A differenza del WTC 7 sembra che le Torri Gemelle siano state fatte
esplodere dall’alto in basso piuttosto che dal basso – il che è inconsueto
per demolizioni controllate, ma tranquillamente possibile, a seconda
dell’ordine in cui gli esplosivi sono fatti detonare. Vale a dire, gli
esplosivi sarebbero stati posizionati ai piani più alti delle Torri e fatti
esplodere tramite segnali radio in modo da avere le prime esplosioni nelle
zone in cui l’aereo è penetrato nella torre. Sicuramente questa ipotesi
meriterebbe di essere presa seriamente in considerazione in un’indagine
indipendente che utilizzasse tutti i dati disponibili.
8. Sono pienamente d’accordo con la valutazione affrettata ma sensata di
ingegneri esperti nella prevenzione di incendi, come espresso con chiarezza
su un editoriale del giornale Fire Engineering
Elementi rispettabili della comunità dell’ingegneria della protezione da
incendi stanno cominciando ad inviare certi segnali, e ne è emerso un
risultato di una certa risonanza: il danno strutturale provocato dagli
aerei e dall’accensione esplosiva del propellente aereo non era
sufficiente da solo ad abbattere le torri.
Fire Engineering ha buone ragioni per credere che “l’indagine
ufficiale” benedetta dalla FEMA... sia una farsa mal fatta che potrebbe
già essere stata requisita dalle forze politiche, il cui interesse
principale, per dirla con le buone, è molto lontano dalla piena
divulgazione, se si eccettua il beneficio marginale ottenuto da un
sopralluogo visivo di tre giorni sul luogo della tragedia, condotta dai
membri del comitato d’indagine ASCE, descritto da una fonte vicina come
una “gita turistica” in cui non si sono cercate le prove di niente.
Alcuni cittadini protestano nelle strade contro la svendita delle
indagini. Sally Regenhard, per citarne uno, vuole sapere come e perché
l’edificio è caduto, con dentro il suo sfortunato figlio Christian, un
pompiere in prova del FDNY. Anche noi vogliamo saperlo.
Chiaramente ci sono domande scottanti che richiedono risposte. Basata
sulla grandezza dell’incidente, un’indagine legale a tutto campo,
pienamente portata avanti, è imperativa. Più importanti, per un caposaldo
morale, [sono le considerazioni] per le… generazioni presenti e future…
(Manning, 2002; enfasi aggiunta).
9. Il verificarsi di crolli quasi simmetrici, verticali e completi
del WTC e delle Torri è particolarmente fastidioso per la teoria “ufficiale”
secondo cui tutti questi crolli sarebbero stati causati da un casuale
miscuglio di incendi e danni. E pensare che, per raggiungere risultati
simili, anche con l’impiego di esplosivi, sarebbe stato necessario un grande
sforzo di progettazione ed una grande abilità.
La sfida principale nell’abbattere un edificio è tenere sotto controllo
il modo in cui cade. Idealmente una squadra di artificieri sarà capace
di far capitombolare su di un fianco l’edificio, su un’area di
parcheggio o altra area aperta. Questo genere di brillamento è il più
facile da effettuare [favorito dalla legge dell’aumento dell’entropia]. Il
ribaltamento di un edificio è qualcosa di simile ad un albero che cade.
Per ribaltare l’edificio verso nord gli artificieri fanno detonare gli
esplosivi dapprima nel lato nord dell’edificio…
A volte, però, un edificio è circondato da strutture che bisogna
salvaguardare. In questo caso gli artificieri procedono con una vera
implosione, demolendo l’edificio in modo tale da farlo crollare sul proprio
ingombro (l’area totale alla base dell’edificio). Ciò richiede una
tale abilità che solo una manciata di compagnie nel mondo ci prova
[ancora, coerentemente con la seconda legge della termodinamica].
Gli artificieri si avvicinano ad ogni progetto in modo leggermente
diverso... Un’opzione [buona] è far detonare le colonne al centro
dell’edificio prima delle altre colonne, cosicché le pareti dell’edificio
cadono verso l’interno (Harris, 2000; enfasi aggiunta).
Osservazioni attente del crollo del WTC 7 (guardate i video sopra) mostrano
dapprima un inginocchiamento in basso vicino al centro dell’edificio,
suggerendo una deformazione delle colonne portanti, poi i fianchi
dell’edificio si flettono verso l’interno in modo tale che l’edificio
“collassa direttamente verso il basso sul proprio ingombro” (Harris, 2000).
La FEMA ammette che il WTC 7 crollò su un ben preciso e delimitato
territorio:
“Il crollo del WTC 7 produsse un piccolo ammasso di detriti mentre la
facciata si piegava all’interno, suggerendo un cedimento interno e
un’implosione... Il raggio medio della zona di detriti era di circa 70
piedi [circa 25 metri]” (FEMA, 2002, chapter 5).
Evidentemente siamo d’accordo sul fatto che alla base del collasso del WTC7
ci sia sia stata un’implosione ben eseguita, e ancora:
“Questa azione richiede una tale abilità che solo una manciata di
compagnie al mondo ci provano” (Harris, 2000; enfasi aggiunta).
Ragioniamo: perché dei terroristi si impegnano in un collasso verticale del
WTC e delle Torri quando una caduta per “ribaltamento” avrebbe richiesto
molto meno lavoro e provocato molti più danni nel centro di Manhattan? E
comunque da dove avrebbero ottenuto tutta l’abilità necessaria e l’accesso
agli edifici per un’implosione simmetrica? Queste sono le domande che
richiederebbero una ulteriore indagine.
Una delle persone che un’indagine a tutto campo dovrebbe interrogare è
l’esperto in demolizioni, Mark Loizeaux, presidente della Controlled
Demolition Inc. Parlando del modo in cui sono venuti giù gli edifici del WTC,
disse in un’intervista: “Se io dovessi abbattere le torri, metterei
dell’esplosivo nei seminterrati per far sì che il peso dell’edificio aiuti
il collasso della struttura (Bollyn, 2002; enfasi aggiunta)”.
E’ proprio vero – “esplosivi nei seminterrati” concorda con le testimonianze
visive di esplosioni in basso negli edifici (il punto 6 più sopra). Inoltre
sarebbe il modo per recidere effettivamente le colonne portanti, in accordo
sia con la caduta dell’antenna di comunicazione (WTC Torre 1) sia con la
“piegatura” nel centro del WTC 7 mentre inizia il suo crollo. Già, e come
presidente della Controlled Demolition Inc., Loizeaux conoscerebbe “quella
manciata di compagnie di demolizione presenti nel mondo” che tenterebbero
una demolizione simmetrica controllata (Harris, 2000). La sua compagnia è
certamente una di queste e fu assunta per effettuare in modo rapido il
lavoro di sgombero che è seguito al crollo degli edifici.
Se non avete ancora guardato il collasso, rapido e simmetrico, del WTC,
perché non farlo adesso? Guardate l’iniziale “piegatura” o “caduta” nella
metà dell’edificio e gli “sbuffi” che fuoriescono in sequenza risalendo il
lato dell’edificio, e notate il crollo simmetrico e verticale – tutto questo
è molto comune nelle demolizioni controllate. Guardate voi stessi su:
http://911research.wtc7.net/talks/wtc/videos.html Una grande quantità di
altre informazioni è presentata da un punto vista scientifico serio le
trovate in questo sito (http://911research.wtc7.net/)
http://www.physics.byu.edu/research/energy/htm7.html
Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di ORIENTE
Steven E. Jones
Department of Physics and Astronomy
Brigham Young University
Provo, UT 84604
Titolo originale: Why Indeed Did the WTC Buildings Collapse?
Note: Prof. David Ray Griffin has written a complementary paper on this topic,
available at:
http://911review.com/articles/griffin/nyc1.html
Prof. James H. Fetzer has also written complementary paper on this topic,
available at:
http://www.d.umn.edu/%7Ejfetzer/fetzerexpandedx.doc
Prof. Steven E. Jones will provide an invited seminar open to the public at Utah
Valley State College in Orem, Utah, on February 1, 2006:
"9/11 Revisited: Scientific and Ethical Questions"
Steven E. Jones, Professor of Physics, Brigham Young University, 7:00-8:30 p.m.,
CS 404 (Center for the Study of Ethics, Cosponsored with the School of Science
and Health)
The views in this paper are the sole responsibility of the author (not Brigham
Young University).
Link:http://www.physics.byu.edu/research/energy/htm7.html
Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di ORIENTE
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