Nel Comune di Pozzuoli, amministrato dal centro destra, da giugno scorso si è aperta una seria vertenza territoriale in merito alla privatizzazione del s.i.i.(sistema idrico integrato), un dirigente del Comune ha indetto una gara d’appalto per l’affidamento del s.i.i. per un importo pari a 15.357.200,00 euro.
Il T.A.R. (vedi documento allegato) si è pronunciato con un’eclatante sentenza con la quale esprime una sospensione per l’illegittimità del bando e abuso di potere da parte dello stesso Comune. Inoltre, la stessa sentenza, eleva le funzioni dell’ATO quale luogo decisionale dei Comuni per definire le modalità dell’affidamento del s.i.i. e di tale orientamento sembra essere anche il TAR della Sicilia:
http://www.ambientediritto.it/sentenze/2008/TAR/Tar_Sicilia_CT_2008_n.2241.htm)
A fronte di ciò, con diverse associazioni e con l’attenzione dell’Assemblea Nazionale dei Giuristi Democratici abbiamo prodotto un esposto (vedi documento allegato) alla Procura della Repubblica che ci accingiamo a presentare. L’esposto passa attraverso l’individuazione di un danno e quindi si entra nel campo del penale.
Noi tutti siamo coscienti che stiamo toccando il "nervo scoperto" d’interessi politici e occulti, ma sappiamo anche che il caso eclatante di Pozzuoli potrebbe riaprire un discorso politico e di lotta affinché rimanga inalterato un concetto di responsabilità compartecipe, dei Comuni che si approvvigionano alla stessa fonte idrica, nella gestione del s.i.i..
Tale principio è in contrasto con la suddivisione degli A.T.O. (consorzio dei comuni) prima ed un sottrarsi dei Comuni agli A.T.O: "tattiche" politiche già in atto nella Regione Campania dal 2005 per le quali i comitati, "grazie" alla scaltrezza di burocrati di partiti, in Campania vissero le prime scissioni.
L’esposto che abbiamo presentato è generico ma preciso negli obiettivi: 1) individuare chi danneggia; 2) capire se ci sono volontà politiche che rendono stagnanti gli A.T.O. quindi il danno; 3) eventualmente costituirsi parte civile.
L’esposto è molto tecnico e succinto (fatto per magistrati), quindi, per renderlo accessibile anche per una finalità di sensibilizzazione dell’opinione pubblica è accompagnato da un filmato
http://video.google.it/videoplay?docid=3349056910567597543
esplicativo di una conferenza che ha lanciato l’iniziativa della raccolta delle firme.
I cittadini per l’acqua pubblica
http://www.peacelink.it
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28/01/2009 Espropriazione dei Beni Comuni, in primis dell’acqua
Ancora una volta errori ai danni dei cittadini!!!
Ormai è chiaro: si sta verificando una vera e propria espropriazione dei Beni Comuni, in primis dell’acqua.
I cittadini devono sapere che privatizzando i servizi pubblici saranno in balia totale di quanto verrà deciso ,in piena libertà, dai potenti
e dagli affaristi. Dimostrazione ne sia quanto sta accadendo in questi giorni in tutt’Italia.
Ad esempio in Campania l’ATO3, comprendente 76 Comuni dell’area vesuviano-sarnese, la cui gestione dell’acqua è stata già privatizzata, affidandola alla GORI Spa (con capofila Acea e Suez), la conseguenza è stata che i cittadini dal 1° gennaio 2009 stanno ricevendo bollette pazze, con aumenti spropositati, retroattivi, senza che sia stata eseguita la lettura del contatore ma basandosi su consumi presunti, e che lo stesso gestore dichiara spesso errati e/o riverificabili.
”Prima paghi, poi si vedrà…”,
questo è quanto agli sportelli della Gori SpA i cittadini che reclamano si sentono dire in questi giorni.
Alla richiesta di pagamento della depurazione, anche laddove non vi siano impianti o gli impianti siano inattivi, la Corte Costituzionale, con la sentenza 335/08,
ha imposto alla GORI SpA di restituire ai cittadini le somme non dovute.
I cittadini dell’area vesuviana ricevono acqua con quantità di fluoro oltre i limiti consentiti dalla Comunità Europea; acqua resa potabile, di anno in anno, solo a seguito di deroghe ministeriali e regionale. Acqua in deroga quindi verrà erogata, ancora e per tutto il 2009.
Questo è solo un esempio di ciò che si rischia con la privatizzazione dei Beni Comuni(acqua,istruzione,sanità,rifiuti…).
NOI NON CI STIAMO E NON CI STAREMO MAI!!!
L’ACQUA è UN BENE DI TUTTI DI CUI NON SI PUO’ FARE A MENO – E NON MERCE SU CUI LUCRARE.
L’ACQUA è VITA, NESSUNO DEVE RESTARNE SENZA, ANCHE QUANDO HA DIFFICOLTA’ A PAGARE.
Questo è quanto affermano i molti Comitati Cittadini presenti sui territori.
Comitati che numerosi, e quotidianamente, vanno a costituirsi.
Ma non solo.
A seguito :
- del passaggio al nuovo gestore – mai comunicato all’utenza
(che si vedrebbe costretta a pagare ad un gestore non scelto),
- della mancata comunicazione degli aumenti da parte della GORI SpA,
- dei pagamenti delle bollette SENZA LETTURA bensì su presunti consumi,
- del gestore che varia lo statuto senza comunicarlo a Enti e utenti, se non con molto ritardo e sul proprio sito,
- del Presidente dell’Assemblea di ATO3 che convoca la Conferenza dell’Ente d’Ambito senza comunicarlo a tutti i Sindaci ( ovvero alla parte pubblica che dovrebbe controllare il gestore).
ORMAI È’ CHIARO:
il sistema idrico gestito da SpA miste (pubblico-privato) è
a vantaggio solo dei soci privati, con scelte poco trasparenti in merito a piani industriali, bilanci e tariffe.
I Sindaci e gli Enti Locali siano al fianco dei cittadini e non del gestore del servizio idrico !!!
Il 14 gennaio scorso Alfonsina De Felice ha rassegnato le sue dimissioni da Presidente dell’Ente d’Ambito 3, ma ciò non è risolutivo. Si dimetta tutto il CdA dell’ATO3 campano perché ha dimostrato la sua inefficienza!
Per quanto riguarda ATO2 Campania,
nel prendere atto delle parole del nuovo Assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Realfonzo, espressosi pubblicamente a favore della gestione pubblica dell’acqua - sul Corriere della Sera del 17 gennaio u.s., il Coordinamento Regionale chiede al su menzionato Assessore di far seguire alle sue parole la richiesta di convocazione immediata dell'Assemblea dei Sindaci di ATO2 – praticamente ferma al ritiro della delibera sulla privatizzazione avvenuto il 30 gennaio 2006. In quella unica sede competente si deliberi la gestione totalmente pubblica del servizio idrico integrato, attraverso la costituzione di un'azienda speciale pubblica senza fini di lucro, e non di una SpA.
SOLO COSÌ SI SOSTIENE LA GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA,
contrariamente a quanto vorrebbe la
legge 133/’08-art. 23bis,comma1- che ha dato il via alla privatizzazione, oltre che
dell’istruzione, anche dell’acqua - che sino ad ora era fuori dalle regole di mercato.
La nostra vera forza saranno le molte iniziative attuate e/o che attueremo - sia a livello territoriale che nazionale e internazionale. Non a caso la proposta LIP (Legge d'Iniziativa Popolare) ha ricevuto consensi da 407mila cittadini a favore
della gestione pubblica e partecipata dell’acqua.
Grazie anche al
Forum italiano dei Movimenti per l'acqua (www.acquabenecomune.org) che vede insieme centinaia di Comitati, Associazioni, realtà locali,artisti, singoli cittadini, ovvero il “popolo dell’acqua” che ancora una volta dice:
NO ALLA MERCIFICAZIONE DELL’ACQUA E DEI BENI COMUNI!!!
Campania, 21 Gennaio 2009
Coordinamento Regionale Campano per la Gestione Pubblica dell’AcquaArchivio Acqua
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