
Sono
circa 15 milioni di italiani ipertesi e la colpa viene attribuita, anche,
all'alimentazione ed in particolare alla eccessiva quantita' di sale che
ingeriamo. Ricordiamo, pero', che la maggior parte dei tessuti e dei
fluidi degli esseri viventi contiene una certa quantita' di sale (cloruro
di sodio). Ad esempio gli ioni sodio sono essenziali per la trasmissione
dei segnali sensoriali e motori lungo il sistema nervoso. L'importante e'
non esagerare con il consumo, perche' il sale lo troviamo aggiunto in
molti altri alimenti e questo puo' creare problemi a chi soffre di
pressione alta.
Come scegliere il sale che acquistiamo? Salare con il sale marino, con il
sale raffinato o con salgemma? Il sale marino e' quello che proviene
dall'evaporazione di acqua di mare che, se sottoposto a "lavaggio",
diventa sale raffinato.
Salgemma e' il sale delle miniere, prodotto nel
corso dei secoli.
Quale la differenza dal punto di vista nutrizionale? Il
salgemma e' cloruro di sodio, praticamente allo stato puro mentre il sale
marino integrale contiene una serie di elementi quali lo iodio, utile per
il funzionamento della tiroide. Il sale raffinato deriva da processi di
pulitura che eliminano buona parte dei minerali aggiuntivi, compreso lo
iodio, il quale puo' essere addizionato successivamente per ottenere il
sale iodato.
Alcuni trovano piu' "saporito" il sale marino integrale,
altri comprano quel che trovano sullo scaffale del negozio. Infine, e' da
tener presente che i sali arricchiti o impoveriti (iposodici) costano di
piu' di quelli tradizionali.
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