WikiLeaks (da leak, "perdita", "fuga [di notizie]" in
inglese) è un'organizzazione internazionale che riceve in modo anonimo, grazie
a una "drop box" protetta da un potente sistema di criptaggio, documenti
coperti da segreto e poi li mette in rete sul proprio
sito web.
WikiLeaks riceve, in genere, documenti di carattere governativo o
aziendale da fonti coperte dall'anonimato.
L'organizzazione si occupa di verificare l'autenticità del materiale e poi lo
pubblica tramite i propri
server
dislocati in
Belgio e
Svezia (due Paesi con leggi che proteggono tale attività), preservando
l'anonimato degli informatori e di tutti coloro che sono implicati nella "fuga
di notizie".
Nonostante il prefisso "Wiki-", il progetto non ha alcun legame con
Wikimedia Foundation, l'organizzazione senza scopo di lucro che possiede i
server di Wikipedia.
WikiLeaks vuole essere "una versione irrintracciabile di
Wikipedia
che consenta la pubblicazione e l'analisi di massa di documentazione
riservata". Lo scopo ultimo è quello della trasparenza da parte dei governi
quale garanzia di giustizia, di etica, di una più forte democrazia.
Il sito è curato da giornalisti, attivisti, dissidenti del governo cinese,
scienziati. Comunque i cittadini di ogni parte del mondo possono e sono
invitati ad inviare materiale "che porti alla luce comportamenti non
etici di
governi e aziende".
Gran parte dello staff del sito, come gli stessi fondatori del progetto,
rimangono anonimi.
Storia
L'esistenza del progetto rimase un segreto fino al gennaio 2007, quando il
curatore (editor) di Secrecy News,
Steven Aftergood, rivelò di aver ricevuto la richiesta di farvi parte in
veste di consulente.
Julian Assange, un membro della direzione di WikiLeaks, affermò che il
piano originale prevedeva il lancio del
sito web
per marzo 2007 ma
che WikiLeaks si trovò impreparato a causa del risalto mediatico scaturito
dalla rivelazione anticipata del progetto. Le ricerche su
Google
relative a WikiLeaks passarono da 8 ad oltre un milione nel giro di due
settimane.
WikiLeaks aveva pubblicato il suo primo documento nel dicembre 2006. Trattava
di un complotto per assassinare i membri del governo somalo, ed era firmato
dallo sceicco Hassan Dahir Aweys. Il New Yorker scrisse: «Julian Assange ed i
suoi collaboratori erano incerti sull’autenticità del documento, ma pensarono
che i lettori, utilizzando le funzioni del sito simili a Wikipedia, avrebbero
aiutato ad analizzarlo. Lo pubblicarono affiancandogli un lungo commento in
cui chiedevano: "È un manifesto audace scritto da un militante islamico con
collegamenti a
Bin Laden? O è una
velina
proveniente dai servizi segreti americani, volta a screditare l'Unione,
rompere l’alleanza somala e manipolare la
Cina?"». Il
giornale concludeva: «l'autenticità del documento non è mai stata accertata».
Lo staff afferma di avere in preparazione per la pubblicazione oltre
1.200.000 documenti riservati. Nella seconda metà del 2007 è stata pubblicata
una cospicua documentazione, anche di grosso impatto per i media; si va da
materiale sull'equipaggiamento militare nella
guerra in Afghanistan fino a rivelazioni sulla corruzione in
Kenya.
La gestione del
campo di Guantánamo è uno dei casi più celebri venuti alla conoscenza del
grande pubblico grazie a WikiLeaks.
Nel 2008 il
sito web è stato chiuso per decisione di un tribunale californiano dietro le
pressioni della banca svizzera
Julius
Bär, ritenutasi diffamata da documenti che l'accusavano di supportare l’evasione
fiscale e il
riciclaggio di denaro sporco. Il 29 febbraio 2008, lo stesso giudice che
lo aveva chiuso, autorizzò la riapertura del sito web citando il primo
emendamento e questioni riguardo la giurisdizione.[1]
Il 5 marzo 2008 la banca rinunciò alla causa.[2]
Una successiva richiesta della banca di bloccare la pubblicazione del sito web
fu negata.[3]
Del 25
luglio 2010 è
la notizia che WikiLeaks ha svelato ai quotidiani
New York Times,
The
Guardian e
Der
Spiegel il contenuto di alcuni documenti riservati dai quali emergono
aspetti nascosti della
guerra in Afghanistan. Tra le altre cose, le suddette informazioni
riguardano: l'uccisione di civili e l'occultamento dei cadaveri; l'esistenza
di un'unità segreta americana dedita a "fermare o uccidere"
talebani,
anche senza un regolare processo; e il doppio gioco del
Pakistan
— ufficialmente paese alleato degli
Stati Uniti — i cui servizi segreti tessevano rapporti di collaborazione
con i capi talebani per combattere l'operato militare americano e organizzare
perfino complotti contro leader afghani.[4][5][6][7][8]
Nel mese di ottobre 2010 il numero due dell'organizzazione, il tedesco
Daniel Domscheit-Berg, ha rassegnato le dimissioni per dissidi con Assange.
Tecnologia
Il sito adoperava una versione modificata del software
MediaWiki,
lo stesso software in uso anche sui server di
Wikipedia.
Ad un anno dal suo lancio, avvenuto nel
dicembre
2006, il suo
database contava oltre un milione di documenti. WikiLeaks è ospitato da
PRQ, un
Internet service provider
svedese. Dal
22 ottobre 2010 gli amministratori di WikiLeaks hanno cambiato completamente
la struttura del sito abbandonando il software MediaWiki.
Note
- ^ Philipp Gollner (29
February 2008). "Judge reverses ruling in Julius Baer leak case". Reuters.
http://www.reuters.com/article/internetNews/idUSN2927431720080229.
Retrieved 1 March 2008
- ^ Claburn, Thomas (6
March 2008). "Swiss Bank Abandons Lawsuit Against WikiLeaks: The wiki had
posted financial documents it said proved tax evasion by Bank Julius Baer's
clients". InformationWeek.
http://www.informationweek.com/management/showArticle.jhtml?articleID=206902154
- ^ "Judge reverses
Wikileaks injunction". The Inquirer. 2 March 2008.
http://www.theinquirer.net/inquirer/news/1039527/judge-rethinks-wikileaks.
Retrieved 23 September 2009
- ^ "Pakistan Aids
Insurgency in Afghanistan, Reports Assert". New York Times. July 25, 2010.
http://www.nytimes.com/2010/07/26/world/asia/26isi.html?_r=1&hp
- ^ "Afghanistan war
logs: Massive leak of secret files exposes truth of occupation". The
Guardian. July 25, 2010.
http://www.guardian.co.uk/world/2010/jul/25/afghanistan-war-logs-military-leaks
- ^ "Die
Afghanistan-Protokolle". Der Spiegel. 25. Juli 2010.
http://www.spiegel.de/politik/ausland/0,1518,708311,00.html
- ^ "Wikileaks svela la
'vera' guerra in Afganistan". La Repubblica. 26 luglio 2010.
http://www.repubblica.it/esteri/2010/07/26/news/wikileaks_svela_la_vera_guerra_in_afganistan_la_casa_bianca_fuga_di_notizie_una_minaccia-5830553/?ref=HRER2-1
- ^ "Guerra in
Afghanistan: diffusi documenti segreti. Il Pakistan aiuta Al Qaeda".
Corriere della Sera. 26 luglio 2010.
http://www.corriere.it/esteri/10_luglio_26/afghanistan-documenti-segreti_081f12fe-9876-11df-a51e-00144f02aabe.shtml
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