Dieta mediterranea in crisi. Tre famiglie
su cinque hanno cambiato abitudini alimentari a causa dei rincari dei prezzi
al consumo, specialmente per pane, pasta e latte. Rispetto a dieci anni fa
la spesa alimentare è aumentata del 28 per cento e ogni famiglia spende in
media 460 euro al mese per l'alimentazione. Mentre nei campi si scontano le
emergenze della criminalità, che movimenta un giro di affari di 15 miliardi
annui. È quanto denuncia il presidente della Cia-Confederazione Italiana
agricoltori Giuseppe Politi nella conferenza stampa di inizio anno che si è
svolta oggi a Roma. MENU' IN CRISI. "Tre famiglie su
cinque hanno cambiato le abitudini alimentari a causa dei forti rincari che
si sono registrati nei prezzi al consumo, anche di prodotti di prima
necessità come il pane, la pasta e il latte. Non solo. Rispetto a dieci anni
fa la spesa alimentare, che oggi si avvicina ad un quinto del reddito
familiare, è cresciuta del 28 per cento. Attualmente, in media, ogni
famiglia spende per l'alimentazione circa 460 euro al mese. La spesa
alimentare complessiva è di 135 miliardi di euro": è quanto commenta il
presidente della Cia Politi, per il quale a subire le conseguenze più
eclatanti del cambio di menù sono proprio i prodotti della dieta
mediterranea. Sul piatto ci sono dunque meno pane, pasta, frutta, verdure e
vino, che nel 2007 hanno subito un "tracollo" così sintetizzabile: "I
consumi di pane hanno registrato un calo del 7,5 per cento, quelli di pasta
del 4,6 per cento, di frutta del 2,8 per cento, di verdure del 3,5 per
cento, di vino dell'8,4 per cento, del latte del 2,3 per cento. Ma il calo
ha contagiato anche altre "voci" della nostra alimentazione: le carni bovine
sono diminuite del 3,8 per cento, quelle suine del 4,7 per cento, il latte
del 2,3 per cento, i formaggi dello 0,6 per cento, l'olio di semi del 6 per
cento. Pochi gli alimenti che hanno avuto una controtendenza positiva e
riguardano la carne di pollo con un più 6,8 per cento, le uova con un più
5,5 per cento, lo yogurt con una crescita superiore al 4 per cento, l'olio
extravergine d'oliva con un incremento dell'1,5 per cento". Sul cambiamento
pesa l'impennata dei prezzi e gli aumenti di pane (più 12,3 per cento),
pasta (più 8,4 per cento), latte (più 7,6 per cento), frutta (più 5,6 per
cento) e verdure (più 6,8 per cento).
RINCARI BOOM. Per la Cia sul prezzo finale del prodotto
ortofrutticolo l'agricoltura incide poco meno di un terzo. Per il resto,
pesano i passaggi della filiera che finiscono per gonfiare i prezzi. "Dal
campo alla tavola - ribadiscono gli agricoltori - possono verificarsi
aumenti anche di venti volte". "Siamo in presenza - ha rilevato Politi - di
una filiera troppo lunga e complessa che genera distorsioni e, spesso,
rincari ingiustificati e artificiosi. Un trend che nel 2007 si è confermato
in maniera tangibile, visti gli incrementi notevoli che hanno
contraddistinto tutto l'intero settore ortofrutticolo". La richiesta?
Controlli rigorosi da parte delle autorità competenti e l'iniziativa del
doppio prezzo con la tracciabilità del prezzo.
SUI CAMPI LE MANI DELLA CRIMINALITA'. "Un agricoltore su
tre ha subito e subisce gli effetti della criminalità, il cui giro d'affari
nel settore agricolo è ormai pari a 15 miliardi di euro l'anno, praticamente
un terzo della produzione lorda vendibile in agricoltura (45 miliardi di
euro). Insomma, siamo in presenza di oltre cento reati al giorno": la
denuncia degli agricoltori parla di una lunga serie di reati che comprendono
furti di attrezzature e mezzi agricoli, usura, racket, abigeato, estorsioni,
"pizzo", discariche abusive, macellazioni clandestine, danneggiamento alle
colture, aggressioni, truffe nei confronti dell'Unione europea,
"caporalato". Non solo. "L'agricoltura italiana - afferma Politi - è sempre
più terrorizzata dalla criminalità organizzata. Un fenomeno che prima si
riscontrava solo al Sud, ma che adesso si sta espandendo in tutta Italia.
Molti produttori agricoli sono nelle mani della mafia, della camorra, della
'ndrangheta, della sacra corona unita, ma anche preda di una malavita
violenta e spregiudicata. E così sono soggetti a pressioni, minacce e a ogni
forma di sopruso". In quasi tutte le regioni si riscontra inoltre il
fenomeno di discariche abusive e traffico illecito di rifiuti: "Come è stato
affermato dall'apposita Commissione parlamentare, i rifiuti non si muovono
solo dal Nord verso il Mezzogiorno, dove vengono smaltiti in discariche non
autorizzate, cave dismesse, sprechi d'acqua o nel sottosuolo di fondi a
destinazione agricola - denuncia la Cia - Oggi si registrano anche le rotte
che dal Nord-Ovest vanno a Nord-Est, che dal Nord arrivano al Centro e anche
quelle che dal Sud portano a Nord, con la nascita di veri e propri cartelli
di trafficanti che operano sia a livello regionale che interregionale". La
criminalità, denunciano gli agricoltori, "impone anche i prezzi per i
prodotti agricoli, pesature dei prodotti inferiori a quelle reali, fa
estorsioni attuate mediante previo furto di mezzi destinati alla
coltivazione, esercita il controllo del mercato fondiario, compie furti di
grano, con devastazione dei campi coltivati, commerci illegali e
intromissioni nell'acquisto dei prodotti".
http://www.helpconsumatori.it
Archivio Agricoltura
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