Iniziamo a pubblicare, su base settimanale, LA "GUERRA AL TERRORISMO"
DEGLI STATI UNITI, brillante saggio di geo-politica firmato da Michel
Chossudovsky.
Poche ore dopo gli attacchi terroristici al World Trade Centre e al Pentagono,
l'amministrazione Bush ha concluso, senza fornire prove, che "Osama bin Laden e
la sua organizzazione al-Qaeda sono i principali sospettati". Il direttore della
Cia George Tenet ha affermato che bin Laden ha la capacità di pianificare
"attacchi multipli con poco o nessun allarme". Il segretario di stato Colin
Powell ha definito gli attacchi "un atto di guerra" e il presidente Bush ha
confermato in un discorso alla nazione trasmesso in tv che non avrebbe "fatto
distinzione tra i terroristi che hanno commesso quegli atti e coloro che li
ospitano". L'ex direttore della Cia Woolsey ha puntato il dito contro "la
protezione da parte degli stati", dando per scontata la complicità di uno o più
governi stranieri. Secondo le parole dell'ex consigliere per la sicurezza
nazionale Eagleburger, "penso che dimostreremo che quando veniamo attaccati in
questo modo, la nostra forza e la nostra punizione sono terribili".
Frattanto, parafrasando le dichiarazioni ufficiali, il mantra dei media
occidentali ha approvato il lancio di "azioni punitive" dirette contro target
civili in Medio Oriente. William Saffire ha scritto sul New York Times: "dopo
aver ragionevolmente identificato le basi e i campi dei nostri aggressori,
dobbiamo polverizzarli - minimizzando ma accettando il rischio di danni
collaterali - e agire in modo scoperto o occulto per destabilizzare gli stati
che ospitano il terrore".
Questo testo delinea la storia di Osama bin Laden e i collegamenti esistenti tra
la "Jihad" islamica e la formulazione della politica estera Usa durante e dopo
la guerra fredda.
Sotto l'egida della Cia
Principale sospettato negli attacchi terroristici di New York e Washington,
bollato dall'Fbi come "terrorista internazionale" per il suo ruolo negli
attentati delle ambasciate statunitensi in Africa, Saudi nato Osama bin Laden è
stato reclutato durante la guerra in Afghanistan "ironicamente sotto l'egida
della Cia, per combattere gli invasori sovietici" (1).
Nel 1979 è stata lanciata "la più grande operazione segreta nella storia della
Cia" in risposta all'invasione sovietica dell'Afghanistan a sostegno del governo
filo-comunista di Babrak Kamal (2):
"Con l'incoraggiamento attivo della Cia e della pakistana Isi (Inter
Services Intelligence), che volevano trasformare la jihad afghana in una
guerra globale mossa da tutti gli stati musulmani contro l'Unione Sovietica,
tra il 1982 e il 1992 si sono uniti alla lotta dell'Afghanistan circa 35.000
musulmani integralisti di 40 paesi islamici. Altre decine di migliaia di loro
sono venuti a studiare nei madrasah del Pakistan. Alla fine, più di 100.000
musulmani integralisti stranieri sono stati direttamente influenzati dalla
jihad afghana" (3).
La jihad islamica è stata sostenuta dagli Stati uniti e dall'Arabia Saudita con
una parte significativa del finanziamento generato dal traffico del Golden
Crescent:
"Nel marzo 1985, il presidente Reagan ha firmato la direttiva 166 della
Decisione sulla Sicurezza Nazionale,... [che] autorizza[va] un aumento di
aiuti militari segreti ai mujahideen, e chiariva che la guerra segreta afghana
aveva un nuovo obiettivo: sconfiggere le truppe sovietiche in Afghanistan
attraverso azioni occulte e incoraggiare il ritiro sovietico. La nuova
assistenza segreta da parte degli Usa cominciò con un aumento drammatico delle
forniture di armi - una crescita stabile fino a 65.000 tonnellate all'anno nel
1987, ... così come un flusso interminabile di specialisti della Cia e del
Pentagono che si recarono nella sede segreta dell'Isi sulla strada principale
presso Rawalpindi, in Pakistan. Lì gli specialisti della Cia incontravano i
funzionari dell'intelligence pakistana per aiutarli a progettare operazioni
per i ribelli afghani". (4)
Usando l'intelligence militare pakistana (Isi), la Cia ha giocato un ruolo
chiave nell'addestramento dei mujahideen. A sua volta, l'addestramento alla
guerriglia sponsorizzato dalla Cia è stato integrato con gli insegnamenti
dell'Islam:
"I temi predominanti erano che l'Islam era una ideologia socio-politica
completa, che le truppe sovietiche atee stavano violando il santo Islam, e che
il popolo islamico dell'Afghanistan doveva riaffermare la propria indipendenza
rovesciando il sinistroide regime sostenuto da Mosca" (5).
Per conto dello Zio Sam
L'Isi pakistano è stato usato come intermediario. Il sostegno segreto della
Cia alla jihad avveniva indirettamente attraverso l'Isi. La Cia cioè non faceva
arrivare il suo supporto direttamente ai mujahideen. In altre parole, affinché
quelle operazioni segrete avessero successo, Washington stava ben attenta a non
rivelare l'obiettivo ultimo della "jihad", che consisteva nel distruggere l'Urss.
"Noi non abbiamo addestrato gli arabi" ha detto Milton Beardman, della Cia.
Tuttavia, secondo Abdel Monam Saidali, dell'Al-aram Center for Strategic Studies
del Cairo, bin Laden e gli "arabi afghani" avevano ricevuto "tipi di
addestramento molto sofisticati, cosa che era stata loro consentita dalla Cia"
(6).
Beardman ha confermato, a questo proposito, che Osama bin Laden non era a
conoscenza del ruolo che stava giocando per conto di Washington. Secondo le
parole di bin Laden (citate da Beardman): "Né io né i miei fratelli abbiamo
visto qualcosa che dimostrasse l'aiuto americano" (7).
Motivati dal nazionalismo e dal fervore religioso, i guerrieri islamici erano
inconsapevoli di combattere l'esercito sovietico per conto dello Zio Sam. Vi
furono contatti ai livelli più alti della gerarchia dell'intelligence, ma i
leader dei ribelli islamici sul campo non neebbero con Washington o con la Cia.
Con l'appoggio della Cia e l'afflusso di massicci quantitativi di aiuti militari
Usa, l'Isi si era trasformata in una "struttura parallela con un enorme potere
su tutti gli aspetti del governo" (8). L'Isi aveva uno staff composto da
ufficiali dell'esercito e dell'intelligence, burocrati, agenti sotto copertura e
informatori ed era stimata in 150.000 persone (9).
Nel frattempo, le operazioni della Cia avevano anche rafforzato il regime
militare pakistano guidato dal generale Zia Ul Haq:
"Le relazioni tra la Cia e l'Isi erano andate rinsaldandosi dopo
l'estromissione da parte del [generale] Zia di Bhutto e l'avvento del regime
militare... Durante quasi tutta la guerra in Afghanistan, il Pakistan è stato
più aggressivamente anti-sovietico persino degli stessi Stati uniti. Nel 1980,
poco dopo che l'esercito sovietico aveva invaso l'Afghanistan, Zia spedì il
capo dell'Isi a destabilizzare gli stati sovietici dell'Asia centrale. La Cia
aderì a questo piano solo nell'ottobre 1984... la Cia era più cauta dei
pakistani. Sia il Pakistan che gli Usa adottarono la linea dell'inganno
all'Afghanistan. La loro posizione pubblica era la negoziazione di un accordo
mentre, in privato, decidevano che il miglior modo di procedere era
l'escalation militare" (10).
[Zia Ul Haq]
Il triangolo della mezzaluna d'oro
La storia del traffico di droga nell'Asia centrale è intimamente collegata
alle operazioni coperte della Cia. Prima della guerra in Afghanistan, la
produzione di oppio in Afghanistan e Pakistan era diretta a piccoli mercati
regionali. Non vi era produzione locale di eroina (11). A questo proposito, lo
studio di Alfred McCoy conferma che entro due anni dal furioso attacco
dell'operazione della Cia in Afghanistan, "la zona di confine
Pakistan-Afghanistan divenne il principale produttore di eroina al mondo,
fornendo il 60% della domanda Usa. In Pakistan, la popolazione tossicodipendente
passò da quasi zero nel 1979... a 1.200.000 persone nel 1985 - una crescita
molto più rapida che in qualunque altro paese"(12):
"Ancora una volta, la Cia controllava questo traffico di eroina. Mentre
conquistavano territori all'interno dell'Afghanistan, i guerriglieri
mujahideen ordinavano ai contadini di piantare oppio come tassa
rivoluzionaria. Al di là del confine, in Pakistan, i leader afghani e i gruppi
locali sotto la protezione dell'Intelligence pakistana gestivano centinaia di
laboratori di eroina. Durante questo decennio di narcotraffico alla luce del
giorno, l'americana Dea (Drug Enforcement Agency) a Islamabad evitò di
pretendere grosse confische o arresti... I funzionari Usa avevano rifiutato di
indagare su accuse di traffico di eroina da parte dei suoi alleati afghani
"perché la politica sui narcotici Usa in Afghanistan è subordinata alla guerra
contro l'influenza sovietica nell'area". Nel 1995 l'ex direttore
dell'operazione afghana della Cia, Charles Cogan, ha ammesso che la Cia aveva
effettivamente sacrificato la guerra alla droga per combattere la guerra
fredda. "La nostra missione principale era arrecare il maggior danno possibile
ai sovietici. Non avevamo le risorse o il tempo per dedicarci a un'indagine
sul narcotraffico"... "Non penso che dobbiamo scusarci per questo. Ogni
situazione ha la sua ricaduta... Sì, c'è stata una ricaduta in termini di
droga. Ma l'obiettivo principale è stato realizzato. I sovietici hanno
lasciato l'Afghanistan"" (13).
Indice
24/07/2006 Chi è Osama Bin Laden I
24/07/2006 Chi è Osama Bin Laden II
Archivio 11 Settembre
|