Un articolo diffuso con il passaparola via e-mail e sui blog denuncia la
privatizzazione dell'acqua pubblica in Italia, mentre continuano le
mobilitazioni dal basso a difesa di un bene comune
L'articolo
"Mentre nel paese imperversano annose discussioni sul grembiulino a scuola,
sul guinzaglio per il cane e sul flagello dei grafitti, il governo
Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione
dell'acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto
lege 112 del ministro Tremonti che afferma che la gestione dei servizi
idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica. Così
il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene
pubblico, ma una merce e dunque, sarà gestita da multinazionali
internazionali (le stesse che già possiedono le acque minerali).
Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha
deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano,
Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare
i contatori.
La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale
provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più
poveri. L'acqua è sacra in ogni paese, cultura e fede del mondo: l'uomo è
fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo
in vendita. L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto
fondamentale umano e nessuno può appropiarsene per trarne illecito profitto.
L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre
che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo,
preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo.
Acqua in bocca" Rosaria Ruffini - docente di teatro allo Iuav
La denuncia di padre Alex Zanotelli
In realtà si tratta di un decreto approvato il 5 agosto: il 26 agosto
Alex Zanotelli
aveva scritto sul settimanale Carta:
Mi giunge, come un fulmine a ciel sereno, la notizia che il governo
Berlusconi sancisce la privatizzazione dell’acqua. Infatti il 5 agosto il
Parlamento italiano ha votato l’articolo 23 bis del decreto legge numero 112
del ministro G. Tremonti che nel comma 1 afferma che la gestione dei servizi
idrici deve essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica. Tutto
questo con l’appoggio dell’opposizione, in particolare del Pd, nella persona
del suo corrispettivo ministro-ombra Lanzillotta. (Una decisione che mi
indigna, ma non mi sorprende, vista la risposta dell’on. Veltroni alla
lettera sull’acqua che gli avevo inviata durante le elezioni!)
Dobbiamo darci tutti una mossa per realizzare il sogno che ci accompagna
e cioè che l’acqua è un diritto fondamentale umano, che deve essere
gestita dalle comunità locali con totale capitale pubblico, al minor
costo possibile per l’utente, senza essere SPA. [...]
Partendo dal basso, dalle lotte in difesa dell’acqua a livello locale,
dobbiamo ripartire in un grande movimento che obblighi il nostro
Parlamento a proclamare che l’acqua non è una merce, ma un diritto di
tutti.
Diamoci da fare perché vinca la vita!
Alex Zanotelli 26 agosto 2008
Il decreto 23 bis
Il decreto legge, il 23 bis è intitolato "Servizi pubblici locali di
rilevanza economica", nel testo si legge:
"2. Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene,
in via ordinaria, a favore di imprenditori o di società in qualunque forma
costituite[...]
5. Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può
essere affidata a soggetti privati.[...]
(10. d.) tutti i servizi pubblici locali di rilevanza economica in
materia di rifiuti, trasporti, energia elettrica e gas, nonche' in materia
di acqua."
[Vedi
www.acquabenecomune.org]
La mobilitazione della società civile
Si moltiplicano le iniziative promosse da associazioni, enti pubblici,
cittadini, contrarie alla privatizzazione dell'acqua e volte a far
riflettere sui consumi della risorsa idrica.
Continua la campagna di Altreconomia per diffondere l'uso dell'acqua del
rubinetto, lanciata a fine settembre anche nella regione Puglia. E sono più
di mille, in tutte le Regioni italiane, i ristoranti e i locali pubblici
segnalati sul sito
www.imbrocchiamola.org: l'ottanta per cento, ottocentocinquantotto,
“danno” l'acqua del rubinetto.
Come il progetto "100% pubblica" a Venezia:
www.100x100pubblica.blogspot.com

Il progetto è basato sulle strategie di marketing utilizzate dalle grandi
marche dell’acqua, rielaborate per sponsorizzare l’acqua pubblica come bene
comune: una campagna di distribuzione gratuita di bottiglie vuote e mappe
delle fontanelle pubbliche della città.
Oppure l'iniziativa che in provincia di Arezzo punta al risparmio dei
litri d'acqua che quotidianamente finiscono... nello sciaquone: Aato 4,
l'autorità di ambito territoriale ottimale dell'Alto Valdarno (AR),
distribuirà gratuitamente a scuole e strutture pubbliche e sanitarie un
semplicissimo sacchetto di plastica. "Riempito d'acqua e collocato nella
cassetta del wc, consentirà di risparmiare 1 litro d'acqua ad ogni scarico
senza modificarne minimamente il funzionamento e le abitudini dell'utente –
annuncia il Presidente di Aato 4, Dario Casini. Il risparmio non è solo d'
acqua, ma anche di energia elettrica e di prodotti per la depurazione".
Statistiche nazionali indicano che ciascuna persona utilizza lo scarico del
bagno almeno sei volte al giorno (fonte:
www.forumrisparmioacqua.it)
O ancora, le iniziative raccontate da Massimo Cirri e Filippo Solibello
nella trasmissione Caterpillar di Radio 2, tra queste quella di
Casalmaggiore e altri comuni della Lombardia che distibuiscono,
gratuitamente, acqua del rubinetto frizzante da fontanelle pubbliche.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua ha raccolto un gran numero di
testimonial (musicisti, attori, scrittori ecc) a sostegno della proposta di
legge di iniziativa popolare al fine di sottrarre l'acqua, questo bene
essenziale alla vita, alle leggi del mercato e della concorrenza e per
garantire a tutti l’accesso gratuito al quantitativo d’acqua minimo vitale
giornaliero. Tra gli "Artisti per l’Acqua" Ivano Fossati, Stefano Benni,
Beppe Grillo, Neffa, Marco Paolini, Cecilia Chailly e molti altri
(www.acquabenecomune.org).
E' un percorso ancora lungo quello della sensibilizzazione della
politica, e dei cittadini, sul tema dell'acqua come bene comune, sulla sua
gestione libera e sull'uso responsabile, con passi, come il decreto 23 bis,
che fanno indignare, ma non abbattono il movimento dal basso. Le tante
iniziative che si diffondono, anche grazie ai passaparola, ai blog, ad
internet sono un segnale di un movimento vivace, fatto di parole ma anche di
gesti molto concreti, come sono concrete le bottigliette riutilizzabili, gli
erogatori di acqua corrente gassata, gli adesivi per le brocche o i
sacchetti per gli sciaquoni.