Dall'Agenzia Nazionale per la sicurezza alimentare alle nuove competenze
alimentari del Ministero delle Politiche Agricole, molte sono le novità e gli
obiettivi previsti dal programma dell'Unione per l'agroalimentare italiano. Alla
luce degli impegni del Governo e dai dati emersi dal rapporto sulle frodi
alimentari
"Truffe a Tavola 2006" di MDC e Legambiente, Help Consumatori ha
intervistato il Ministro Paolo De Castro per scoprire il futuro delle politiche
in materia di sicurezza alimentare.
D Con il nuovo Governo è arrivata anche l'estensione dell'attività del
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali alle politiche
"alimentari". Cosa significa questo in termini di
competenze e strutture?
R. L'estensione delle attività e delle competenze del
Ministero rappresenta un passaggio importante che permette di affrontare con
maggiore organicità i temi che investono le filiere produttive nel loro
complesso. Un orizzonte che impegna l'intervento del Ministero dell'Agricoltura
anche sul fronte della trasformazione, della distribuzione e dei consumi. Questo
permetterà di esprimere progettualità e visioni comuni a tutti i soggetti che a
diverso titolo sono protagonisti delle filiere, compreso il consumatore finale,
al quale in questo modo possono essere fornite maggiori garanzie e assicurata
maggiore partecipazione nell'elaborazione delle politiche, in primo luogo quelle
a tutela della sicurezza alimentare.
Una innovazione che apre, quindi, una nuova prospettiva di intervento, che
permette di rispondere alla necessità di considerare nel giusto rilievo
l'importanza che soprattutto in questi ultimi anni ha assunto il rapporto tra
agricoltura e sicurezza alimentare, tra agricoltura e istanze del mondo del
consumo. Una innovazione che apre anche una nuova stagione di concertazione nel
mondo agroalimentare, a garanzia di maggiori tutele per il consumo e di maggiore
competitività per il sistema economico - produttivo.
D. Come si articolerà, in tema di sicurezza alimentare, la
collaborazione con il Ministero della Salute?
R. Con il Ministero della Salute lavoreremo di concerto per
rafforzare il principio della sicurezza alimentare, ma anche per irrobustire il
sistema dei controlli, della prevenzione e della eventuale gestione degli eventi
anomali. In questa direzione gli ambiti della collaborazione sono molteplici,
dalla educazione alimentare, ai temi della salubrità e della sicurezza. Le nuove
occasioni di integrazione degli ambiti di intervento permetteranno di dare
risposte maggiormente rassicuranti alla platea dei consumatori italiani.
D. Nel primo incontro che Lei ha avuto con le associazioni dei
consumatori ha parlato di un ruolo importante delle associazioni nel settore
della sicurezza alimentare. Può precisare meglio le direttrici della
collaborazione tra il Ministero che Lei presiede e le associazioni? Quale sarà
il contributo al Tavolo Agroalimentare?
R. Il contributo delle associazioni dei consumatori diviene
cruciale proprio nell'ottica delle nuove competenza assunte dal Ministero. Il
consumatore è oggi il principale riferimento della filiera. Questo risponde alla
nuova missione che presiede le politiche per l'agricoltura. Esse sono oggi
inserite in un nuovo paradigma di intervento, funzionale a dare risposta ai
nuovi bisogni della società, la cui massima espressione proviene dal mondo del
consumo.
Insieme ai consumatori vogliamo portare avanti una nuova politica per
l'alimentazione che si basi sul metodo del confronto, della concertazione e di
una progettualità comune. Anche per questo abbiamo convenuto che una loro
rappresentanza debba essere presente al Tavolo Agroalimentare. Su questo terreno
ritengo che possa essere assicurata non solo una maggiore aderenza tra
produzione agricola e agroalimentare da un lato e istanze dei consumatori
dall'altro, ma che si possa tracciare anche un sentiero di lavoro lungo il quale
superare le attuali distorsioni del mercato e assicurare un nuovo slancio a
tutto il comparto agroalimentare italiano.
D. Una delle priorità in tema di sicurezza alimentare nel programma
dell'Unione è la costituzione di un'Agenzia Nazionale per la Sicurezza
Alimentare. In particolare, quali le competenze ed i compiti della futura
Authority? Quando sarà operativa?
R. Una delle priorità sulle quali stiamo lavorando dal
giorno dell'insediamento: Una Istituzione che avrà il compito di regolare e
indirizzare i comportamenti in tema di sicurezza alimentare, contribuendo a
rafforzare l'orientamento del comparto agroalimentare alle esigenze di sicurezza
che si presentano sempre più articolate e complesse, rappresentando in tal senso
una ulteriore garanzia per il mondo del consumo. Un obiettivo che spero possa
tradursi in realtà in tempi brevi. I compitiriguarderanno la valutazione e la
prevenzione dei rischi alimentari, fornendo una base scientifica e regolatrice
per le istituzioni e gli operatori coinvolti.
D. Nel III° Rapporto "Truffe a Tavola 2006 di MDC e Legambiente",
presentato nei giorni scorsi, sono stati evidenziati i dati di tutte le
istituzioni impegnate nella prevenzione e nella repressione dell'illegalità
nella filiera agroalimentare. Dati che rivelano non solo la grande quantità di
casi rischiosi per i cittadini ma anche il grande impegno delle forze preposte
ai controlli. Come si muoverà il Ministero per garantire ai cittadini italiani
maggiore sicurezza alimentare?
R. Abbiamo il compito di lavorare per garantire il più
elevato livello di tutela dei prodotti. Questo traguardo va perseguito
innanzitutto rafforzando l'attività di prevenzione in tutti i comparti dell'agroalimentare
nazionale. Proprio sulla base delle nuove competenze e del nuovo percorso
collaborativo intrapreso con le associazioni dei consumatori possono essere
ridefiniti in maniera puntuale i fabbisogni di controllo, responsabilizzando
tutti gli attori delle filiere. In un contesto di maggiore penetrazione dei
mercati il valore sociale di questa funzione assume una rilevanza straordinaria
che spinge a potenziare l'intervento in tema di controllo a salvaguardia della
qualità e della sicurezza alimentare. Anche su questo fronte una delle maggiori
innovazioni sarà rappresentata dal modello di confronto. Il coinvolgimento degli
operatori e dei consumatori rappresenta una opportunità per migliorare e
innovare gli strumenti disponibili e disegnare un sistema efficace per
contrastare i fenomeni fraudolenti.
D. Nonostante l'ottima qualità della filiera alimentare italiana dal
rapporto emerge la necessità di norme più severe in materia di sicurezza
alimentare, soprattutto per quanto riguarda la tracciabilità dei prodotti e la
necessità di tempi certi per i processi. Cosa si può fare di più?
R. La necessità di legare tempi certi alle procedure di
rintracciabilità va incentivata all'interno dei modelli di gestione dei
processi. Chiaramente la possibilità di una riduzione delle tempistiche che
intervengono nella gestione delle crisi e nella individuazione dei lotti a
richio sarà agevolata dalla possibilità di introdurre e diffondere le nuove
tecnologie per la tracciabilità e di sostenere approcci integrati e modelli
condivisi da tutti i partner delle filiere interessate. In questa direzione il
Ministero sta organizzando il suo impegno sia per quanto concerne i temi
dell'organizzazione dei processi che per quanto concerne il profilo della
ricerca.
|