Le carte di credito ed i bancomat sono ancora poco
sicuri in Italia, è necessario garantire una maggior tutela degli
utenti che le utilizzano nei loro pagamenti, perciò occorre
"un'accelerazione" da parte delle banche per adeguarsi agli standard di
sicurezza europei e sostituire le vecchie carte con le nuove a microchip.
Questa l'opinione di Carlo Tresoldi, direttore centrale per i sistemi di
pagamento della Banca d'Italia, che, nel corso di un convegno organizzato
dall'ABI sull'argomento, ha ricordato inoltre come le frodi con carte di
credito sono aumentate del 16% nel primo semestre 2005.
Secondo i dati della Banca d'Italia infatti a fine settembre solo
il 2% delle carte di credito si era adeguato ai nuovi standard di
sicurezza europei (il sistema EMV) contro una media europea del 42,5%.
Peggiore la situazione dei bancomat (ne sono stati adeguati solo 0,5%), dei
pos (1%) e dei terminali Atm (0,8%). "Le banche italiane - ha spiegato
Tresoldi - hanno aspettato per investire nei microchip per capire quale
sarebbe stato lo standard adottato, ma ora che c'é certezza serve da parte
loro un' accelerazione degli investimenti". Tresoldi ha ricordato poi che
nel 2004 le frodi con carte di credito hanno rappresentato circa l'1 per
mille delle transazioni con un aumento significativo delle frodi per "Phising"
(ossia quando ad un utente vengono richiesti dati personali via Internet
attraverso i siti pirata) e contraffazione. Diminuiscono però i reati con
carte perse o rubate. "Ma l'Italia - ha assicurato - non sta peggio di altri
Paesi, anzi forse da un certo punto di vista sta meglio. Ma la cosa molto
difficile per un coordinamento contro le frodi a livello internazionale è la
definizione di un concetto comune del reato". L' introduzione dei
microcircuiti in tutte le carte di credito e debito - ha aggiunto il
direttore generale dell'ABI,
Giuseppe Zadra - sarà obbligatoria dal 2010, entro quella data dovranno non
solo essere sostituite tutte le carte (60 milioni) ma anche i pos (800 mila)
e i terminali Atm (40 mila).
"Il tempo a disposizione - ha osservato Zadra - non è
tantissimo". Entro quella data poi, ha concluso, è previsto poi
anche il passaggio al SEPA (sistema di pagamento con carte che vale in tutta
Europa), che permetterà, tra l'altro, l'accettazione della carta di
pagamento su tutti i terminali europei atm e pos, la raggiungibilità di
tutti i conti bancari nei Paesi dell'Euro con le stesse coordinate di
pagamento basate su standard comuni, e l' uniformità dei prezzi tra i
servizi domestici e quelli paneuropei.
In Europa ogni anno vengono progettati circa 52 miliardi di
pagamenti non in contanti: la quota di quelli con denaro contante
rimane molto elevata (70% in Europa, 80% in Italia) e il costo dei
pagamenti, incluso il denaro contante, rappresenta circa il 3-4% del Pil
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