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13/11/2012 Dissesto dell'Italia. Chi semina vento raccoglie tempesta. Salviamoci!! (Vincenzo Donvito, http://www.aduc.it)

Una volta erano solo i Verdi, il partito politico che, con una certa
influenza nei governi locali e nazionali, cercavano di porre un freno alla
distruzione del nostro territorio. Il partito dei Verdi c'e' sempre, le
sue battaglie col tempo si sono diffuse in tanti altri partiti e
movimenti, facendoci sperare per la loro affermazione, ma
l'Italia, come ieri e come probabilmente ancora domani, sta franando.
Due esempi periodici ne sono emblema: la Liguria che
ad ogni inizio autunno frana nel mare e Venezia con la
sua acqua alta. A questi due appuntamenti periodici, ogni anno se ne
aggiungono altri: tra terremoti, allagamenti, smottamenti, etc se ne e'
perso il conto e -purtroppo- a parte i diretti interessati e la notizia
del momento, dopo un po' di giorni i piu' se ne dimenticano. Finche', per
l'appunto, non gli crolla addosso il tetto di casa o gli viene meno il
terreno sotto i piedi.
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Forse quando esplodera' l'Etna o il Vesuvio o Genova finira' come
una sorta di Atlantide, dopo le tante piccole Atlantide che gia'
popolano il nostro territorio (sto pensando all'ultima, Albinia nel
grosssetano), la priorita' verra' riconosciuta con conseguente
intervento prioritario. I morti, per ora, sono ancora troppo
pochi....
Politiche dissennate, incapacita' dei pochi lungimiranti di farsi
valere ieri e oggi? E' una miscela di tutto questo e di piu'.
Si dice, citando i testi biblici: “chi e' senza peccato scagli la
prima pietra”.
E' il cosiddetto nostro “sistema Paese”, che non solo ci vede
tutti come evasori fiscali e approfittatori alla prima occasione, ma anche
suicidi e assassini verso i nostri figli e i nostri simili (dove i simili
non sono solo i bipedi cosiddetti civilizzati, ma anche tutte le forme di
vita animale e vegetale). Ogni cosa che singolarmente o
collettivamente decidiamo non esserci utile, la distruggiamo, o -peggio-
la distruggiamo convinti che cio' ci sia utile, salvo poi avere
dimostrazione del contrario... ogni cosa vittima di questa nostra
ignorante follia, e' come distruggere una cellula del nostro corpo.
E credo che di questo sono in pochi ad esserne consapevoli. E sono
quei pochi che non hanno voce per scelta o per sopraffazione da parte dei
distruttori. Sono quelli che -facendo una proiezione sulla possibile
ricaduta civica di questi comportamenti- decidono di non partecipare al
voto o quelli che, pur partecipandovi, vengono schiacciati da chi ha piu'
mezzi (avuti, nella maggior parte dei casi, distruggendo cio' che hanno
intorno) e li usa per mentire a chi li ascolta o per stuzzicare altri
desideri -spacciandoli per primari- nei propri interlocutori.
Ma come facciamo a venirne fuori, oppure e' meglio decidere di
andarsene da un'altra parte dove, magari, distruggeremo -noi stessi e gli
altri- solo un po' piu' lentamente?
Piu' di qualcuno, viste le tragedie che l'Italia ha passato con i
Governi di questi ultimi anni, forse ha messo gli occhi sul grande
confronto nel centro-sinistra per le primarie. Per quanti hanno visto
cio' che si e' tenuto su Sky-tg il 12 novembre, non so quanto abbiano
fatto caso ad un passaggio, alla domanda del giornalista su chi fossero i
loro padri ispiratori, le risposte sono state: Bruno Tabacci – due
democristiani di rango: Alcide De Gasperi e Giovanni Marcora; Laura
Puppato -la pci Nilde Jotti e la dc Tina Anselmi; Nichi Vendola
-cardinale Carlo Maria Martini; Matteo Renzi -Nelson Mandela e
Mina, blogger tunisina; Pierluigi Bersani -papa Giovanni XXIII.
A parte Renzi, tutti personaggi responsabili (in economia, cultura,
sociale, religione, etc) di quella Italia che abbiamo sopra descritto.
Ci saremmo aspettati un Gandhi, un Mazzini (visto anche
che nei giorni scorsi anche in nome di questo padre dell'Italia
il Parlamento ha posto l'obbrobrioso obbligo dell'inno di Mameli nelle
scuole), cioe' padri ispiratori di grandi ideali che nulla
hanno a che fare con lo sfascio Italia. Non stiamo qui a fare
propaganda per il Sindaco di Firenze (non spetta a noi, come associazione,
farlo), ma prendiamo atto che Renzi e' l'unico che si e' tenuto fuori
dell'unisono coro di elogio di chi ha sfasciato l'Italia. E questi
sarebbero i personaggi ben quotati -come parte politica- alla guida del
nostro Paese per farlo rinascere? E quelli che sarebbero perdenti,
cioe' il centro-destra? Se ce ne verra' data occasione, siamo pronti
ad ascoltarli e a dire la nostra, perche' per il momento, da quanto
leggiamo, ci sembra che stiano solo regolando una serie di conti in casa
che avevano in sospeso. E poi ci sono il Movimento 5 stelle di
Beppe Grillo, altri piccoli agglomerati cosiddetti centristi o per conto
loro (Italia dei Valori, Udc, Radicali, Verdi, Comunisti vari, destre
varie, etc) e- soprattutto- quel 50% e rotti che, per esempio, nelle
recenti elezioni siciliane non e' andato a votare.
La politica dei partiti, quindi, non comprende tutti coloro che possono
decidere chi deve rappresentarli nelle istituzioni. Questi ultimi, che
sono le vittime del disastro descritto sopra, sono essenzialmente
disorientati. Quando invece hanno un orientamento, si esprime come legato
alle clientele di qualche carrozzone, o a qualche ideale che si accorge di
non essere intruso solo quando e' solo in una soffitta, o a forme di
dissenso che si manifestano -e per il momento rimangono li'- con qualche
“va fan culo”.
Perche' stiamo scrivendo questa descrizione -ovviamente di parte,
come non sarebbe altrimenti- delle nostre sventure di italiani?
Per invitare chi ci legge ad una riflessione. A partire
dai propri “piccoli” gesti quotidiani, con un obiettivo: riusciamo,
individualmente in primis e poi con qualche ricaduta sul collettivo grazie
ad un nostro possibile impegno,... riusciamo a non essere omologati alle
responsabilita' di chi ci ha sfasciato e ci sta facendo morire? Per
esempio: stiamo facendo la raccolta differenziata dei rifiuti? Ci facciamo
valere ogni volta che qualcuno ci mette i piedi in testa, senza lasciar
correre perche' “non ne vale la pena” (un gestore di servizi come
telefoni, elettricita', etc, o il Comune, la Regione, etc)? Riusciamo a
dialogare coi nostri figli senza abbandonarli per stanchezza -legittima ma
pur sempre abbandono- davanti ad un apparecchio tv?
Credo che ci siamo spiegati.
Ognuno di noi e' -a suo modo- un rivoluzionario. Evitiamo, percio',
che siano altri -magari con le loro rivoluzioni egoiste e sfasciste- a
decidere per noi.
http://www.aduc.it
Archivio Ambiente
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