link alla pagina originale (traduzione
per www.disinformazione.it a cura
di Stefano Pravato)
L’aumentare delle prove che
la vitamina D è una pillola magica contro il cancro ha costretto oggi
l’industria del cancro a fare cerchio per difendere lo status quo – la
vitamina D rimane nella lista delle terapie
"non confermate" a favore delle
più che smentite chemioterapia, radioterapia e chirurgia. In quasi trent’anni,
da quando è iniziata la Guerra al Cancro ufficiale, non si è mai verificato nessun aumento significativo delle
percentuali di sopravivenza.
E invece di vedere tutti i titoli di testa riportare che la vitamina D riduce,
ad esempio, il rischio di cancro al colon di un’incredibile 72%, oggi il mondo
saprà che "la vitamina D non è un rimedio
magico per il cancro."
Non troverete menzionato che
la Canadian Cancer Society ha raccomandato che ogni Canadese integri la
propria dieta con 1000 IU di vitamina D nei mesi invernali a seguito del
crescente corpo di dati scientifici che collegano il cancro a bassi livelli di
vitamina D. (E anche la Canadian Pediatric Society consiglia che le
donne incinte e che allattano prendano un’integrazione di 2000 IU di vitamina D
in inverno per proteggere le neo mamme e i loro bambini dal rachitismo).
E’ noto da parecchio tempo che i tassi di incidenza di cancro sono maggiori
nelle aree meno soleggiate e che i pazienti di cancro sopravvivono più a lungo
se diagnosticati nei mesi estivi. L’esposizione alla luce solare produce
vitamina D naturale, nell’epidermide umana.
Len Lichtenfeld, sostituto
capo medico ufficiale dell’American Cancer Society, dice:
"Non siamo in possesso di tutte le risposte sui possibili benefici della
vitamina D nel prevenire il cancro (o impedirlo), e non possediamo tutta
l’informazione sui rischi."
Quali rischi? Stiamo parlando della luce solare, fate attenzione. Stiamo
parlando di prendere l’equivalente di circa 12 minuti di esposizione corporea al
sole estivo di mezzogiorno, cosa sufficiente per produrre 2000 IU di vitamina D3
naturale.
Le ricercatrici Cindy Davis
e Johanna Dwyer, in un articolo pubblicato nel Journal of the National Cancer
Institute, si uniscono a dire: "Per
quanto la vitamina D possa ben esibire molteplici benefici oltre che per le
ossa, i professionisti sanitari e il pubblico non dovrebbero correre troppo
rapidamente alla conclusione e pensare che la vitamina D sia una pillola magica
e ingerirne grandi quantità,"
e
"la Quantità Adeguata di vitamina D è 200 IU per gli adulti sotto i 50 anni, 400
IU per quelli tra i 50 e i 70, e 600 IU per quelli da 71 anni e oltre. Si
raccomanda che le integrazioni non superino 2000 IU, l’attuale Livello Superire
di sicurezza." Si tratta di dosi di vitamina D così bassi, che non
riusciranno nemmeno ad innalzare i livelli sanguigni.
La quantità tossica per la
vitamina D non inizia fino a 40.000 IU, e solo se consumata per molti mesi.
Un’ora di esposizione al sole nelle ore estive centrali produce circa 10.000 IU
di vitamina D (esponendo tutto il corpo), senza nessun effetto collaterale di
sorta.
Questi ricercatori sul Cancro stanno semplicemente rispondendo al recente studio
condotto dai loro colleghi della Creighton University che ha scoperto che 1.100
IU di vitamina D assunta dalle donne del Nebraska per solo 4 anni, ha diminuito
il rischio di ogni tipo di cancro fino al 70 percento.
Lo studio della Creighton
University sta per essere controbattuto da una ricerca appena pubblicata che ha
invero trovato che la vitamina D riduce il rischio di morte per cancro al colon
ma non per gli altri cancri. In questo studio si sono prelevati solo due
campioni di sangue lungo un periodo di più di sei anni e non sono stati
somministrate integrazioni con vitamina D. C’è stato solo un confronto dei
livelli di vitamina D tra soggetti residenti in due aree geografiche diverse, al
nord e al sud.
Il gold standard per le evidenze mediche è lo studio in doppio cieco, a
lungo termine, condotto contro gruppo di controllo che impieghi placebo, come lo
studio della Creighton University, non lo studio sulla popolazione che è appena
stato pubblicato. Pertanto, quale dei due studi avrà il maggior peso? La
medicina moderna ha optato per la sperimentazione meno credibile.
Cosa succederebbe se la
medicina moderna, riguardo alla vitamina D, fosse in errore, come lo è stata con
il Vioxx, Avandia, e altri farmaci approvati dalla FDA che i medici hanno
adottato prima di comprendere che provocavano un aumento dei tassi di mortalità?
qui potete vedere la ricerca pubblicata
http://www.disinformazione.it
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