I voli 11, 175, 77 e 93
Alla fine del 2004, ho pubblicato The 9/11 Commission Report: Omissions and
Distortions[1] [Il Rapporto della Commissione sull’ 11-9: Omissioni e
Distorsioni]. Poco dopo che apparve il libro, feci una conferenza per
riassumerne i punti principali. (Quella conferenza è ora disponibile sia
stampata che in DVD.)[2]
Sfortunatamente, lo stesso The 9/11 Commission Report[3] [da qui “Rapporto della
Commissione sull’ 11-9” n.d.t ] contiene così tante omissioni e distorsioni che
fui capace di riassumere in quel seminario solo la prima parte del mio libro. La
presente lezione riassume la seconda parte, che ha a che vedere con la
spiegazione della Commissione del perché le forze armate USA non furono capaci
di intercettare alcuno degli aerei dirottati.
Questa spiegazione è fornita nel primo capitolo del Rapporto della Commissione
sull’ 11-9. Sebbene questo capitolo sia lungo solo 45 pagine, gli argomenti
coinvolti sono così complessi che la mia analisi di esso ha richiesto sei
capitoli. Una delle complicazioni è il fatto che il resoconto della Commissione
sull’ 11-9 del perché le forze armate non poterono intercettare gli aerei
dirottati è la terza versione che ci è stata data del resoconto ufficiale. Per
capire perché queste tre versioni della storia si sono rese necessarie, abbiamo
bisogno di rivedere la procedure operative standard che dovrebbero prevenire che
aerei dirottati causino il tipo di danni occorsi l’ 11-9.
Procedure operative standard
Le procedure operative standard dettano che se un controllore di volo della FAA
[Federal Aviation Administration n.d.t] nota qualcosa che suggerisca un
possibile dirottamento –se viene perso il contatto radio, se si spegne il
transponder dell’ aereo o se l’aereo devia dal suo piano di volo—il controllore
debba contattare un suo superiore. Se il problema non può essere risolto
velocemente—circa entro un minuto—il superiore deve chiedere al NORAD – il North
American Aerospace Defense Command [Comando del Nord America per la difesa area
n.d.t.]—di lanciare aerei da combattimento per scoprire cosa sta succedendo. Il
NORAD poi emette un ordine di lancio alla più vicina base dell’ Air Force con
caccia in allerta. L’ 11-9, tutti i dirottamenti avvennero nel Northeast Air
Defense Sector [Settore di difesa aerea del Nordest] del NORAD, che è noto come
NEADS. Perciò tutti gli ordini di lancio sarebbero dovuti venire dal NEADS.
Gli aerei da combattimento a disposizione del NEADS possono rispondere molto
velocemente: secondo il sito web della US Air Force, gli F-15 possono arrivare
ad una quota di 29,000 piedi [circa 8800 metri n.d.t] in circa 2,5 minuti a
partire dall’ “ordine di lancio”, dopodiché possono volare a circa 1800 miglia
all’ ora [circa 2900 Km/h n.d.t.] (140). Queste affermazioni furono, per la
verità, fatte dopo l’11-9 perciò possiamo sospettare che riflettano un’
accelerazione delle procedure successiva all’ 11-9. Ma un documento dell Air
Traffic Control [ Controllo del Traffico Aereo n.d.t.] pubblicato nel 1998
avvertiva i piloti che tutti gli aeroplani che persistessero in un comportamento
inusuale “si troverebbero probabilmente due [aerei da combattimento] dietro la
coda entro circa 10 minuti” (141).
La Prima Versione della Storia Ufficiale
L’ 11-9, però, ciò non è accaduto. Perché? Dove erano le forze armate ? La prima
risposta delle forze armate fu data immediatamente dopo l’ 11-9 dal Generale
Richard Myers, allora Presidente di turno del Consiglio di Stato Maggiore, e da
Mike Snyder, un portavoce del NORAD. Entrambi dissero, indipendentemente, che
nessun jet militare fu mandato in volo sino a dopo l’impatto al Pentagono. Tale
impatto avvenne alle 9:38, eppure il Volo 11 dell‘ American Airlines aveva
mostrato due dei segnali standard di dirottamento, perdendo sia il segnale radio
che quello del transponder, alle 8:15. Questo vuol dire che le procedure che
solitamente portano ad intercettare un aereo in “circa 10 minuti” non erano
state compiute per circa 80 minuti.
Tale enorme ritardo suggerisce che un ordine di restare a terra, cancellando le
procedure standard, doveva essere stato dato. Alcuni iniziarono a sollevare
questa possibilità.
La Seconda Versione della Storia Ufficiale
Molto velocemente apparve una nuova storia. Venerdì 14 Settembre la CBS News
disse: “contrariamente ai primi rapporti, i caccia della US Air Force si
alzarono in volo Martedì mentre gli attacchi erano in corso,” sebbene essi
arrivarono troppo tardi per prevenire gli attacchi (141-142)[4] Questa seconda
storia fu poi resa ufficiale il 18 Settembre, quando il NORAD rilasciò una
cronologia che affermava gli orari in cui gli era stato notificato a riguardo
dei dirottamenti, seguiti dagli orari in cui i caccia furono lanciati
all’inseguimento (143). Il messaggio implicito della cronologia era che il
fallimento era dovuto interamente alla FAA, perché in ogni caso notificò alle
forze armate così in ritardo che gli intercettamenti furono impossibili.
Non proprio tutti però accettarono questa conclusione. Alcuni primi membri del
movimento per la verità sull’ 11-9, facendo i conti, mostrarono che la nuova
cronologia del NORAD non lo metteva fuori pericolo.[5] Per quel che riguarda il
primo volo: pure se accettiamo l’ affermazione del NORAD che il NEADS non fu
informato sul Volo 11 sino alle 8:40 (che vorrebbe dire che la FAA aveva
aspettato 20 minuti dopo aver visto segnali di pericolo prima di fare la
chiamata), l’ affermazione implicita del NORAD che non avrebbe potuto prevenire
il primo attacco sul WTC è problematica. Se i caccia fossero stati fatti partire
immediatamente dalla McGuire Air Force Base in New Jersey, avrebbero potuto
facilmente intercettare il Volo 11 prima delle 8:47, quando la torre nord dello
WTC fu colpita.
Il NORAD, in verità, aveva una risposta preconfezionata a questa domanda.
Affermò che la McGuire non aveva caccia in allerta, così che il NEADS dovette
dare l’ordine di lancio alla Otis Air Force Base a Cape Cod. I critici
sostengono che questa affermazione è probabilmente falsa, per ragioni che
discuteremo più in là. Fanno notare anche che gli F-15, anche se fossero venuti
dalla Otis, sarebbero potuti arrivare a Manhattan in tempo per intercettare il
Volo 11, se l’ordine di partenza fosse stato dato immediatamente, alle 8:40, e
poi i caccia fossero decollati immediatamente. Il NORAD ha detto però che
l’ordine di lancio non fu dato sino alle 8:46 e che gli F-15 non decollarono
prima delle 8:52 (144-45). Ai critici sembrò perciò come se il fallimento non
fosse interamente della FAA.
Ancora meno plausibile, dicono i critici, fu l’affermazione del NORAD che il
NEADS non ebbe il tempo di prevenire il secondo attacco. Secondo la cronologia
del NORAD, il NEADS fu informato del Volo 175 United Airlines alle 8:43, 20
minuti prima che la torre sud fosse colpita. Gli F-15 a cui era stato all’inizio
ordinato di inseguire il Volo 11 dovevano ora inseguire il Volo 175. Secondo il
NORAD, come abbiamo visto prima, l’ordine di lancio alla Otis fu dato alle 8:46.
Alla luce della stessa affermazione delle forze armate che gli F-15 possono
arrivare a 29000 piedi in 2.5 minuti dopo l’ordine di lancio, gli F-15 sarebbero
dovuti essere in rotta verso Manhattan per le 8:49. Perciò sarebbero potuti
facilmente essere lì prima delle 9:03, quando fu colpita la torre sud. Il NORAD
ha detto però che ai caccia servirono sei minuti solo per decollare.[6] I
critici dicono che sembra come se fosse stato dato almeno un ordine di
rallentare.
I critici fanno notare anche che persino se gli F-15 non fossero decollati prima
delle 8:52, come dice il NORAD, sarebbero comunque potuti arrivare a Manhattan
in tempo per prevenire il secondo attacco, assumendo che viaggiassero alla
massima velocità. E, secondo uno dei piloti, lo stavano facendo. Il Tenente
Colonnello Timothy Duff dice che andarono “a pieno regime per tutto il
percorso.” Eppure, secondo la cronologia del NORAD, quando la torre sud fu
colpita alle 9:03, gli F-15 erano lontani ancora 71 miglia [circa 114 Km n.d.t.].
I calcoli mostrarono che i caccia non sarebbero andati nemmeno a media potenza
(146). Sembra ancora come se fosse stato emanato un ordine di non decollo, o
almeno un ordine di rallentamento.
Lo stesso problema esiste a riguardo della spiegazione da parte del NORAD della
sua incapacità di proteggere il Pentagono. Il NORAD ancora una volta accusò la
FAA, dicendo che sebbene la FAA sapesse prima delle 9:00 del dirottamento del
Volo 77 American Airlines, non lo notificò al NEADS sino alle 9:24, troppo tardi
perché il NEADS potesse rispondere.
Ancora, i calcoli mostrarono che questa spiegazione non funzionava. Il NORAD
affermò di avere emanato l’ordine di lancio immediatamente, alle 9:24. L’
attacco al Pentagono non avvenne prima di 14 minuti, alle 9:38. Questo sarebbe
stato un tempo più che sufficiente ai caccia per arrivare lì dalla base Andrews
dell’ Air Force, che è distante solo poche miglia. Perché, allora, il NORAD non
prevenne gli attacchi?
Parte della risposta del NORAD fu che non vi erano caccia in allerta alla
Andrews, così che il NEADS dovette dare l’ordine di lancio alla Langley Air
Force Base, che è distante circa 130 miglia [circa 210 Km n.d.t.]. Ancora una
volta però servirono 6 minuti ai caccia per decollare, così che non partirono
prima delle 9:30.
Comunque, anche se queste spiegazioni vengono accettate, gli F-16 decollati,
fecero notare i critici, sarebbero pututi andare a 1500 miglia orarie [circa
2400 Km/h n.d.t.] e avrebbero così potuto raggiungere Washington un paio di
minuti prima che il Pentagono fosse colpito. Secondo il NORAD, però, erano
ancora lontani 105 miglia [circa 168 Km n.d.t]. Ciò vorrebbe dire che gli F-16
stavano andando a meno di 200 miglia all’ ora [circa 320 Km/h n.d.t], che non
sarebbe stato nemmeno un quarto della potenza (147-48).
In tutti e tre i casi, perciò, il tentativo del NORAD di dare tutta la colpa
alla FAA è fallito. I critici sono stati capaci di mostrare, specialmente a
riguardo del secondo e terzo volo, che la nuova storia del NORAD implicava
ancora che dovesse essere stato emanato un ordine di rimanere a terra. Perciò
forse non è sorprendente che la Commissione sull’ 11-9 è venuta fuori con una
terza storia, che non è soggetta alle stesse obiezioni.
La domanda principale, comunque, è sempre la stessa: è vera? Una regione per
sospettare che non è vera è proprio il fatto che è la terza storia che ci viene
detta. Quando i sospetti in un caso criminale continuano a cambiare il loro
racconto, assumiamo che dovrebbero star cercando di nascondere la verità. Ma un
problema persino più serio con la nuova storia delle Commissione è che molti dei
suoi elementi sono contraddetti da una credibile evidenza o sono per altri versi
non plausibili . Mostrerò ciò esaminando il trattamento di ogni volo da parte
della Commissione, ad iniziare col Volo 11.
Indice
30/03/2006 Le Incredibili Storie della Commissione sull' 11 Settembre I
30/03/2006
Il Trattamento da parte della Commissione del Volo 11 American Airlines
30/03/2006
Il Trattamento da parte della Commissione del Volo United Airlines 175
30/03/2006
Il Trattamento da parte della Commissione del Volo United Airlines 77 e l' Attacco al Pentagono
30/03/2006
Il Trattamento del Volo United Airlines 93 da parte della Commissione
30/03/2006
L'ora dell'Autorizzazione all'Abbattimento
Archivio 11 Settembre
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