Sequestri dei Nas per oltre 52milioni di euro,
circa 40 persone arrestate e 861 strutture chiuse per motivi di salute
pubblica. Il settore più problematico è quello delle carni e allevamenti:
quasi 3mila controlli in meno rispetto al 2005 hanno rilevato infatti oltre
1200 infrazioni penali. E' quanto emerge da Italia a Tavola 2007 IV rapporto
sulla sicurezza alimentare presentato oggi a Roma dal Movimento Difesa del
Cittadino (MDC) e Legambiente. In particolare, nel settore delle
carni sono state, nel 2006, 35, le persone arrestate, 761 quelle
segnalate all'autorità giudiziaria e ben 1773 quelle all'autorità
amministrativa. Le strutture chiuse per motivi di salute pubblica sono state
174 e 130 quelle sequestrate. Non sembra migliorare la situazione nel
settore del latte e derivati. Quasi invariato, rispetto all'anno precedente,
il numero delle infrazioni penali e amministrative, aumentano le strutture
chiuse per motivi di salute pubblica (da 56 a 64) e sequestrate (da 34 a 40)
mentre cala notevolmente il valore dei sequestri (da 11.136.139 a
1.994.484).
Al centro dell'indagine non solo i controlli realizzati
dai Carabinieri della salute ma anche di tutti gli altri istituti che
operano nel settore della sicurezza alimentare: Ispettorato per il controllo
della qualità dei prodotti agroalimentari, Ministero della Salute, Corpo
Forestale e Guardia Costiera. "Sono quotidiani i sequestri che realizziamo e
che spesso non arrivano - ha detto il tenente colonello dei Nas Antonio
Amoroso - Sul fronte interno ogni giorno collaboriamo con gli altri organi
come l'Agenzia delle dogane o la Guardia Costiera. Stiamo inoltre
incentivando l'attività illustrativa tramite corsi presso le università e
l'Istituto superiore di sanità".
Grande anche il lavoro svolto dall'Ispettorato: sono
circa 3.500 gli operatori irregolari e oltre 500 i sequestri effettuati.
Ammontano a 520, invece, i sequestri effettuati per un valore di oltre
8.600.000 euro; circa 500 le notizie di reato e oltre 4mila le contestazioni
amministrative. In aumento rispetto agli anni scorsi il numero degli
operatori controllati: + 50% rispetto al 2004 e +11% rispetto al 2005. Dato
positivo anche se si rileva una piccola diminuzione dei campioni analizzati:
- 1% nel primo caso e -4% nel secondo. A rappresentare l'Ispettorato il
dott. Oreste Gerini che ha ricordanto le azioni di collaborazione
dell'organo anche con le associazioni a tutela dei consumatori: "Abbiamo
aperto in tutto le regioni d'Italia dei tavoli di confronto con le
associazioni dei cittadini e dei produttori. Le risultanze sono state
interessanti e l'iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo. Il nostro
obiettivo è fare sistema per contrastare tutti insieme le frodi alimentari".
Per quanto riguarda il lavoro svolto dal Corpo Forestale
sono stati irca 70 i sequestri penali, 20 i reati accertati e 21 le persone
denunciate. Nel rapporto anche i dati del Sistema di allerta comunitario che
rilevano una diminuzione, rispetto al 2005, delle notifiche pervenute sia
dalla Commissione europea, tramite il sistema "circa", sia da parte degli
uffici periferici e degli Assessorati alla Sanità. In particolare, sono
state trattate 2.874 notifiche, delle quali 129 riguardanti la sola
alimentazione animale e le restanti 2.745 quella umana. Le irregolarità
riscontrate sono sia di natura igienico sanitaria sia di natura
formale-merceologica. I maggiori contaminanti microbiologici riguardano le
Salmonella e la Listeria. I principali contaminanti chimici sono invece le
micotossine, i metalli pesanti e il colorante Sudan. Per quest'ultimo, si
sono avute 50 notifiche riguardanti il riscontro del colorante in
peperoncino, spezie e altri prodotti alimentari. Mentre il caso ITX ceduto
da confezioni in tetrapak, scoppiato nel 2005, ha comportato 61 segnalazioni
di allerta nel 2005 contro le 55 di questo anno. "Il sistema di allerta - ha
spiegato Paola Picotto dirigente del Ministero della salute - non è solo una
raccolta di dati, ma uno scambio importante di informazioni tra gli Stati.
Il sistema, inoltre, non ha solo obiettivi repressivi ma anche preventivi.
Le allerte spesso avviano l'inizio di azioni di controllo e ricerche".
Infine le frodi nel settore ittico. Nel 2006 la Guardia
Costiera ha rilevato oltre 1.000 le notizie di reato, emesso 950 verbali di
sequestro penale, scoperto oltre 5.500 gli illeciti contestati e circa 2.400
verbali di sequestro amministrativo. Il pesce ghiaccio di origine cinese
spacciato per bianchetto continua ad essere una frode molto frequente come
ha spiegato il capitano di vascello Pietro Preziosi: "Ritroviamo questo tipo
di contraffazione anche nelle scatolette di cibo per gatti! Diffusi anche i
filetti di pesce palla spacciati per code di rospo. Proprio in questi giorni
stiamo lavorando al caso del sequestro di tonnellate di tonno al mercurio:
il nostro intento è risalire lungo la filiera per scoprire l'origine del
problema".
MDC ricorda inoltre i dati della indagine sull'etichettatura
dei banchi di pesce svolta nei mercati rionali nei mesi scorsi.
Solo un terzo dei banchi esaminati (31,6%) ha rispettato la normativa,
ovvero esponeva tutte le indicazioni obbligatorie. Maglia nera alla Sicilia:
in questa regione nessuno dei banchi controllati era in regola. In tutti i
casi rilevati non erano mai indicate il metodo di produzione e la zona di
cattura o di allevamento. Bassa anche la percentuale per l'informazione
sulla denominazione della specie (60%). La regione più virtuosa è, per il
terzo anno di seguito, la Liguria con il 100% dei banchi in regola, al
secondo posto le Marche (66,7%) seguita dalla Puglia (44,4%).
PDF:
Italia a Tavola 2007
PDF:
Informazione, tutela e qualità dei prodotti: quanto e di chi si fidano gli
italiani?
Archivio Alimentazione
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