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22/03/2007 DIRITTI. Giornata mondiale dell'acqua: focus sulla scarsità di risorse idriche (BS, www.helpconsumatori.it)

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E' stata celebrata oggi la Giornata mondiale dell'acqua: oltre un miliardo di persone al mondo non ha accesso all'acqua pulita e due miliardi e mezzo vive in aree prive di servizi igienico-sanitari. Numerose le iniziative di istituzioni e associazioni.

"Fronteggiare la scarsità d'acqua": è questo il tema scelto per la Giornata mondiale dell'Acqua celebrata oggi su iniziativa dell'Onu. Un'occasione per sottolineare la crescente rilevanza mondiale della scarsità d'acqua e la necessità di integrazione e cooperazione, sia locale sia internazionale, per assicurare una gestione sostenibile, efficiente ed equa delle risorse idriche. Che non sono affatto distribuite in modo uniforme sul pianeta: oltre un miliardo di persone al mondo si trova senza accesso a fonti di acqua pulita e due miliardi e mezzo vive in aree prive di servizi igienico-sanitari. Tutto questo mentre in molti paesi industrializzati si assiste invece a un vero spreco delle risorse idriche.

La Giornata è stata scandita da numerose iniziative tese a sensibilizzare l'opinione pubblica. Si è mobilitato il mondo scientifico e politico. Rita Levi Montalcini e Mikhail Gorbaciov per Green Cross hanno confermato quanto sia essenziale agire ora e come non esistano ostacoli tecnologici o finanziari alla soluzione del problema ma solo la mancanza di volontà politica. Ancora oggi, nonostante gli impegni ribaditi in numerose conferenze internazionali dai rappresentanti di Stati e Governi, sono oltre 1,2 miliardi le persone che non hanno accesso all'acqua potabile e sicura e quasi 2,5 miliardi le persone che non hanno accesso a servizi igienico-sanitari. Queste condizioni causano decine di milioni di vittime, squilibri inaccettabili e insicurezza globale.

CONSUMO RESPONSABILE. Il consumo responsabile dell'acqua è una delle parole chiave promosse in occasione della Giornata da Legambiente e MDC Lombardia, che hanno invitato i cittadini lombardi ad un consumo idrico responsabile e informato e hanno esortato i gestori degli acquedotti a informare gli utenti delle caratteristiche dell'acqua erogata che molto spesso, per qualità e proprietà nutrizionali, non ha nulla da invidiare all'acqua in bottiglia. Le due associazioni sottolineano infatti come, nonostante la diffusa sensibilizzazione al "problema acqua" dell'opinione pubblica internazionale, in molti Paesi industrializzati si assista ancora a uno spreco indiscriminato di questa preziosa risorsa. In Italia, in particolare, reti di distribuzione spesso inadeguate o insufficienti determinano una dispersione idrica che si attesta intorno al 40% (contro una media europea del 13%), e il fenomeno è associato spesso ad un'errata gestione di alcuni acquedotti che causa in molte regioni del meridione lunghi periodi di stress idrico. E con 185 litri pro-capite l'anno, l'Italia si pone fra i maggiori consumatori di acqua in bottiglia. Queste hanno ricadute ambientali considerevoli: sono quattro miliardi le bottiglie di plastica che ogni anno finiscono in discarica, cui si aggiunge l'impatto ambientale causato dal trasporto su gomma lungo la penisola. Da qui l'esigenza di promuovere l'uso razionale della risorsa idrica:

"Spesso, infatti, il consumatore - commenta Lucia Moreschi, responsabile di MDC Lombardia - pur così attento nelle proprie scelte alimentari, non è in grado di valutare la differenza nutrizionale che intercorre tra un'acqua minimamente, mediamente o fortemente mineralizzata; come pure ignora che questo costoso vizietto incide sul bilancio familiare annuo con una spesa di 300 euro, a fronte di un costo, dell'acqua potabile, che si attesta intorno ad 1,60 per famiglia per anno". Cittadinanzattiva propone invece un vademecum e un cruciverba per avvicinare giovani e meno giovani all'uso responsabile e razionale delle risorse idriche: "Occorre modificare i nostri comportamenti e ciò significa avviare percorsi di comunicazione tali da sensibilizzare l'intera cittadinanza, avendo un occhio di riguardo per le giovani generazioni. Ad oggi, a mancare non è solo l'acqua ma anche un'adeguata informazione sugli usi responsabili per una corretta azione, mai considerata in modo strategico in Italia - ha detto il vicesegretario Giustino Trincia - Non convince il recente piano anti-siccità del Governo che non sembra prevedere un piano organico capace di ripensare completamente il servizio idrico ponendo al centro il punto di vista del cittadino consumatore".

ACQUA PER LA VITA. Iniziative anche a Roma dove s'è svolto il convegno "L'acqua per la vita" alla presenza di rappresentanti istituzionali, universitari e politici: un excursus che ha ricordato i problemi legati alla mancanza di accesso all'acqua potabile e ai servizi idrici e sanitari fondamentali in numerose aree del mondo, le patologie legate alla mancanza d'acqua o alla presenza di acque contaminate, la necessità di un corretto smaltimento dei liquami - si calcola che il 40% della popolazione mondiale non disponga di efficaci sistemi di smaltimento dei liquami - come pure l'esigenza di instaurare una nuova cultura dell'acqua. "Mancano sistemi sostenibili, compatibili ed equi per la gestione dell'acqua a livello globale - ha commentato nel corso dei lavori il professor Gaetano Maria Fara de "La Sapienza" - Occorre un sistema di governance innovativo. Una nuova cultura dell'acqua". L'acqua è causa anche di conflitti, ha ricordato il senatore Gianpaolo Silvestri, vice presidente della Commissione di Igiene e Sanità del Senato: "L'acqua sta diventando una delle fonti dei futuri possibili conflitti sul pianeta". Silvestri ha criticato l'idea di "acqua come merce": "Concordo - ha detto - con chi ritiene il diritto all'acqua un diritto inalienabile".

AGRICOLTURA. Una politica mirata e interventi concreti per contrastare una possibile siccità estiva e una "cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio" per monitorare la situazione e anticipare le crisi con interventi coordinati nella gestione delle risorse idriche: è quanto sollecita la Cia - Confederazione italiana agricoltori. Alla "Cabina di regia", secondo quanto richiesto dalla Cia, dovrebbero partecipare i ministri delle Attività produttive Pierluigi Bersani, delle Politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro e dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, dei rappresentanti della Protezione Civile, delle Regioni, delle Autorità di Bacino, delle organizzazioni agricole e dei Consorzi di Bonifica. "La costituzione di questa struttura - afferma la Cia - è fondamentale per avere continuamente sotto controllo la situazione e poter operare con la massima tempestività per superare le difficoltà e i momenti critici. Bisogna evitare che si ripeta la drammatica esperienza del 2003, quando i danni alla produzione agricola superarono i 5 miliardi di euro". E' necessario investire sul piano idrico nazionale e sostenere un nuovo modello di sviluppo che abbia più rispetto per l'ambiente e il territorio: è quanto afferma dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Rosario Lopa: "Bisogna capire che la vera ricchezza non è nei territori urbani, ma in quelli non urbani, e che in questo contesto l'agricoltura rappresenta la vera garanzia contro la desertificazione e lo spopolamento del territorio e contro tutti gli squilibri che mettono a rischio la sopravvivenza dell'ambiente naturale".

"Per poter tutelare efficacemente l'ecosistema è anche necessario - ha detto - salvaguardare la risorsa-acqua che non può di certo essere considerata inesauribile; e questo vale tanto più per un Paese come l'Italia che non riesce a programmare la gestione delle sue pur rilevanti risorse idriche (mediamente 700 mm all'anno con variazioni da 1500 nella Alpi e 300 in Sicilia) mettendo in atto interventi strutturali per la raccolta, distribuzione e il risparmio dell'acqua. Una necessità - ha spiegato ancora Lopa - che continua ad essere aggravata dal problema dell'invecchiamento delle infrastrutture; basti pensare che le perdite di servizio di acquedotto raggiungono mediamente oltre il 40% anche a causa di un'età media delle opere superiore ai 30 anni. Bisognerà realizzare progetti peraltro immediatamente esecutivi, che consentiranno di incidere positivamente anche sul tessuto sociale, dando importanti risposte anche sul fronte occupazionale della nostro territorio".

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