
La AFP ieri ha dichiarato che, l’11 Settembre, l’aereo sul pentagono non è mai
caduto: un evento del tutto eccezionale considerando che dietro questo tipo di
eventi esistono grandissimi interessi economici. Le guerre da sempre vengono
combattute in altri paesi e non sul proprio territorio, l’11 settembre non è che
un fatto eclatante che si è reso necessario per cambiare le regole del gioco e
fissare un nuovo ordine.
Cos’è dunque il terrorismo se non uno strumento, come può esserlo il denaro,
nelle mani delle Entità per controllare i popoli?
Nei Balcani gli Americani e gli Inglesi armarono un corpo come combattenti
Islamici, in realtà erano fanatici manipolati dalle intelligence e utilizzati
come arma; e infiltrati sono anche i personaggi che si fanno ambasciatori di
pace, si dicono giornalisti o sono portavoce di Associazioni e Ong: sono delle
talpe al servizio dei Padroni. Una volta che questi fantomatici terroristi hanno
svolto la loro funzione, la Cia prende un aereo, fa un’azione antiterroristica e
li arresta. Magari prima di atterrare a Guantanamo, li porta a fare una
passeggiata a Madrid, o a Londra dove degli strani attentati spiazzano la classe
politica al governo per far posto ad un’altra. Bisogna capire che dietro un
attentato a Londra può nascondersi un servizio segreto di un paese europeo, che
sottobanco finanzia un altro piccolo stato. Così per esempio i Croati possono
fare un attentato a Londra per poi dare la colpa ai russi e compromettere le
cooperazioni tra Russia e Inghilterra.
Quando le due torri vennero giù, il presidente Chirac subito si recò in
America, ben sapendo che le attenzioni di Washington si sarebbero concentrate
sull’Iraq, dove la Francia intratteneva dei grandi giri di Affari.
In seguito alla guerra nel Golfo, l’approvazione del programma ONU “Petrolio
contro Cibo” aveva messo in moto un meccanismo di riciclaggio dei petrodollari
dell’Iraq: i fondi ricavati dalla vendita controllata del greggio e pagati in
danno al Kuwait, vennero deviati dalla Clearstream verso delle Banche schermo.
Al programma “Cibo contro Petrolio” avevano partecipato più di 2000 imprese
petrolifere, e tutti i fondi furono traferiti e deviati all’estero, mentre una
parte di essa venne attribuita all’allora classe dirigente francese, che aveva
contribuito alla truffa del Kuwait Gate. La Francia diventa il crocevia di
questi trasferimenti di soldi, così come ottimo partner dell’Iraq tramite
l’intermediazione di Legardere, padre del polo europeo della
difesa.
Saddam possedeva dunque i tracciati di questi miliardi di investimenti, che
venivano trasferiti alle imprese che partecipavano al programma "Cibo contro
petrolio", e ai politici francesi, alimentando così i finanziamenti illeciti
ai partiti. Dal canto suo, la Francia, nel 2003, concluse un gigantesco
contratto di vendita di armi, con l’obiettivo di armare Saddam nel caso di
un’invasione americana, che da lì a poco non sarebbe tardata a venire.
Lagardere, che manteneva ottimi rapporti con Saddam, temeva che presto le
pretese di una Lobby si sarebbero estese fino in Iraq, per accaparrarsi il
business dell’industria francese delle armi e mettere le mani sul giro di
riciclaggio dei petrodollari.
Raffick
Hariri , primo ministro Libanese, era stato incaricato invece di
trovare i fondi per le campagne presidenziali di Chirac in Arabia Saudita,
Kuwait, Emirati Arabi Uniti, e insieme con Lahoud Imad , era
contabile di questo enorme giro di soldi. Entrambi possedevano i numeri dei
conti ed i nomi degli intermediari che hanno gestito le commissioni sulle
vendite di armi, nonché le chiavi dei sistemi di finanziamenti occulti dei
partiti politici francesi, tedeschi, russi, italiani, britannici, belgi,
americani che sono collegati allo scandalo "Petrolio contro Cibo". Imad Lahoud
presto viene messo sotto controllo dal DGSE, non perché accusato di far parte
di Al Qaeda, ma perché possedeva l'elenco dei nomi delle persone, e avendo
gestito i tracciati, poteva identificare e descrivere le trafile del denaro di
"Petrolio contro Cibo", del Kuwait Gate, ed il bottino della prima guerra del
Golfo.
Hariri viene rintracciato e ucciso, e la sua morte scatenò una
destabilizzazione in Libano a causa delle minacce che dagli Stati Uniti e
dall’Onu vennero dirette alla vicina Siria, come responsabile dell’attentato.
La commissione ONU istituita aveva dunque come principale obiettivo quello di
gettare ombra sull’accaduto, per proteggere la posizione del segretario
generale delle Nazioni unite, Kofi Annan, che tramite suo figlio era
direttamente implicato nello scandalo "Petrolio contro Cibo". Anche allora la
realtà dei fatti venne stravolta inculcando la pista siriana, e guarda caso,
il Procuratore dell’Aja , Carla del Ponte, ben pensò di proporre un suo amico,
Detlev Mehlis, a capo di quella commissione dell'ONU.

Hariri viene ucciso, mentre Saddam viene catturato e i suoi figli subito
uccisi.
Hanno inscenato un grande spettacolo per la cattura di Saddam, al solo fine
ridicolarizzarlo di far sembrare che si trovasse, come un ladro, nascosto in
un bunker, mentre noi crediamo che lui stesso si sia consegnato 15 giorni
prima. Saddam era pericoloso perché conosceva i tracciati e aveva così in
pugno la Francia.Ora un altro processo è in corso, altri genocidi e altri
crimini contro l’umanità, dinanzi ad un tribunale che per molte cose ricorda
quello dell’Aja, ma nessun tribunale processerà mai l’Etnocidio del popolo
irakeno!
E così noi adesso ancora cerchiamo le armi di distruzione di massa, i
terroristi e Bin Laden.
L’intero giro di potere, corruzione e guerra si basa infatti su un sistema
finanziario che è elettronico, che gira su dei computer: moneta, mutui e
debiti sono solo cifre su un computer, sono dei bit. Uomini combattono altri
uomini senza sapere per cosa lottano, senza sapere che dietro a tutto questo,
vi sono dei computer che elaborano cifre. È questa la battaglia che noi
facciamo, gli scandali e tutto il resto non ci porteranno mai a nulla, perché
il male non sarà sconfitto.

Occorre invece che venga istituito un codice autostradale, un codice per le
informazioni e un codice informatico garantito dalle università e dai centri
di ricerca. Come è possibile che le industrie informatiche producano programmi
sapendo poi le chiavi di accesso?Se noi abbiamo pochi linguaggi, come PHP o
oracle ecc , e le industrie possiedono i codici di accesso, chi garantisce la
sicurezza delle piattaforme su cui lavoriamo, o dei nostri conti correnti
bancari. Il male non è Saddam, ma sono quei maledetti computer e coloro che li
manovrano. Ma noi chi stiamo cercando davvero? Noi tutti stiamo cercando quei
computer, che compiono un reato che non esiste per un crimine invisibile.
Archivio 11 Settembre
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