È pubblicità ingannevole quella di presentare i
sacchetti in plastica con l'additivo ECM come biodegradabili e
compostabili: è quanto sottolinea Legambiente a commento di una decisione
presa dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e resa nota
nel bollettino di lunedì 17 gennaio, nella quale l'Antitrust ha definito
ingannevole la pubblicità di Italcom, Arcopolimeri e Ideal Plastik, ne ha
vietato l'ulteriore diffusione e ha previsto multe di 40mila euro per la
prima azienda e 20mila per le altre due.
Nel bollettino l'Antitrust scrive che la relazione di
consulenza dell'Istituto Superiore di Sanità "ha mostrato come,
in base alla documentazione esaminata, i manufatti addittivati con ECM
risultano biodegradabili in tempi lunghi, facendoli ricadere nella
categoria "scarsamente biodegradabili". (...) Ciò fa sì che i messaggi di
Italcom sul proprio sito, la circolare pubblicitaria diffusa dalla società
Arcopolimeri, e le scritte apposte sui sacchetti di plastica venduti dalla
società Ideal Plastik risultino ingannevoli, in quanto l'affermazione di
biodegradabilità, se da un lato è ripetutamente enfatizzata
("completamente biodegradabile"), dall'altro non risulta adeguatamente
qualificata; ed invero, dati i tempi lunghi per la biodegradazione del
materiale plastico additivato con l'ECM, il termine "biodegradabile" è
idoneo a far ritenere ai produttori di materie plastiche ed indirettamente
agli acquirenti di manufatti trattati con ECM che gli stessi abbiano un
impatto ambientale ridotto in ragione della completezza e rapidità della
biodegradazione degli stessi"
Il 4 febbraio 2010, ricorda Legambiente,
l'associazione aveva segnalato all'Autorità che sul mercato nazionale si
stavano appunto diffondendo dei sacchetti in plastica tradizionale che
grazie all'aggiunta di un additivo chimico, l'ECM Masterbatch Pellet,
venivano presentati dall'azienda Italcom come biodegradabili e
compostabili in modo generico e ingannevole, inducendo in errore i Comuni
italiani, gli esercizi commerciali e le catene della Grande distribuzione
organizzata.
"Finalmente è stata fatta chiarezza e siamo molto soddisfatti
dell'esito di questo pronunciamento, sicuramente innovativo per il nostro
Paese - commenta Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente
-. Continueremo a vigilare per evitare che la nuova stagione di grande
innovazione inaugurata con il bando ai sacchetti di plastica tradizionale
usa e getta possa permettere ai furbi di fare affari ai danni
dell'ambiente".
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