Lo aveva già denunciato l'Apat: gli
alveari italiani rischiano l'estinzione, a causa dell'inquinamento e dei
mutamenti climatici. Tornano oggi a lanciare l'allarme Legambiente e
l'Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani, secondo cui l'inizio
della semina di mais sta provocando una strage fra i piccoli insetti
impollinatori. Artefici della strage sono i nuovi insetticidi usati in
agricoltura, ossia i neonicotinoidi di seconda generazione prodotti dalle
multinazionali Bayer e Syngenta. L'unica soluzione, per gli allevatori che
possono permetterselo, è quella di trasferire le arnie verso colline e
montagna, dove però sarà più alto il rischio per le api di non trovare cibo
per via della tarda fioritura. Gaucho, Poncho e Cruiser. Sono gli
inquietanti nomi dei nuovi insetticidi che stanno sterminando le
api italiche. "Le perdite degli allevamenti apistici italiani - dice
Francesco Panella, presidente di U.N.A.API - assommano quest'anno al 30-40%
degli alveari. Senza api da campo, gli apiari non producono più miele. Per
qualche apicoltore si tratta veramente di ricominciare da zero. Certo le
patologie apistiche e le siccità ricorrenti mettono a durissima prova le
api. Ma dal 2000, c'è qualcosa di nuovo che fa traboccare il vaso. I
neonicotinoidi si sono rivelati altamente tossici e persistenti e la loro
procedura di autorizzazione è inadeguata".
"Sono ormai anni che, - afferma Vittorio Cogliati Dezza,
presidente di Legambiente - nel nostro Paese e in Europa, gli apicoltori
lanciano un pressante allarme sull'utilizzo dei nuovi principi attivi e dei
nuovi formulati in agricoltura. Ma, ad eccezione di quanto avvenuto in
Francia, questo allarme è rimasto inascoltato. Le api sono importanti
sentinelle ambientali. E' pericoloso e stupido, per la nostra salute e per
la nostra economia, continuare a sottovalutarne la morte. A fare affari sono
solo le holding della chimica". Mentre la nazione del Presidente Sarkozy sta
progressivamente mettendo al bando gli insetticidi killer, l'Italia continua
ad adoperare i neonicotinoidi per le piantagioni di mais, grano, zucchine,
meloni e bietole.
Legambiente e U.N.A.API chiedono al governo di:
1. dare ascolto al drammatico allarme e alle molteplici testimonianze degli
apicoltori italiani e voler finalmente prendere atto della moria delle api e
di tutti gli insetti utili;
2. sospendere d'urgenza l'autorizzazione d'uso delle sostanze neonicotinoidi
e/o ad azione neurotossica sistemica, quantomeno per tutte le colture
visitate dagli insetti impollinatori e utili;
3. aggiornare, sia in Italia, sia nella Ue, anche in campo agricolo le
procedure per una vera ed efficace valutazione di impatto ambientale, sia
precedente che successiva all'autorizzazione d'uso, delle sostanze chimiche
che vengono copiosamente immesse nell'ambiente.
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Archivio Ambiente
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