Da agosto a dicembre dello scorso
anno 7.000 kmq di foresta in meno. Dopo tre anni di continue riduzioni
dell'indice di disboscamento il polmone del mondo torna ai tempi bui
delle peggiori aggressioni La seconda metà del 2007 ha fatto
registrare livelli record di disboscamento nell'Amazzonia brasiliana,
con oltre settemila chilometri quadrati di devastazione. Lo ha annunciato il
ministero dell'Ambiente di Brasilia. Dopo tre anni consecutivi di continue
riduzioni dell'indice di disboscamento, che avevano portato il presidente
Lula a dichiarazioni
ottimistiche sul futuro dell'Amazzonia, il periodo tra agosto e dicembre
del 2007 ha riportato indietro il "polmone del mondo" ai tempi bui delle
peggiori aggressioni.
"Non si erano mai registrate deforestazioni di tale ampiezza e
intensità nei mesi di novembre e dicembre in Amazzonia", ha dichiarato
Gilberto Camara, direttore dell'ente di ricerche spaziali brasiliano, che
monitorizza i due satelliti di osservazione in orbita permanente sull'Amazzonia.
Marina Silva, l'ambientalista che guida il ministero dell'Ambiente del
governo Lula, ha attribuito il brusco peggioramento all'espansione delle
piantagioni di soia e degli allevamenti di bestiame a causa del forte
rincaro delle commodities sul mercato internazionale.
Le ong ambientaliste avevano già avvertito l'anno scorso, quando
regnava l'ottimismo per la diminuzione costante della deflorestazione, che
questa corrispondeva guarda caso ad un periodo di scarsa domanda della carne
e della soia, con prezzi bassi che non giustificavano nuove aggressioni alla
foresta. Gli ambientalisti denunciano anche gli incentivi statali, rimasti
gli stessi di venti anni fa, che continuano ad incentivare lo sviluppo dell'Amazzonia
senza chiedere contropartite di preservazione.
"Il governo in Amazzonia ha due vertenti completamente
contraddittorie, con il ministero dell'Ambiente che cerca di contenere il
disastro e quello dell'Agricoltura, con dietro le banche pubbliche, che
aumentano i sussidi senza esigere nulla dal punto di vista ambientale - ha
dichiarato Adrian Garda, direttore per l'Amazzonia di Conservation
International - Finché non ci sarà un controllo governativo dei meccanismi
di mercato, il disboscamento continuerà ad aumentare". Gli incendi sono
stati facilitati anche dalla siccità degli ultimi mesi dell'anno nella
regione amazzonica.
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