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12/02/2008 Clima, è già allarme siccità. GLOBAL WARMING. Il 51,8% del territorio a rischio (http://www.lanuovaecologia.it)
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Tutti i grandi laghi del Nord
si trovano ben al di sotto delle medie stagionali mentre nelle aree
meridionali sono a "secco" i grandi invasi con situazioni più gravi
in Basilicata e Puglia. Il monitoraggio della Coldiretti/
Con il caldo insetti più voraci -
Al via l'Anno del pianeta

Tutti i grandi laghi del Nord si
trovano ben al di sotto delle medie stagionali mentre nelle aree
meridionali sono a "secco" i grandi invasi con situazioni più gravi in
Basilicata e Puglia. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti,
effettuato in occasione della Conferenza sul Clima dell'Onu, che
evidenzia i pesanti effetti
dei cambiamenti del clima sulla disponibilità idriche in Italia con
oltre la metà del territorio nazionale potenzialmente a rischio
desertificazione.
Secondo il monitoraggio della Coldiretti il lago Maggiore a Sesto
Calende è si trova quasi 50 centimetri al di sotto della media del
periodo quello di Garda a Peschiera è più basso di 20 centimetri mentre
quello di Como a Malgrade è inferiore di pochi centimetri. Secondo i
dati della Protezione Civile riguardanti le stazioni idrometriche di
Boretto, Palantone sul Po, Pontelagoscuro e Piacenza i livelli
idrometrici del Po appaiono inferiori a quelli rilevati tra il 2003 e
2007, anche se migliorati rispetto ai valori registrati negli ultimi
giorni dell'anno passato.
Nelle aree del Centro Italia anche se le precipitazioni di
gennaio hanno gradualmente migliorato la situazione idrologica
dei principali invasi e fiumi, il deficit idrico accumulato nei mesi
passati rimane alto, in particolare nel lago Trasimeno. La situazione -
continua la Coldiretti - è preoccupante nel meridione dove secondo l'Anbi
(Associazione Nazionale Bonifiche Italiane) la situazione più grave si
registra nei territori di Puglia e Basilicata, La preoccupazione per le
riserve idriche insufficienti ad affrontare la prossima primavera ed
estate si estende anche in Campania, Umbria, Marche, Sicilia e Sardegna.
Gli allarmi siccità che si ripetono negli anni sul territorio
nazionale sono la dimostrazione degli effetti dei cambiamenti climatici
anche in Italia dove il 51,8 per cento del territorio è diventato
potenzialmente a rischio desertificazione, in base ad elaborazioni
climatiche e pedoclimatiche effettuate dall'Inea.
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