Partito l'abbattimento di 50 fabbricati realizzati abusivamente sul
demanio marittimo. Cogliati Dezza, Legambiente: "Questa demolizione corona
anni di battaglie per il ripristino della legalità".
"Il sole della legalità" contro gli ecomostri che
devastano la Calabria. Sono partiti questa mattina i lavori di
abbattimento di 50 fabbricati realizzati abusivamente sul demanio marittimo
a Rossano, contrada Zolfara (Cosenza). L'intervento prevede la demolizione
di 83 unità abitative, 45 mila metri cubi di cemento e 5 mila metri quadri
di amianto. È quanto comunica Legambiente in una nota stampa:
complessivamente il territorio risanato sarà di circa 25 mila metri
quadrati, nell'ambito di un progetto che prevede la riqualificazione
paesaggistica e ambientale dell'area. Una nota positiva dunque
nella lotta all'edilizia selvaggia, anche se - ricorda
l'associazione - i passi da compiere sono ancora tanti: ci sono ancora
tantissimi insediamenti abusivi che aggrediscono le coste calabresi, con
edifici e complessi "in lista d'attesa" che attendono l'arrivo delle ruspe.
Legambiente ne ricorda alcune: a Capo Rizzuto, nell'area marina protetta, la
Questura di Crotone ha sequestrato 245 abitazioni prive di concessione
edilizia, e gran parte degli immobili risulterebbe di proprietà di affiliati
alla cosca degli Arena ed altri a clan diversi; a Grisolia (CS) c'è il
villaggio-camping L'Orchidea privo di regolare autorizzazione in un'area
sottoposta a vincolo ambientale e in pieno demanio; sono una ventina gli
immobili posti sotto sequestro dalla Forestale a Costa degli Dei presso Capo
Vaticano.
Nel frattempo l'arrivo delle ruspe a Rossano è stato
accolto positivamente dell'associazione: "Questa demolizione corona anni di
battaglie per il ripristino della legalità ambientale in luoghi di pregio,
devastati dall'abusivismo - ha commentato Vittorio Cogliati Dezza,
presidente nazionale di Legambiente E' importante proseguire su questa
strada e restituire alla Calabria le sue coste in tutta la loro bellezza".
La battaglia contro l'edilizia selvaggia, ricorda Legambiente,
è stata pianificata nel 2006 con il "Programma Paesaggi e Identità" dai
Ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture e la Regione Calabria per la
valorizzazione del paesaggio e la difesa del territorio. Ma non sono tutte
rose e fiori, secondo l'associazione ambientalista: "La Regione Calabria con
Paesaggi e identità agisce bene ma razzola male, poiché è stata lei stessa
ad abrogare l'articolo 58 bis della Legge Urbanistica regionale che avrebbe
vietato di edificare entro 700 metri dal mare ed entro i 150 metri dagli
argini dei fiumi - ha commentato Antonino Morabito, presidente di
Legambiente Calabria - A dispetto di quanto legiferato la politica regionale
sembra, quindi, diretta in senso opposto, come conferma la scelta fatta con
il Programma di recupero urbano degli abitati costieri di Isola Capo Rizzuto
che di fatto "sanerà" 1 milione e 850 mila metri cubi di cemento, al 95%
abusivi, sulla costa, a ridosso dell'Area marina protetta Capo Rizzuto".
http://www.helpconsumatori.it
Archivio Ambiente
|