Dopo cinque anni essere scettico non significa automaticamente essere un
visionario... Anche se potrebbe essere
Interrogarsi sull' 11 Settembre. Per chi non fosse esperto di queste
teorie, è difficile sapere da dove, e perchè, cominciare. E particolari
varianti della "verità" sul 9/11, come la teoria "no planes" secondo cui
l'intero evento non era che una mera chimera audiovisiva in technicolor
improvvisata sui nostri schermi TV, non aiutano. Ma sono tutte soltanto un
mucchio di sciocchezze? Se solo fosse davvero così, dormirei molto meglio
la notte. Purtroppo, sotto la montagna di teorie e speculazioni, rimangono
delle preoccupanti e persistenti anomalie che devono ancora essere risolte.
A tale riguardo, l'approccio dei grandi media alle critiche alla versione
ufficiale del 9/11 ha voluto, al limite, mettere a fuoco gran parte delle
bizzarre teorie e speculazioni più marginali, suggerire che chi nutre dubbi
sulla storia ufficiale deve essere uno che delira, uno sciocco o entrambe
le cose.
Se soltanto la vita fosse così semplice. Cinque anni dopo il 9/11, la
descrizione ufficiale è zeppa di contraddizioni che ogni indagine ufficiale
si è data un gran daffare per ignorare. Per chi ha familiarità con le
stranezze e le assurdità della versione ufficiale dei fatti del 7/7 qui nel
Regno Unito, non dovrebbe essere una gran sorpresa. Ma ciò indica che la
versione dei governi occidentali sul terrorismo internazionale è
profondamente sbagliata. Fra quelli scettici sul resoconto governativo
degli attacchi del 9/11, per esempio, ci sono le famiglie delle vittime del
9/11. "Abbiamo sperato che le nostre migliaia di domande senza risposta
fossero ascoltate e ottenessero risposta" Ha detto Lauri van Auken, il cui
marito Kenneth è morto negli attacchi, nel suo discorso d'apertura ad una
giornata di udienza congressuale il 22 luglio 2005 promossa dall'On. Rep.
Cynthia McKinney e dall'On. Rep. Raul Grijalva, dove ho avuto l'onore di
testimoniare accanto ad una miriade di ex funzionari dell'intelligence,
studiosi e giornalisti. "Tuttavia, incredibilmente, abbiamo scoperto che la
relazione finale della Commissione ha effettivamente prodotto più domande
che risposte", ha continuato van Auken a nome del 9/11 Families Steering
Committee [comitato di coordinamento delle famiglie del 9/11 n.d.t.]. Ha
accusato il rapporto della Commissione sull' 11 Settembre di essere
semplicemente "delle dichiarazioni che hanno veramente insultato
l'intelligenza della gente americana, violato la memoria dei nostri amati e
potrebbero finire per danneggiarci in un giorno non troppo lontano".
La sua descrizione del rapporto della Commissione è stata la condanna più
sfavorevole che il comitato di coordinamento delle famiglie del 9/11 abbia
mai fatto sul metodo dell'inchiesta ufficiale. Tuttavia si è scontrata con
un clamoroso silenzio da parte dei media americani, che in generale si sono
rifiutati di parlare dell'udienza ed hanno ignorato la testimonianza
accorata della van Auken a nome delle famiglie del 9/11.
La collusione con il Nemico.
Infatti, prove schiaccianti confermano che la rete di Al-Qaeda in Medio
Oriente, Asia centrale, Balcani, Caucaso e Asia sudorientale, sono state
penetrate e manipolate dai servizi di intelligence occidentali.
Cospirazionismo? Magari fosse davvero così. Come affermo nel mio terzo
libro, "La guerra sulla verità: 9/11. Disinformazione e l'anatomia del
terrorismo" (2005), la prova di ciò è estremamente ben documentata,
provenendo da numerose e credibili fonti dell'intelligence. Ma perchè? In
gran parte per destabilizzare situazioni regionali per aprire la strada
alle nuove politiche di "sicurezza" che servono a proteggere non la gente,
ma gli investitori stranieri che assumono la guida dei mercati regionali -
in particolare i mercati con significativi giacimenti di idrocarburi.
Anche se è ampiamente riconosciuto che i nostri governi hanno usato
Al-Qaeda per respingere l'invasione sovietica dell'Afghanistan, dopo la
guerra fredda i nostri collegamenti geostrategici con Al-Qaeda non si sono
conclusi. In effetti hanno proliferato in modo sorprendente e preoccupante.
Infatti, un analista della CIA ha descritto in semplici parole questa
strategia segreta al giornalista TV svizzero Richard Labeviere, attualmente
redattore capo di Radio France International: "La politica di guidare lo
sviluppo dell'Islam e di aiutarli contro i nostri avversari ha funzionato
meravigliosamente bene nell'Afghanistan contro l'Armata Rossa. Le stesse
teorie possono essere ancora utilizzate per destabilizzare ciò che rimane
della potenza russa e soprattutto per contrastare l'influenza cinese in
Asia centrale".
Le zone nel mondo dove il potere occidentale continua ad incrociarsi sia
direttamente che indirettamente con le reti di Al-Qaeda includono Algeria,
Pakistan, Arabia Saudita, Turchia, Fillipine, Kosovo e Macedonia. Quindi
stiamo parlando delle regioni del Nord Africa, dell'Asia centrale, del
Medio Oriente, del sud-est Asiatico e dei Balcani. Questi sono solo alcuni
esempi provenienti da documenti pubblici e le prove documentali sono
disponibili in gran dettaglio in "Guerra alla Verità".
Gli operativi senior di Al-Qaeda come Ayman Al-Zawahiri, il braccio destro
di bin Laden, sono stati reclutati dalla CIA. Secondo quanto riferito da
Yousef Bodansky, ex direttore della Task Force del Congresso per il
Terrorismo, in "Defense & Foreign Affairs: Strategic Policy", il capo in
carica di Al-Qaeda fu avvicinato da un emissario della CIA nel novembre
1997, che gli offrì 50 milioni di dollari per proteggere gli interessi
degli Stati Uniti nei Balcani, un affare che apparentemente ha accettato.
Ayman e suo fratello, Muhammed, dopo questo punto hanno personalmente
supervisionato l'istituzione di campi di addestramento di Al-Qaeda in
Kosovo e Macedonia, secondo fonti di intelligence iugoslave, macedoni,
bosniache, albanesi, americane ed europee, per addestrare la stessa gente -
il KLA (che ora agisce come NLA) - che riceve armi avanzate e addestramento
militare dalla CIA e dalla NATO.
L'implicazione è terribile, ma è sostenuta da altri accademici tra cui il
professor Michel Chossudovsky dell'Università di Ottawa e Peter Dale Scott
professore dell'Università della California (Berkeley): Al-Qaeda ha
continuato a operare in molti modi durante il periodo post-guerra fredda
come strumento delle diplomazie occidentali, uno strumento per operazioni
segrete. L'arco geostrategico di questa politica attraverso l'Asia
centrale, i Balcani e l'Africa del nord è studiato più in dettaglio nel
terzo finale del mio ultimo libro, "Gli attentati di Londra: un'inchiesta
indipendente" (2006), che aggiorna alcune delle mie ricerche iniziate in
"Guerra alla Verità" e le espande in direzioni più rilevanti per capire il
contesto del 7/7.
La tesi che le potenze occidentali continuino ad avere collegamenti con
Al-Qaeda nell'inseguimento di interessi strategici ed economici nelle
regioni chiave accennate, si scontra con tutto quello che ci hanno
costretto ad ingoiare nella versione ufficiale promossa dai governi e dai
mass-media. Ma consideriamo il fatto che la mia ricerca in "Guerra alla
Verità" è stata sostenuta da gente del calibro di Robert D. Steele, in
congedo dalla fanteria del Corpo dei Marines e veterano dello spionaggio
che ha lavorato come ufficiale operativo in tutti e quattro i Direttorati
della CIA. Oltre a tutto ciò, Steele era responsabile della fondazione e
dell'allestimento della più recente struttura del servizio segreto USA, il
centro di spionaggio del Corpo dei Marines. Ha descritto "Guerra alla
Verità" come "coerente sia con i miei anni di esperienza come funzionario
in casi di clandestinità, sia con la mia vasta conoscenza di disavventure
della sicurezza nazionale... Trovo che l'ipotesi dell'autore che USA, Regno
Unito e Francia, fra gli altri, stiano attivamente usando terroristi,
allevando terroristi, come componente di una strategia geopolitica ed
economica... sia completamente credibile."
Chi è stato? "Er, Ehm, non chiedete, non siamo ancora sicuri"
Quindi, cosa dire del 9/11 in specifico? Dopo cinque anni, persino elementi
centrali della versione ufficiale dati per certi dal rapporto della
Commissione 9/11, rimangono assurdamente insoluti. Ad oggi, ad esempio, le
reali identità della maggior parte dei presunti dirottatori sono
sconosciute. Nel volume di quest'anno della rivista scientifica "Ricerca
nell'economia politica", pubblicata dal professore di economia Paul
Zarembka della New York State University, Jay Kolar riesamina dei rapporti
attendibili di BBC, CNN ed altre fonti mainstream mondiali, confermando che
"almeno dieci di quelli menzionati sulla seconda e definitiva lista di 19
dell'FBI, sono saltati fuori e si è verificato che erano vivi, con prove
certe che almeno un altro "dirottatore", Ziad Jarrah, aveva trovato
duplicata la sua identità, per cui fabbricata."
Kolar sostiene che, poiché molti dei presunti dirottatori sono vivi adesso,
devono avere avuto "doppioni" che usavano le loro identità come pseudonimi.
Così chi erano queste persone? Secondo Daniel Hopsicker, un ex produttore
di PBS e reporter investigativo di NBC, le fonti militari USA confermano
che i presunti dirottatori si erano addestrati in installazioni militari
USA negli anni 90 ed avevano perfino avuto collegamenti con la CIA e la
DEA. Dozzine di testimoni oculari hanno detto a giornali americani locali
che riconoscevano alcuni di questi individui dalle loro foto dell'FBI -
avevano mostrato un comportamento manifestamente non-Islamico sotto forma
di bere alcool, sniffare cocaina e spassarsela con donne nei club di
lap-dance e a feste abusive, comportamenti inadeguati per dei normali
musulmani praticanti, tanto meno per dei fanatici islamici di Al-Qaeda
prossimi a guidare la più spettacolare operazione suicida nella storia.
Così di nuovo: chi erano queste persone che, simultaneamente,
apparentemente collegate ai gradi più alti di Al-Qaeda, addestrati con i
militari USA, sono stati reclutati dalla CIA e si sono dedicati a tutte le
specie di piaceri illeciti proibiti a dalle norme dell'Islam? È una domanda
che la Commissione 9/11 non si è mai posta.
E Come Lo hanno fatto? "Er, Ehm, No comment"
Ancora peggio, in un'altra bizzarra anomalia che i membri della commissione
sul 9/11 hanno semplicemente ignorato, la maggior parte di questi individui
erano notoriamente incapaci di volare correttamente secondo i loro
istruttori di volo. Mohammed Atta, Khalid al-Mihdhar, Marwan al-Shehhi e
Hani Hanjour, erano descritti dai loro addestratori come assolutamente
incompetenti. L'istruttore di Hanjour ha detto al New York Times
incredibilmente: "il suo inglese era tremendo e le sue abilità meccaniche
erano ancora più scarse. Era come se non avesse mai guidato nemmeno
un'automobile. Sono ancora oggi stupito che possa aver volato fin dentro il
Pentagono. Non poteva proprio volare". Ma il volo di Hanjour nel Pentagono,
come è ben noto, è stato descritto da piloti come una delle operazioni di
volo più sofisticate che avessero mai visto. "E' impossibile che uno salti
in cabina di pilotaggio e voli come un asso dell'aviazione - c'è una
probabilità su migliaia" ha detto l'ex-pilota dell'aeronautica militare e
commerciale USA Russ Wittenberg.
Infatti, con quattro voli dirottati che volavano sullo spazio aereo più
vigilato degli Stati Uniti per circa un'ora e mezza, perchè FAA e NORAD non
sono riusciti a rispondere immediatamente? Come ha detto il Luogotenente
(in pensione) Robert Bowman direttore del programma Star Wars sotto i
presidenti Ford e Carter, le procedure operative standard erano
sistematicamente violate. Molti esperti di intelligence e militari in tutti
i continenti - fra cui Stan Goff, Sergente Maggiore (in pensione) delle
forze speciali dell'esercito degli Stati Uniti; Andreas von Bulow,
ex-Segretario di Stato nel Ministero federale della Difesa tedesco
(1976-1980) e Ministro della Ricerca e Tecnologia (1980-1982); il Generale
Anatoli Kornukov, comandante in Capo dell'aeronautica russa; tra gli altri
- rimangono perplessi su questo punto e non soddisfatti dalle inadeguate
spiegazioni del rapporto della Commissione 9/11 su questo fiasco
monumentale, le cui schiaccianti implicazioni sono state messe in evidenza
da John Pilger in "New Statesman".

[Una delle sale di controllo ipertecnologiche del NORAD]
Qui ci sono argomenti collegati alla sicurezza pubblica. Ad esempio, erano
disponibili delle tecnologie per guidare a distanza i velivoli dirottati
per evitare che si sviluppasse il terribile scenario. "La maggior parte dei
velivoli moderni ha dei tipi di pilota automatico che potrebbero essere
riprogrammati per ignorare gli ordini di un dirottatore e per prendere
invece la guida da terra," ha detto Jeff Gosling dell'Istituto di studi sui
trasporti della Berkeley University of California al "New Scientist" il
giorno dopo l'11 settembre. Perchè queste tecnologie non sono state usate
per salvare i velivoli? Perchè la Commissione 9/11 non si è preoccupata di
fare la stessa domanda?
L'anomalia del crollo del WTC
Anche il resoconto ufficiale del crollo dei palazzi del World Trade Center
è messo sempre più in discussione da alcuni scienziati americani. In un
contributo tecnico al nuovo libro "Il 9/11 e l'impero americano" (Olive
Branch, New York), Steve Jones, professore di fisica alla Brigham Young
University (BYU), puntualizza sui ritrovamenti largamente descritti di
metallo fuso nei seminterrati delle due torri del WTC che furono colpite
dagli aerei, così come nel terzo palazzo, il WTC 7 - un palazzo che è
crollato simmetricamente nonostante non fosse stato colpito da un aereo. In
tutti i casi, il resoconto ufficiale incolpa i violenti incendi, resi più
caldi a causa del combustibile del jet (o gasolio nel caso del WTC 7). Ma
tutte le indagini scientifiche del NIST, del FEMA e di esperti indipendenti
stabiliscono che gli incendi hanno bruciato ben sotto ai 2800° Fahrenheit,
il punto di fusione di acciaio. In altre parole, tutti concordano che gli
incendi non erano mai abbastanza caldi per fondere le colonne d'acciaio. Se
l'acciaio sia stato o no abbastanza caldo per piegarsi, il resoconto
ufficiale non riesce a spiegare i depositi di metallo fuso trovati dopo i
crolli. Se non sono stati gli incendi, cosa avrebbe potuto indurre
l'acciaio a fondersi? Jones sostiene che i ritrovamenti costituiscono "la
prova diretta per l'uso di esplosivi a temperatura elevata, come la
termite, che crea acciaio fuso come prodotto finale". Forse ci sono altre
spiegazioni, forse no. Ma i dati stessi rappresentano un problema per il
resoconto ufficiale.

[Acciaio fuso rinvenuto a Ground Zero]
Cospirazionismo sciocco ed assurdo? No davvero. Quella è una via d'uscita
facile. La validità scientifica della linea d'indagine di Jones è stata
sostenuta da parecchi altri esperti, tra cui Judy Wood, professore
d'ingegneria meccanica alla Clemson University; e Charles N. Pegelow, un
ingegnere strutturale con 30 anni d'esperienza. Infatti, molto prima che
questo dissenso scientifico emergesse - solo 3 mesi dopo il 9/11 -
l'inadeguatezza della versione ufficiale era stata messa in evidenza dagli
ingegneri esperti in protezione contro gli incendi. Il redattore Bill
Manning ha scritto in "Fire Engineering": "Fire Engineering ha buone
ragioni per credere che 'l'indagine ufficiale' con la benedizione del FEMA...
è una farsa mal congegnata che può già essere stata estorta da forze
politiche i cui interessi primari, per metterla giù leggera, sono molto
lontani dall'essere completamente scoperti... Membri rispettabili della
comunità degli ingegneri esperti in protezione contro gli incendi
cominciano ad alzare bandierine rosse ed emerge un risultato rimbombante: I
danni strutturali provocati dagli aerei e l'accensione esplosiva del
carburante dei jet in sé non erano sufficienti per abbattere le torri...."
Il professor Jones non ha scritto per sostenere un programma
ideologico-conspirazionista aprioristico - ha scritto per precisare che ad
oggi le spiegazioni scientifiche convenzionali dei crolli del WTC restano
dubbie ed inadeguate. I depositi fusi trovati a Ground Zero e il fatto che
la descrizione ufficiale eviti di menzionarli, rappresentano un'anomalia
che dovrebbe essere studiata in modo imparziale, non essere allontanata per
ragioni di convenienza politica - o standard arbitrari dei confini della
salute mentale.
Dopo cinque anni, è difficile evitare la conclusione che ancora non
sappiamo cosa sia realmente accaduto il 9/11. E questo misero, patetico
stato delle cose non dovrebbe continuare. Le famiglie del 9/11 e con loro
il pubblico più vasto, hanno un diritto elementare a risposte complete su
queste questioni basilari. E non sto per offrire a voi lettori, una teoria
alternativa omniesplicativa, o una bella risposta pronta su un piatto
d'argento. Non ne ho. Vi offro solo dei dati grezzi per iniziare un
salutare processo di dissonanza cognitiva, con cui potrete fare quello che
preferite.
Ma vi dirò che c'è una cosa che sappiamo: che gran parte della versione
ufficiale è indifendibile, in modo sorprendente e preoccupante. Poichè i
nostri capi continuano a spingere il Medio Oriente verso sull'orlo di una
guerra nucleare, mentre schiacciano le libertà civili e criminalizzano il
dissenso in casa, non potrebbe essere più evidente che è il momento di
un'inchiesta pubblica davvero indipendente sul fenomeno del terrorismo.
Questa è una versione lievemente modificata di un articolo pubblicato
sul settimanale italiano patinato a grande diffusione “LEFT”sull'odierno
anniversario del 9/11.
Fonte: http://www.nafeez.blogspot.com/
Link
12.09.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org di FILMARI
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