Troppi bimbi lasciati soli a navigare su Internet.
Per prevenire il fenomeno è stato creato il progetto "Il web per amico",
promosso dal Moige - Movimento Italiano Genitori e da "SicuramenteWeb".
L'iniziativa, che partirà domani 25 ottobre dalla scuola media statale Anna
Frank di Roma, ha lo scopo di fornire un aiuto concreto nella navigazione
sicura su Internet, lontano da truffe e pedofilia. L'idea è sostenuta da
Microsoft, Gruppo Poste Italiane, Telecom Italia e Polizia Postale e delle
Comunicazioni, con il patrocinio del Ministero delle Politiche per la
Famiglia, Ministero dell'Interno e del Ministero delle Comunicazioni.
"Il web per amico" prevede lezioni differenziate per genitori
e insegnanti da una parte e per gli alunni dall'altra e sarà
strutturato in 46 "Giornate di Scuola Aperta sulla sicurezza in Internet";
di queste giornate 6 interesseranno le scuole medie del Lazio per un totale
di 80 classi e circa 1.800 alunni tra Roma, Viterbo. I dettagli del progetto
su wwww.ilwebperamico.it. "Internet fa parte della vita dei nostri figli -
dice Maria Rita Munizzi, presidente del Moige - è quasi lo specchio del
mondo in cui vivono. Un mondo con cose belle ma anche insidie, come
pornografia e dalla pedofilia. Non possiamo vietare ai bambini di usare la
Rete ma dobbiamo insegnar loro come evitare o affrontare i pericoli".
Da due indagini della società SWG emerge che, su un campione di
5.000 genitori con figli tra 11 e 14 anni, il 93% naviga in rete il
40% si dice 'poco preoccupato' e il 24% lascia che i figli ne facciano uso
senza controllo. Inoltre in più di una famiglia su quattro (il 28% del
campione) i computer non hanno software di parental control per bloccare
l'accesso a siti potenzialmente inadatti ai ragazzi. Intanto i bimbi
navigano, il 43% tutti i giorni e circa uno su quattro anche più volte al
giorno, per cercare informazioni, mandare mail o, soprattutto nel Lazio, per
scaricare musica e video.
Internet e la scuola. Secondo lo studio della SWG,
svolto su un campione di 650 insegnanti di scuole medie italiane che
dispongono di connessione ad internet, nel 92%o degli istituti del Lazio ci
si può collegare da un apposito laboratorio, mentre nell'8% dei casi, meno
della media nazionale che è dell'11%, si può fare anche dall'aula. Gli
insegnanti delle scuole medie del Lazio non spiccano per formazione: il 65%
di loro non ha seguito corsi specifici sui rischi di Internet. Peggio solo
al sud dove la percentuale sale al 71%.
Secondo i dati Swg gli insegnanti del Lazio si
preoccupano di più, rispetto ai colleghi di altre regioni, de "l'accesso a
siti rischiosi" (80% delle risposte contro il 79% della media nazionale) e
di "contatti con persone moleste" (23% contro il 22% nazionale) mentre si
preoccupano assai meno di "esposizione a virus" (il 21% delle risposte
contro il 29% della media) e di "pubblicazione di dati sensibili" (il 7% del
campione contro il 12% nazionale). Nonostante ciò il 25% (uno su 4) dei Pc
nelle scuole del Lazio non ha filtri. "I siti per pre-adolescenti sono
ricchi di contenuti interattivi, come chat e forum che li fanno interagire
con degli sconosciuti. - dice Renata Metastasio, docente della cattedra di
Sociologia delle Comunicazioni della facoltà di Psicologia 2 dell'Università
La Sapienza di Roma - qui può celarsi il rischio di contatti con pedofili,
perciò i bimbi non devono essere lasciati troppo soli e senza sistemi di
filtraggio".
"I sistemi di filtro sono migliorati, ma non sono mai efficaci al
100% - dice Michele Crudele, esperto di sistemi di protezione della
navigazione -La cosa più sicura è selezionare le fonti di conoscenza
adeguate all'età. Quindi dare l'accesso solamente ai siti scelti dai
genitori o dai docenti: è il concetto di "biblioteca di casa" o 'walled
garden'". "Web per amico, è un importante esempio di collaborazione
pubblico-privato nel sociale - dice Carlo Rossanigo, Direttore Relazioni
Esterne e Corporate Marketing Microsoft - Web per Amico si inserisce tra i
programmi chiave racchiusi nella nostra iniziativa SicuramenteWeb per una
navigazione dei minori sul web sempre più protetta dalle insidie nascoste
nella Rete".
"La pedopornografia in rete è un reato che perseguiamo
con assoluta fermezza- dichiara Domenico Vulpiani, direttore di Polizia
Postale e delle Comunicazioni - i pedofili non hanno scampo". "Un grande
gruppo, tradizionalmente vicino alle esigenze dei cittadini, avverte come
prioritario il compito di offrire il proprio contributo a favore
dell'integrità psichica e fisica dei minori - dice Riccardo Capecchi
Responsabile Relazioni con le Istituzioni Nazionali nella funzione
Communication and Public Affairs di Poste Italiane - Per questo Poste
Italiane partecipa convinta alla 'grande alleanza' promossa dal Moige". "La
nostra azienda - dice Francesca Reich di Telecom Italia - mette a
disposizione dei clienti l'infrastruttura di rete e la propria esperienza
anche per garantire la sicurezza durante la navigazione, la gestionedella
posta elettronica e nelle attività all'interno delle community
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