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Unione civile - Che cosa è l' unione civile 1(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)![]()
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Si definiscono unioni civili tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all'istituto giuridico del matrimonio, o che sono impossibilitate a contrarlo, alle quali gli ordinamenti giuridici abbiano dato rilevanza o alle quali abbiano riconosciuto uno status giuridico. La classe delle unioni civili è molto variegata nel mondo e comprende un'estrema varietà di regole e modelli di disciplina: in particolare, le unioni civili possono riguardare sia coppie di diverso sesso sia coppie dello stesso sesso; il diritto non è rimasto indifferente all'evoluzione dei costumi ed esiste oggi un gran numero di provvedimenti legislativi che disciplinano le nuove unioni.
Le unioni civili in EuropaLa rilevanza statistica delle unioni civili, e l'ampio dibattito sulla parità dei diritti tra eterosessuali ed omosessuali promosso dai militanti gay, ha fatto si che numerosi Paesi si siano dotati, negli ultimi anni, di una legislazione per riconoscere e garantire diritti per i componenti dell'unione. Nell'Unione europea il quadro relativo alla legislazione sulle convivenze è oggi molto variegato:
Paesi europei che non prevedono legislazioni specificheI seguenti paesi non prevedono alcuna legislazione specifica per la regolamentazione delle unioni civili: Albania, Bulgaria, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Cipro, Estonia, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Moldavia, Monaco, Montenegro, Polonia, Repubblica di Macedonia, Romania, Russia, San Marino, Serbia, Slovacchia, Turchia, Ucraina, Vaticano.
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Per approfondire, vedi la voce Unione civile in Italia. |
Nel febbraio 2007 è stato proposto dal Governo un disegno di legge che riconosce le unioni di fatto, approvato dal Consiglio dei Ministri
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Per approfondire, vedi la voce DICO. |
I primi disegni di legge in proposito furono presentati nel 1986, grazie all'"Interparlamentare donne Comuniste" e ad Arcigay (associazione per i diritti degli omosessuali), la prima proposta di legge (mai calendarizzata) fu presentata da Alma Agata Cappiello, avvocato e parlamentare socialista, nel 1988.
Dagli anni Novanta è aumentato il numero di proposte di legge per disciplinare le unioni civili presentate sia alla Camera che al Senato, così come sono diventati pressanti gli inviti del Parlamento Europeo alla parificazione dei diritti di coppie gay e coppie eterosessuali.
Sin dall'inizio, il dibattito politico ha registrato da parte della Chiesa cattolica forti obiezioni ed aspre critiche all'adozione di una legislazione per le unioni civili.
È attualmente in discussione alla Camera dei Deputati un disegno di legge di Franco Grillini, che richiama i Pacs francesi, teso a regolamentare le unioni anche tra individui dello stesso sesso[9].
A livello locale, il movimento
LGBT, ha chiesto
in diverse città italiane di istituire registri delle unioni civili. La
registrazione anagrafica della convivenza ha solo un significato simbolico, a
meno che il singolo Comune non decida di aggiungere al valore simbolico
dell'unione diritti reali (ad esempio, accesso agli alloggi popolari).
I primi comuni a dotarsi di un registro furono
Empoli (nel
1993) e
Pisa (nel
1996):
attualmente sono molto numerose le città italiane che si sono dotate di un
registro anagrafico delle unioni civili[10].
Alcune
Regioni italiane hanno approvato statuti che sarebbero favorevoli ad una
legge sulle unioni civili, anche
omosessuali: la
Calabria
(6 luglio
2004), la
Toscana (19
luglio 2004),
l'Umbria (2
settembre 2004)
e l'Emilia
Romagna (14
settembre 2004).
La maggior parte degli statuti si rifà alla Carta dei diritti fondamentali
dell'Unione europea che all’articolo 9 sancisce, tra i diritti fondamentali
della persona, il "Diritto di sposarsi e di costituire una famiglia".
Il secondo
Governo
Berlusconi (2001-2006), di centro-destra, ha impugnato per presunta
illegittimità costituzionale gli statuti della
Toscana,
dell'Umbria e
dell'Emilia
Romagna: i primi due ricorsi sono stati respinti.
La
Spezia nel giugno 2006 è il primo comune italiano che ha deciso di aprire
agli omosessuali il registro delle unioni civili. La mozione è stata votata da
23 consiglieri comunali su 30. Questo provvedimento determina l'equiparazione
amministrativa delle coppie di fatto (diritto alle case popolari, etc.).
Oltre che eccezioni a livello geografico esistono anche delle eccezioni per alcune categorie di persone. I partner di giornalisti e onorevoli, anche se non sposati, possono usufruire del trattamento sanitario del partner appartenente a queste categorie, inoltre per gli onorevoli è possibile lasciare al proprio partner la pensione di reversibilità, anche se tra di loro non sussiste alcun legame matrimoniale.
L'8 febbraio 2007 il governo italiano ha approvato un nuovo disegno di legge che prevede i riconoscimenti delle unioni di fatto, non sotto la denominazione comune di PACS, ma bensì di DICO. Tale disegno deve ancora essere sottoposto al voto parlamentare. Visti i problemi numerici al Senato, ed alcuni problemi di ordine tecnico giuridico, un comitato ristretto della commissione giustizia che ha come relatore il senatore Cesare Salvi (Sinistra Democratica), ha elaborato una nuova proposta di legge sul CUS (contratto di unione solidale). Questa proposta di legge, aperta a tutte le coppie etero e gay, verrebbe stipulata davanti al giudice di pace o dal notaio. Quest'ultimo comunicherebbe l'atto al giudice di pace, dove verrebbe trascritto in un pubblico registro.
Questa nuova soluzione è il risultato di un lavoro su tutte le proposte di legge presentate al Senato in questa legislatura, compreso il ddl del governo sui Dico, ed in particolare sulla proposta di Biondi. Si prevede la votazione in aula al Senato nei primi mesi del 2008.
In Lussemburgo è in vigore dal 2004 la partnership registrata [11]. Si applica alle coppie dello stesso e di sesso diverso e garantisce diritti simili a quelli delle coppie sposate in relazione al welfare e al fisco.
In Olanda il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso dal 2001.
Per quanto riguarda le unioni civili, già dal 1 gennaio 1998 la legge 5 luglio 1997 permetteva alle coppie dello stesso sesso, e di sesso diverso di registrarsi in appositi registri comunali delle unioni civili e ottenere gli stessi diritti delle coppie sposate[12]:
L'unione registrata si scioglie per la morte di uno dei partner, per assenza o scomparsa di uno dei partner o per provvedimento di scioglimento del giudice. In caso di separazione è necessario prevedere l'eventuale corresponsione di alimenti al partner che non avesse risorse sufficienti.
Dal 1 luglio 1999, inoltre, è entrata in vigore una legge danese che autorizza il partner di una coppia registrata ad adottare il figlio dell'altro partner.
Il dibattito sulle unioni incomincia in Olanda nel 1993 con la presentazione di un disegno di legge che non avrebbe consentito la registrazione alle coppie omosessuali sebbene un rapporto del 1991 prevedesse l'introduzione di un modello aperto a tutte le coppie. Nel 1995 si decise di avvicinare l'istituto il più possibile al matrimonio. Nel 1996 gruppi di pressione del movimento gay argomentando che l'unione così come concepita non garantiva l'uguaglianza portò una maggioranza esigua alla Seconda Camera a votare una mozione sul tema.
Il Consiglio istituì la seconda commissione Kortmann per esaminare le conseguenze sul diritto internazionale privato del matrimonio omosessuale. Nel 1997 la commissione sostenne la necessità di potenziare la disciplina giuridica della relazione tra i partner e i figli dell'altro partner.
Dal 1979, infine, erano riconosciuti diritti minimi su tasse, immigrazione, reversibilità delle pensione ecc. alle coppie dello stesso sesso coabitanti.
In Portogallo sono state approvate nel 2001 due leggi che hanno disciplinato, rispettivamente, le situazioni giuridiche della economia comum ("economia comune") e delle União de facto ("unioni di fatto"). Si tratta della Lei n. 1 6/2001, de 11 de maio, adopta medidas de protecção das pessoas que vivam em economia commum e della Lei n. 7/2001, de 11 maio, adopta medidas de protecção das uniões de facto
Le due leggi non si escludono a vicenda.
La legge prevede diritti riguardo al godimento di ferie, permessi e congedi familiari, diritto di preferenza nei trasferimenti riguardanti i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, applicazione del regime delle imposte sul reddito, protezione particolare per la residenza in comune e diritto, nella trasmissione ereditaria, alla casa.
I diritti che garantisce la legge sono gli stessi di coloro che vivono in un'economia comune a cui si aggiunge in caso di morte del convivente benefici economici erogati dal sistema della sicurezza sociale e pensione al coniuge superstite. L'unione si scioglie per la morte di uno dei due membri, per il matrimonio di uno dei due membri o per volontà di uno dei due membri. Nell'ultimo caso deve essere avviata la separazione legale affinché possano essere riconosciuti diritti come nel caso della separazione matrimoniale.
I diritti garantiti da entrambe le leggi sono limitati rispetto a quelli che offre il matrimonio.
Il Civil Partnership Act[13], entrato in vigore nel dicembre 2005 in tutto il Regno Unito, riconosce alle coppie dello stesso sesso la possibilità di vincolarsi in una unione registrata molto simile al matrimonio (ciononostante questo non è, dal punto di vista giuridico, un matrimonio omosessuale, contrariamente a quanto è stato scritto sui giornali italiani). I contraenti assumono lo status legale di 'civil partners'.
La nuova legge ha avuto una forte eco anche in Italia grazie alla decisione della popstar sir Elton John di essere fra i primi sudditi britannici ad utilizzarla, per sancire la sua relazione col suo compagno.
Sono riconosciute anche le coabitazioni non registrate di partner di sesso diverso o dello stesso sesso, a cui è accordata una varietà di diritti e facoltà, dalle assicurazioni all’immigrazione e altro.
In Inghilterra e Galles le coppie dello stesso sesso possono adottare; la misura sarà presto estesa anche alla Scozia.
La Camera dei deputati della Repubblica Ceca, il 15 marzo 2006, ha approvato, con i 101 voti richiesti, su 177 deputati presenti (la maggioranza assoluta, sui 200 seggi della Camera), una legge sulle unioni registrate per le persone dello stesso sesso. L'approvazione ha annullato il veto posto dal presidente Vaclav Klaus, il 16 febbraio 2006, per forti riserve sulla legge. La legge regola l'inizio e la fine delle unioni registrate fra persone dello stesso sesso, concede a queste persone il diritto ad avere informazioni sullo stato di salute del partner, il diritto all'eredità nel caso della morte e obbliga i partner a sostenersi finanziariamente. La legge rende possibile l'educazione di bambini nati da precedenti vincoli eterosessuali, ma non permette l'adozione.
Una legge del 22 giugno 2005 garantisce alle unioni civili diritti limitati nel campo delle relazioni di proprietà e dell'eredità. Tale legge, contestata dal movimento di liberazione omosessuale, non garantisce alcun diritto di assicurazione, salute e pensionistico.
In Spagna il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso dal 2005.
Alcune regioni (Comunidades autónomas) del Paese riconoscevano già diritti alle coppie di fatto, di sesso uguale o diverso. È il caso della Catalogna, che il 15 luglio 1998 aveva approvato la legge sulle coppie stabili (Legge 10/1998, De uniones estables de pareja - "Legge sulle unioni stabili"), entrata in vigore il 23 ottobre dello stesso anno. La legge regola diversi aspetti privatistici della relazione di coppia: prevede la responsabilità solidale per le spese domestiche e per alcuni debiti, regola l'uso della casa comune e offre benefici nel caso in cui uno dei partner lavori per il governo catalano. Le coppie omosessuale hanno accesso a questa legge rendendo una dichiarazione con un atto notarile. Le coppie eterosessuali possono regolamentare il loro rapporto o con un atto notarile, o automaticamente dopo una convivenza di più di due anni, o automaticamente per le coppie che convivono e hanno un figlio.
Dopo la Catalogna altre dieci regioni spagnole hanno approvato leggi sulle unioni di fatto, per un totale di 11 comunità su 17. In particolare si tratta dell'Aragona nel 199, la Navarra nel 2000, la Comunità di Valencia, le Isole Baleari e la Comunità di Madrid nel 2001, le Asturie e l'Andalusia nel 2002, le Canarie, l'Estremadura e i Paesi Baschi nel 2003.
Le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono regolarizzate in Svezia dall'Atto 1994: 117, decreto 1994: 1431 [14]. La legge garantisce molte delle conseguenze del matrimonio, adozione di bambini inclusa. In Svezia è in discussione l’apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso.
La possibilità di ammettere le coppie omosessuali nel matrimonio è stata vagliata in Svezia nel 1978 da una commissione incaricata di sviluppare proposte di legge tese a fronteggiare la discriminazione di omosessuali. La commissione ritenne prematuro il passo.
Dal 1 gennaio 1988 il Paese si era dotato di una legge che garantiva diritti molto limitati, nel campo della proprietà sulla casa comune, alle unioni civili. In particolare la legge disciplina le relazioni giuridiche della coppia (omosessuale o eterosessuale) riguardo la casa comune e i beni acquistati, per uso comune, nel corso della convivenza. Solo nel 1990 il Governo svedese istituì una Commissione per valutare l'opportunità di introdurre una legislazione sulle unioni. La Commissione ha riferito, a favore delle unioni, nel 1993 ma il governo conservatore era diviso. Il Parlamento allora ordinò la preparazione di un disegno di legge alla Commissione parlamentare permanente sulle questioni di diritto civile e lo approvò il 7 giugno 1994
Una legge del 1996 (Codice civile, art. 578/G) in seguito di una modifica incide sul diritto di proprietà delle coppie conviventi di omosessuali. In particolare, ogni bene acquistato nel corso della convivenza è di proprietà dei componenti della coppia in proporzione al contributo dato all'acquisto. Nel caso il contributo non possa essere determinato, sono ritenuti uguali. Il lavoro casalingo, inoltre, è considerato come un contributo all'acquisto della proprietà.
Nel dicembre 2007 sono state approvate dal parlamento ungherese le convivenze registrate, ovvero la possibilità per una coppia, sia eterosessuale sia tra persone dello stesso sesso, di essere registrata in quanto tale, ottenendo così riconoscimenti in campo patrimoniale ed ereditario; la registrazione avviene con iscrizione al registro dello stato civile presso l'ufficio dell'anagrafe, per scioglierla è necessaria una dichiarazione congiunta davanti al notaio.
La Croazia dal 14 giugno 2003 con la Legge n. 01-081-03-2597/2[15] garantisce alle unioni civili dello stesso e di diverso sesso alcuni diritti sull'eredità e facilitazioni finanziarie.
Dal 2005 la legge prevede una registrazione civile che garantisce molti dei diritti del matrimonio civile, inclusa, per le coppie etero, l'adozione di bambini.
Dal 1996 è in vigore in Islanda un istituto (Legge n. 87 1 luglio 1996) noto come unione omologata che riconosce la registrazione di unioni omosessuali offrendo molti dei diritti delle coppie eterosessuali unite in matrimonio. Dal 2000 le coppie gay hanno la possibilità di adottare i figli del partner provenienti da una precedente relazione; resta però ancora esclusa la possibilità di adottare congiuntamente.
In Liechtenstein, il 5 novembre 2007 è stata approvata una mozione, presentata dall'opposizione socialdemocratica ed accolta dalla maggioranza, che prevede il riconoscimento delle coppie di fatto. Il testo è vincolante per il parlamento che deve a questo punto emanare una legge che riconosca le coppie omosessuali.
La Norvegia riconosce, dall'1 agosto 1993 la "convivenza registrata" mediante la Lov om registrert partnerskap, 30 aprile 1993 n. 40[16].
Le coppie omosessuali hanno il diritto di registrare legalmente la propria convivenza garantendosi conseguenze legali pari a quelle del matrimonio, con l'eccezione del diritto di solennizzare la convivenza in un’istituzione religiosa e il diritto di adottare bambini congiuntamente.
Uno dei partner registrati, dall'1 gennaio 2002, può comunque adottare il figlio dell’altro (sia biologici che adottati, a meno che il figlio adottato non provenga da un Paese che non permette ad omosessuali e lesbiche di adottare bambini) con gli stessi criteri di adozione del matrimonio. Il 18 dicembre 2003 sono entrate in vigore nuove normative relative all’affidamento di minori che riguardano gli omosessuali e le lesbiche. In particolare le coppie omosessuali possono essere selezionate per fungere da genitori adottivi nel caso in cui i servizi sociali competenti ritengano che ciò sia per il bene del bambino. Per la registrazione almeno uno dei partner deve essere cittadino norvegese, e uno o entrambi devono risiedere in Norvegia.
In questi mesi è in discussione l'apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso.
In Svizzera il primo cantone a votare l'estensione dei diritti matrimoniali alle coppie gay è stato quello di Zurigo il 22 settembre 2002. In base a questa decisione la coppia doveva vivere nel cantone e convivere da sei mesi prima di procedere all'unione riconosciuta. L'unione civile è stata estesa anche in altri cantoni svizzeri, come Ginevra o Neuchâtel. Tali riconoscimenti hanno spinto il parlamento elvetico ad accettare, in seguito alla Legge federale sull’unione domestica registrata di coppie omosessuali[17], l’unione domestica registrata che riguarda però solo coppie dello stesso sesso. Un referendum contro questa legge ha fallito e la legge è stata approvata dal popolo svizzero, il primo ad esprimersi. La legge è dunque entrata in vigore il 1 gennaio 2007. Le prime unioni sono state celebrate già il 2 gennaio 2007, all'apertura delle amministrazioni comunali.
Chi è vincolato da un’unione domestica registrata non può adottare né valersi di tecniche di procreazione medicalmente assistita (art. 28 della legge).
Il Vaticano non prevede alcuna legislazione per la regolamentazione delle unioni civili. Le autorità considerano esplicitamente il matrimonio eterosessuale come la unica forma di matrimonio accettabile, e il matrimonio religioso cattolico come la forma di matrimonio preferibile. Le autorità hanno preso esplicitamente posizione sia contro il matrimonio gay, sia contro le unioni civili fra persone omosessuali. Il matrimonio contratto nello stato del Vaticano (in chiesa) è legalmente riconosciuto dallo stato italiano, mentre il matrimonio contratto civilmente all'estero tra persone di cui almeno una sia battezzata (e non abbia formalmente abbandonato la fede) non è riconosciuto dallo stato vaticano. Lo Stato della Città del Vaticano non fa parte dell'Unione Europea.
Buenos Aires ha emanato, nel 2002, la Ley n 1.004 Unión Civil che istituisce un registro delle unioni civili indipendentemente dal sesso e dall'orientamento sessuale purché la coppia conviva da più di due anni. La capitale argentina è la prima istituzione dell'America latina ad aver legalizzato le unioni civili.
Non esiste un riconoscimento completo delle unioni civili a livello federale, tuttavia le coppie omosessuali hanno gli stessi diritti di quelle sposate in materia contributiva e assistenziale. Numerosi stati vietano la discriminazione basata sull'orientamento sessuale e lo stato del Rio Grande do Sul ha un registro delle unioni civili. In Brasile, inoltre, i cittadini omosessuali (dichiarati) hanno il diritto costituzionale di adottare i bambini e, nel 2005 è successo per la prima volta che una bambina è stata data in adozione ad una coppia gay nello Stato di San Paolo. Questa decisione inedita portò diversi giudici a riconsiderare la adozione dalla parte delle coppie gay e portò inoltre ad un boom di adozioni da parte dei gay.
In Canada il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso dal 2005. A luglio 2005, infatti, il Parlamento federale ha approvato la C-38, una legge che riformula il matrimonio in quanto "unione di due persone". In alcune Province canadesi i gay hanno ottenuto l'autorizzazione a contrarre Matrimonio grazie a varie sentenze federali emesse da massime Corti provinciali come la Corte d'Appello dell'Ontario e la Corte d'Appello del British Columbia, sentenze pienamente accettate dal Governo federale che difatti si è impegnato a riformulare le norme sul Matrimonio di conseguenza.
In Canada, in base al diritto anglosassone, fanno fede le sentenze delle Corti di Appello. In tal senso i primi stati in cui le Corti hanno deciso in favore delle coppie gay (con sentenze tutte risalenti all'inizio del 2004) sono stati Alberta, Nuova Scozia e Quebec.
A livello parlamentare la Nuova Scozia è stato il primo stato canadese a operare in questo senso a partire dal 4 giugno 2001 con la domestic partnership per persone dello stesso sesso. Tuttavia le coppie di fatto godevano di quasi tutti i diritti/doveri del matrimonio in quanto registravano la loro unione di fronte alla stessa autorità e accedevano alle più importanti leggi matrimoniali.
Nell'ottobre 2006 il Senato della Colombia, ha approvato, in prima lettura con 49 voti favorevoli e 40 contrari una legge sui Pacs. Il progetto di legge dovrà essere approvato dalla Camera dei Rappresentanti.
Negli Stati Uniti l'accesso al matrimonio è competenza tradizionalmente delegata ai singoli Stati, a patto ovviamente che non si vada in contrasto con la Costituzione federale e perciò coi princìpi inviolabili di libertà, eguaglianza e non-discriminazione da essa garantiti. Per ora, l'unico Stato a permettere ai gay di contrarre matrimonio è il Massachusetts. Dal 17 Maggio 2004, infatti, i gay dello Stato possono contrarre matrimonio, grazie a una sentenza a carattere statale emessa dalla Corte Suprema del Massachusetts nel novembre 2003; Corte che nel febbraio 2004 ha nettamente rigettato una proposta del Senato dello Stato volta a sostituire l'apertura del matrimonio con la creazione di unioni civili per coppie omosex.
Il primo a rendere legali le unioni civili è il piccolo Stato del Vermont. Il 26 aprile del 2000 assegna alle coppie gay gli stessi diritti del matrimonio eterosessuale, anche nel processo di riconoscimento delle coppie. Queste, infatti, formalizzano la loro unione prima presso gli uffici pubblici delle città e poi davanti ad un giudice di pace, un magistrato o un sacerdote/pastore. La Corte Suprema dello stesso Stato ha rigettato, il 26 dicembre 2001, un tentativo di abolire la legge.
A ruota segue la California con una legge aperta anche alle coppie di sesso diverso emanata nello stesso periodo di quella del Vermont e migliorata nel corso degli anni. Alle coppie in unione civile sono accordati stessi diritti e responsabilità delle coppie sposate sotto quasi tutti gli aspetti. Il 29 giugno 2005 la Corte Suprema della California ha confermato definitivamente la legge respingendo i ricorsi di vari conservatori.
Un altro Stato con le unioni civili è il Connecticut, nel 2005; unioni civili, simili a quelle del Vermont, che sono state immediatamente portate in tribunale dalle principali organizzazioni gay statali e federali in quanto forma di segregazione, perciò unioni da sostituire con l'apertura del Matrimonio alle coppie dello stesso sesso.
Il New Jersey, a partire dal dicembre 2006, ha legalizzato (con 56 voti favorevoli e 19 contrari alla Camera bassa e 23 voti favorevoli e 12 contrari al Senato le unioni civili tra coppie omosessuali.Il governatore Jon S. Corzine ha dichiarato che rivedrà il testo di legge prima della promulgazione. La legge riconosce alle coppie omosessuali il diritto all'adozione, l'assistenza ospedaliera e i diritti di successione.
Cause legali di richiesta di permesso di matrimonio sono pendenti in California, Iowa, Maryland, Connecticut e Oklahoma.
Nell'ottobre 2006, in particolare, i giudici costituzionali del New Jersey si sono pronunciati sul matrimonio gay riconoscendo che le "abitudini e i tempi sono mutati" e sostenendo che "nonostante... i progressi conseguiti da gay e lesbiche verso l'accettazione sociale e l'uguaglianza di fronte alla legge, la Corte non ha riscontrato il diritto all'unione matrimoniale tra i sessi come un diritto fondamentale riconosciuto dalla costituzione" e chiamando "in causa i rappresentanti del popolo" a legiferare sulla materia in sei mesi. ********************************
Il 30 novembre 2004 la Corte Suprema d'Appello ha dato il via libera al matrimonio della coppia lesbica formata da Marie Fourie e Cecilia Bonthuys. Tale organo ha definito il matrimonio come "unione di due persone" e non per forza di sesso diverso. In seguito all'appello presentato dal governo - che rivendicava la priorità del Parlamento in questo tipo di decisioni - il 1 dicembre 2005 la Corte costituzionale del Sudafrica ha bocciato, con una sentenza[18], giudicandola incostituzionale la legislazione vigente sul matrimonio, appunto perché esclude le coppie dello stesso sesso. La Costituzione sudafricana, infatti, vieta espressamente la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale. La Corte ha stabilito che la legge deve essere emendata sostituendo la parola "coniuge" dove si legge adesso "marito" o "moglie"; ma ha concesso una sospensiva di un anno.
Il 14 novembre 2006, infine, il Parlamento ha approvato (con 230 voti a favore, 41 contrari e tre astensioni) la legge sul matrimonio omosessuale rendendo il Sudafrica il primo Paese africano a legalizzare l'unione tra due persone dello stesso sesso. La legge è stata fortemente avversata da conservatori, tradizionalisti, dalla Chiesa cattolica e da altre organizzazioni religiose e afferma che il matrimonio è una "unione volontaria tra due persone, solennizzata e registrata o da un matrimonio, ovvero da un'unione civile". Con la firma della vicepresidente della repubblica sudafricana Phumzile Mlambo-Ngcuka del 30 novembre 2006 la legge è entrata in vigore.
La magistratura ha riconosciuto come matrimoni di fatto anche le coppie conviventi omosessuali, con varie conseguenze in tasse e diritto ereditario. Va però ricordato che in Israele esistono solo i matrimoni religiosi e non esiste quindi la possibilità di scegliere tra matrimonio civile (per esempio fra persone di religione diversa) e religioso. La città di Tel Aviv, tuttavia, godendo di una particolare autonomia in materia legislativa, il 5 agosto 2003 ha riconosciuto le unioni civili mediante la semplice esibizione del certificato di residenza e di una dichiarazione notarile.
Al momento Taiwan non ha alcuna forma di unione civile. Una legge che riconoscesse il matrimonio anche alle coppie omosessuali è stata proposta dal governo di Taiwan, ma ha incontrato l'opposizione di alcuni componenti del governo ed è ferma da allora.
L'Australia Occidentale riconosce alle coppie di fatto anche omosessuali svariati diritti e l'accesso a adozione di bambini e procreazione medicalmente assistita; la Tasmania permette alle coppie di fatto anche omosessuali di registrarsi e ottenere alcuni diritti e la possibilità di adottare il figlio del partner; l'Australian Capital Territory, territorio della capitale Canberra, permette alle coppie di fatto anche omosessuali di adottare bambini e sta dibattendo il riconoscimento delle registrazioni civili; nel Nuovo Galles del Sud la Città di Sydney offre la possibilità alle coppie di fatto anche omosessuali di registrarsi, con cerimonia se le parti lo desiderano, e ottenere alcuni diritti. A livello federale, le coppie di fatto anche omosessuali sono riconosciute nelle forze armate e nei fondi pensionistici; il matrimonio è esplicitamente limitato alle coppie eterosessuali dal 2004.
Le coppie di fatto sono state riconosciute il 9 dicembre 2004 con l'emanazione del Civil Union Bill valido sia per coppie omosessuali che eterosessuali. In tale occasione è stata anche respinta la richiesta dei conservatori di indire un referendum popolare.
Da segnalare soprattutto le frequenti critiche della Chiesa Cattolica, fermamente contraria a qualunque riconoscimento delle unioni civili. Queste le critiche nel dettaglio:
La legislazione sull'eredità non riconosce alcun ruolo al partner che non è erede legittimario. A lui, può essere destinata una quota pari a 1/3 delle proprietà, quella della quale l'intestatario può disporre liberamente, destinando il lascito a chi preferisce.
Anche dichiarando il partner erede universale, il testamento è impugnabile e una quota maggioritaria dei beni spetta comunque agli eredi legittimari che, peraltro, sono soltanto i coniugi e i discendenti o, in mancanza di discendenti, gli ascendenti; la situazione è ancora più particolare nel caso delle coppie omosessuali, dove non sono rari i casi di discriminazione e non-accettazione fra parenti e famigliari, eredi legittimari del patrimonio.
L'applicazione di un regime di comunione dei beni nasce dall'esigenza di tutelare la volontà di una coppia, e conferire al partner una quota maggiore di quella proprietà che è stata costruita insieme.
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