Un nuovo studio conferma le tesi della rivista Nature: le specie animali si
estinguono a causa del surriscaldamento planetario. E per molte è impossibile
spostarsi verso temperature più miti
Il Pianeta si riscalda e gli animali soffrono, e cercano riparo emigrando
verso temperature più miti. Bacino del Mediterraneo e Sud Africa, Australia
meridionale e Ande: sono questi gli angoli del Pianeta dove migliaia di specie
di piante ed animali rischiano di scomparire nel giro dei prossimi decenni. La
causa è il riscaldamento globale, che
«rientra tra le principali minacce alla biodiversità del Pianeta e, secondo
alcuni possibili scenari, potrebbe competere o addirittura superare il pericolo
derivante dalla deforestazione».
Questo lo scenario fotografato in un recente studio pubblicato sulla
rivista scientifica "Conservation Biology", che «fornisce maggiore prove
scientifiche sul fatto che il riscaldamento globale - ha spiegato Jay Malcolm,
docente dell'Università di Toronto e principale autore del lavoro - porterà ad
una catastrofica perdita di specie in tutto il globo». Questo nuovo studio ha
osservato 25 "hotspots" - aree che contengono una forte concentrazione di piante
ed animali - ed ha previsto una perdita media dell'11,6% di tutte le specie, in
un intervallo compreso tra l'1 e il 43 per cento, che potrebbero estinguersi se
i livelli di gas serra nell'atmosfera continuassero ad aumentare nel corso dei
prossimi cento anni, in particolare con un'ipotesi di raddoppio della Co2.
Questo intervallo così ampio potrebbe significare una perdita di migliaia, ma
anche di decine di migliaia, di specie.
Il rapporto fornisce un intervallo tanto largo a causa delle incertezze,
in particolare, relative all'abilità
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di animali e piante di muoversi verso i poli in caso di riscaldamento del
clima. Quel che emerge è che in diverse aree tra quelle esaminate, le specie
abbiano limitate vie di fuga. Come rari esemplari di piante, antilopi,
tartarughe e uccelli che si trovano solo in una punta estrema dell'Africa del
sud. Non potrebbero sicuramente spostarsi più a sud perché la terra più vicina,
l'Antartide, è migliaia di miglia distante.
Gli scienziati hanno detto che il loro studio supporta ampiamente le
conclusioni che risalgono ad un rapporto di Nature del 2004, dove si ipotizzava
l'estinzione di un quarto delle specie del mondo a causa del riscaldamento
globale. Fermo restando che nessuno sa per certo quante specie esistano sulla
Terra - le stime vanno da 5 a 100 milioni - «non dobbiamo preoccuparci più solo
di orsi e pinguini» ha detto Lee Hannah, coautore dello studio e ricercatore
senior dell'organizzazione
americana “Conservazione nternazionale”. «Abbiamo utilizzato un sistema di
metodi completamente differenti da quelli di Nature, arrivando agli stessi
risultati - ha raccontato lo studioso - tutte le prove insomma, indicano che si
tratta di un problema molto serio».