Da piu' parti si sente aleggiare che, con le
vicende che stanno coinvolgendo la Bpi, si stia andando verso una "Mani
Pulite" delle banche, che dovrebbe spazzare i malfattori e restituire il
maltolto.
Abbiamo piu' che un ragionevole dubbio. A parte il fatto che la "Mani
pulite" della politica, cioe' la via giudiziaria al rinnovamento della
politica, non ci sembra abbia dato grandi risultati per i consumatori: "mazziati
e cornuti" prima, "mazziati e cornuti" oggi.
Il problema centrale, al di la' degli specifici fatti delittuosi che
auguriamo siano presto accertati e altrettanto presto siano puniti i
colpevoli, non e' solo fare piazza pulita di un gruppo di persone che
avrebbero commesso una serie di reati, ma di capovolgere un metodo e un
sistema che ha portato a che non potra' che continuare a portare a
situazioni del genere. Il metodo e' quello delle nomine politiche ai
vertici degli istituti di credito, piuttosto che di merito, e creare le
condizioni perche' una selezione per il merito sia possibile. Far si'
che ci sia concorrenza, che le banche attirino i clienti per i loro
effettivi vantaggi proposti e che i migliori e i piu' capaci siano premiati
dal mercato a discapito dei peggiori e degli incapaci.
Uno dei nodi centrali e' la politica e l'assetto di Bankitalia:
1 – Fintanto che in Italia non esistera' una banca che fallisce
invece di essere recuperata, piu' o meno obbligando quelle banche presunte
sane ad assorbirle, non si potra' parlare di concorrenza, ed e'
consequenziale che i dirigenti siano nominati per garantire questo
equilibrio piu' che la capacita' dello specifico istituto di essere sul
mercato.
2 – Fintanto che non sara', per esempio, l'Antitrust a garantire la
concorrenza sul mercato, ma la stessa Bankitalia, in una sorta di funzione
di controllore che controlla se stesso, non si potra' parlare di
concorrenza.
3 – Fintanto che l'assetto proprietario dell'Istituto centrale non
sara' controllato dallo Stato, piuttosto che dalle stesse banche che
"concorrono" sul mercato, continueremo ad assistere solo ad un gioco delle
parti in cui la finzione e' la caratteristica prevalente.
4 – Fintanto che avremo un governatore di Bankitalia imposto senza
scadenza di mandato da queste banche private proprietarie dello stesso
Istituto, continuera' ad essere una questione che Governo e Parlamento hanno
deciso debba riguardare gli assetti di potere economico e politico di queste
banche, consentendo loro di continuare il lucro imponendo la loro politica
sugli italiani tutti.
Parte di quanto diciamo dovrebbe essere compreso nella mitica riforma del
risparmio.
Ma abbiamo piu' che un ragionevole dubbio che vi si proceda in questo
modo, sostituendo l'economia politica e il mercato alla politica politicante
sia del centro-destra che del centro-sinistra.
Sara' bene che i risparmiatori/sudditi e le vittime delle innumerevoli
truffe che hanno portato al prosciugamento delle loro tasche, facciano
tesoro di questo ogni volta che devono decidere il loro contributo, sia che
si tratti di essere davanti allo sportello di una banca che davanti ad
un'urna elettorale.
Archivio Banche
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