Il Governo ha rivisto il campo d'applicazione della norma Bersani
sulla cancellazione semplificata dell'ipoteca sui mutui, collocandola
all'interno della sezione del credito fondiario. Secondo il responsabile
consumatori del PD, Antonio Lirosi, "questo potrebbe far tornare
l'obbligatorietà dell'atto notarile. Per questo il PD chiede a Tremonti
di spiegare se si tratta di una svista o di una volontaria restrizione
della norma".
Il Ministro dell'Economia e delle Finanze deve
chiarire subito se la cancellazione dell'ipoteca sui mutui per
l'abitazione principale è ancora gratuita o no. La procedura automatica
della cancellazione delle ipoteche, vale a dire quella che non prevede più
l'intervento del notaio, a seguito dell'estinzione del mutuo, introdotta
dal Decreto Bersani del 2007, sembra in pericolo:
con
il decreto legislativo 218/2010, in vigore dallo scorso 2 gennaio che
corregge il precedente decreto 141/2010, è stato rivisto il campo di
applicazione della norma Bersani.
Ieri
Help Consumatori ha sollevato il caso, riprendendo una
denuncia del Centro Tutela Consumatori e Utenti di Bolzano, ed ha chiesto
un parere ad Antonio Lirosi, responsabile dei diritti dei consumatori del
Partito Democratico. "Chiediamo al Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti,
di spiegare se si tratta di una svista o se volutamente si è voluto
restringere l'applicazione della norma - ha dichiarato Lirosi -
L'operazione che è stata fatta è la seguente: si è utilizzato, in modo non
ortodosso e poco regolare, un decreto legislativo avente come oggetto
soltanto la materia specifica del credito al consumo, per abrogare alcune
disposizioni di legge delle c.d. "lenzuolate" di Bersani su conti
correnti, spese penali dei mutui e cancellazione automatica delle
ipoteche, per poi trasferirle nel Testo Unico Bancario (TUB)".
"Tra le norme abrogate e le nuove disposizioni del TUB
qualcosa sembra però essersi perso per strada, con la conseguenza
incertezza sul campo di applicazione della cancellazione automatica
dell'ipoteca. La norma in questione è stata riscritta e collocata
all'interno della sezione del credito fondiario (art. 40 bis), e questo
potrebbe, in presenza di un'applicazione restrittiva da parte delle banche
e dell'agenzia del territorio, far tornare l'obbligatorietà dell'atto
notarile. Il mutuo fondiario - ha spiegato Lirosi - è diverso e più ampio
del mutuo per la casa, e in alcuni casi riguarda anche finanziamenti alle
imprese garantiti da ipoteche su immobili".
"Per questo credo che sia una svista, e pertanto come
PD chiediamo che Tremonti corra ai ripari per evitare che le famiglie,
dopo tanti sacrifici, si trovino costrette a spendere in media 500 euro di
parcella notarile per liberare dall'ipoteca la loro casa, già a partire da
questo mese di gennaio. Il Governo può correre ai ripari in due modi:
dando un'interpretazione estensiva della nuova norma, precisando che
riguarda tutti i mutui e non solo quelli fondiari, oppure apportando
subito una modifica. E per fare questo ha la possibilità di utilizzare lo
schema di decreto legislativo, che oggi è all'esame delle commissioni
parlamentari, che riguarda sempre il credito al consumo e la lotta alle
frodi. Lo strumento di correzione è già disponibile, quindi il Ministro
dell'economia, di fronte a questa preoccupazione giustamente sollevata dal
CTCU e da Help Consumatori, può chiarire la fastidiosa situazione che si è
creata".
Il Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano ha fatto sapere
ad Help Consumatori che scriverà al Ministro Tremonti chiedendo la
modifica di una norma che "è stata un fulmine a ciel sereno". "E' un
aggravio - spiegano dal CTCU - che non serve ed appesantisce una norma,
quella introdotta dal Decreto Bersani, che fino ad oggi ha funzionato
benissimo".
Secondo Altroconsumo, invece, questa norma non ricade
sul consumatore medio. "La normativa relativa alla cancellazione
dell'ipoteca semplificata è stata inserita nel Testo Unico Bancario sotto
la categoria credito fondiario, mentre prima si parlava in generale di
ipoteca iscritta a garanzia di un contratto di mutuo - ha dichiarato ad
Help Consumatori Anna Vizzari dell'Ufficio studi di Altroconsumo - Quindi
per i mutui fondiari rimane la cancellazione dell'ipoteca semplificata. Ma
cos'è un mutuo fondiario? Dal nostro punto di vista la maggior parte dei
consumatori non verrà intaccata da questa modifica perché il mutuo
fondiario è un finanziamento a medio e lungo termine garantito da ipoteca
di primo grado sull'immobile. In questa categoria ci rientra la maggior
parte dei mutui fatti dai consumatori per l'acquisto dell'abitazione
principale, della seconda casa o delle ristrutturazioni. A nostro avviso
per il consumatore di fatto non ci dovrebbero essere grosse differenze.
Sicuramente si tratta di una riduzione della normativa Bersani che però
non dovrebbe avere conseguenze eccessive. Un mutuo non fondiario dovrebbe
essere non garantito da ipoteca o dovrebbe avere una durata sotto i 5
anni".
19/01/2011 BANCHE. Cancellazione ipoteca mutuo, CTCU: "Dal 2 gennaio non è più gratuita" (GA, www.helpconsumatori.it)
Le liberalizzazioni introdotte nel 2006 e nel
2007 dall'ex Ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani,
non riescono proprio a trovare pace. Dal 2 gennaio 2011 bisogna nuovamente
rivolgersi al notaio per poter cancellare l'ipoteca iscritta a garanzia di
un mutuo, fatta eccezione che per i mutui "fondiari". Lo denuncia il
Centro Tutela Consumatori e
Utenti di Bolzano che è assolutamente contrario a questo passo
indietro voluto dal Governo, in quanto del tutto inutile e introduttivo di
pesi economici per i consumatori. Il CTCU procederà, con formali
richieste, alla reintroduzione della possibilità di cancellare
autonomamente le ipoteche.
"Prima il decreto legislativo n. 141/2010 sul credito al
consumo e poi, in maniera definitiva, quello correttivo n.
218/2010 hanno introdotto questa novità - scrive il CTCU in una nota -
ossia la cancellazione delle ipoteche derivanti da mutui non fondiari che
interverranno dopo il 2 gennaio 2011 abbisognano dell'atto notarile. Con
un semplice colpo di spugna é stato eliminato quanto previsto dal famoso
"decreto Bersani ".
Il CTCU ricorda che il decreto Bersani aveva
introdotto la semplificazione della cancellazione delle ipoteche: tutte le
ipoteche iscritte a garanzia di qualsiasi contratto di mutuo si
estinguevano automaticamente con l'esaurirsi dell'obbligazione garantita.
La banca, erogatrice del mutuo, verificatasi l'estinzione
dell'obbligazione, rilasciava una quietanza liberatoria che veniva
trasmessa alla conservatoria e/o ufficio tavolare per la trascrizione
della cancellazione dell'ipoteca. Procedimento semplice e soprattutto
gratuito.
Ma oggi le cose sono cambiate in peggio. Si è
reintrodotta la figura del notaio necessaria per poter effettuare la
cancellazione delle ipoteche: questo costa al richiedente dai 700-800
euro. E si allungano anche i tempi per arrivare alla cancellazione.
Solo le ipoteche legate a un mutuo fondiario sono state
risparmiate. "Per mutuo fondiario - spiega il CTCU - si intende
il credito che ha per oggetto la concessione, da parte di banche, di
finanziamenti a medio e lungo termine garantiti da ipoteche di primo grado
su immobili"; inoltre "il credito deve avere un ammontare massimo pari
all'80% del valore dei beni immobili ipotecati o del costo delle opere da
eseguire sugli stessi". Gli onorari del notaio per la redazione di questo
genere di mutuo sono ridotti alla metà.
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