L'Antitrust ha deliberato ieri di aprire una
procedura di inottemperanza nei confronti di Intesa Sanpaolo in
merito al mancato rispetto da parte di Crédit Agricole dell'impegno a non
stipulare patti aventi ad oggetto Intesa Sanpaolo e in merito alla mancata
riduzione della propria partecipazione in Intesa Sanpaolo al 5%. Lo si legge
in una nota dell'organismo di vigilanza, in risposta alla quale Intesa
Sanpaolo dice di ritenere "di aver scrupolosamente osservato gli impegni
assunti verso l'Autorità". In particolare, secondo l'Antitrust
risultano non essere state rispettate le seguenti misuredettate
dall'Autorità:
1) la misura in base alla quale Crédit Agricole, a partire dal 1 gennaio
2008, avrebbe dovuto detenere una partecipazione in Intesa SanPaolo pari al
5%. Dal recente Accordo stipulato dalla banca francese con Generali emerge
infatti che la quota detenuta da Crédit Agricole, al momento della
sottoscrizione dell'accordo stesso, è pari al 5,823% circa del capitale
ordinario di ISP;
2) la misura volta a garantire che nella governance di Intesa SanPaolo
non sia presente Crédit Agricole. Il provvedimento prescriveva infatti che
"nel Consiglio di Sorveglianza e nel Consiglio di gestione di ISP, così come
in ogni altro suo organo di gestione/amministrazione", non dovessero essere
"presenti membri di espressione diretta o indiretta di Crédit Agricole
ovvero aventi con quest'ultimo legami personali diretti o indiretti".
Secondo l'Autorità quanto previsto dall'Accordo tra Crédit Agricole e
Generali la c.d. consultazione preventiva (volta non solo a consultarsi
prima di ogni riunione degli organi di governance di Intesa SanPaolo ma a
scambiarsi e discutere tutte le informazioni e opinioni relative alle
materie di interesse strategico, definire e attuare una posizione o linea di
condotta comune, e a concordare il voto da esprimere), consente a Crédit
Agricole, già alla data di sottoscrizione dell'Accordo, di essere presente
nella governance di Intesa SanPaolo attraverso i componenti del Consiglio di
Sorveglianza e del Consiglio di Gestione nominati su indicazione o
candidatura di Generali;
3) la misura che prescriveva a Crédit Agricole di "non partecipare ad
eventuali patti di sindacato relativi alla nuova banca". Secondo l'Antitrust
le previsioni dall'Accordo sulla modalità di nomina del futuro Consiglio di
Sorveglianza e del Consiglio di Gestione di Intesa SanPaolo, consentiranno,
in occasione della nomina dell'intero Consiglio di Sorveglianza, la
presentazione di liste comuni di candidati, l'indicazione di quattro
candidati ciascuno, e la votazione con tutte le azioni di Intesa SanPaolo
possedute da Crédit Agricole e Generali. Anche per la nomina del Consiglio
di gestione è prevista la consultazione per esprimere candidature comuni e
per concordare preventivamente, qualora una delle due società fosse chiamata
ad esprimere una o più candidature alla carica di Consigliere di Gestione,
il nominativo. Più in generale viene in questo modo non rispettata la
condizione della "necessaria indipendenza tra Crédit Agricole e la nuova
banca" posta dal provvedimento di autorizzazione alla fusione.
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