Il tetrapak è un materiale dalle eccellenti proprietà tecniche utilizzato per lo più come imballaggio dei prodotti alimentari. Esso è composto da tre strati strati sovrapposti a caldo: carta (75%), polietilene (20%) e alluminio (5%). Per lo strato più esterno viene utilizzato il cartone che ben resiste agli urti a cui sono sottoposte le confezioni durante le operazioni di carico e trasporto; più internamente si trova uno strato di alluminio che garantisce la conservazione delle proprietà organolettiche del prodotto; infine lo strato più interno è costituito da un film di polietilene che garantisce l'impermeabilità della confezione. Sono imballaggi in tetrapak quelli utilizzati per le confezioni di latte a lunga conservazione, panna, besciamella, conserve di pomodoro e salse in genere, succhi di frutta, vino e bevande in genere
Storia
Il primo prodotto di Tetra Pak è stato un contenitore di cartoncino usato
per conservare e trasportare il
latte. Fu
chiamato Tetra Classic. Ruben Rausing aveva lavorato sul progetto fin
dal 1943 e nel
1950 aveva
perfezionato la tecnica per rendere questo tipo di contenitore assolutamente
impenetrabile all’aria, utilizzando un sistema di rivestimento plastico della
carta. Questi primi contenitori avevano la forma di
tetraedri
(solidi a quattro facce) e da essi è nato il nome dell’azienda. Nel
1952 fu lanciato
il primo contenitore Tetra Classic e, più tardi, nel
1963 l’azienda
introdusse il Tetra Brik, un contenitore di forma rettangolare.
Il figlio di Ruben Rausing, Hans, ha condotto l’azienda dal
1954 fino al
1985, portandola
da una realtà di sette persone ad una delle più grandi aziende svedesi.
Tetra Pak è stata fondata sul concetto che un imballaggio deve far
risparmiare più di quanto costa, garantendo, grazie al confezionamento
asettico, la possibilità di "spostare un bene alimentare nello spazio e nel
tempo".
Attività
Tetra Pak è il principale fornitore mondiale di contenitori per latte,
zuppe, succhi di frutta ed altri prodotti liquidi, e produce anche macchinari
per il trattamento ed il confezionamento degli alimenti. Essa offre un'ampia
gamma di alternative di imballaggio, progetta e produce macchinari come
omogenizzatori,
miscelatori e standardizzatori,
scambiatori di calore, componenti di sistemi e di impianti. Si focalizza
su cinque categorie di alimenti: caseari liquidi, formaggi, bevande, alimenti
pronti e gelati.
Questi alimenti possono essere confezionati, a seconda delle esigenze, in
diverse confezioni come il Tetra Classic, Tetra Brik, Tetra
Prisma, Tetra Top.
Secondo quanto affermato dalla stessa, Tetra Pak è "l’unica azienda
internazionale al mondo in grado di fornire processi integrati, linee di
confezionamento e di distribuzione, soluzioni di impiantistica per alimenti
liquidi".
Tetra Pak produce materiale da imballaggio in 59 stabilimenti, ha 77 uffici
commerciali (Market Company) ed impiega oltre 20.000 dipendenti in tutto il
mondo. Ogni anno, più di 100 miliardi di confezioni Tetra Pak vengono
distribuite in oltre 150 mercati.
In alcuni casi, la denominazione Tetra Pak viene associata al contenitore
in poliaccoppiato. Per questo motivo, Tetra Pak ha lanciato una campagna di
sensibilizzazione volta a sottolineare che "Tetra Pak è un’azienda, non un
contenitore". Infatti tutti i prodotti di Tetra Pak hanno denominazioni
specifiche come Tetra Classic, Tetra Wedge, Tetra Rex,
Tetra Top, Tetra Brik, etc. ma nessuno si chiama "Tetra", "Tetra
Pak" o "Tetrapack".
Tecnologia
Dopo che l'azienda fu costituita, la dirigenza di Tetra Pak cercò il modo
di allargare il proprio business a mercati e tecnologie che superassero i
limiti del prodotto latte fresco. Nella metà degli
anni
cinquanta, Tetra Pak si lanciò in una attività congiunta di ricerca e
sviluppo con
Ursina, un’azienda svizzera che aveva sviluppato una nuova tecnica di
sterilizzazione del latte. Utilizzando un’iniezione di vapore, Ursina era in
grado di produrre latte sterilizzato che aveva effettivamente lo stesso sapore
e valore nutrizionale del latte fresco.
La sfida, per Ursina, era di trovare un sistema economico per confezionare
il latte. Nel settembre del
1961, durante una
conferenza stampa a
Thun, in
Svizzera, fu presentata la prima macchina per il confezionamento asettico
di latte sterilizzato. Questa tecnologia è nata per consentire lo stoccaggio a
temperatura ambiente, proteggere le proprietà nutrizionali dei prodotti ed
evitare l’uso di conservanti. Ciò si riflette nel motto aziendale "Tetra
Pak protegge la bontà", che di recente si è concretizzato in una campagna
di promozione ad alto profilo, che comunica ai consumatori i benefici dei
contenitori in cartoncino.
Il trattamento
asettico prevede il riscaldamento del prodotto alimentare ad elevata
temperatura (135-150 °C nel caso del latte) in un comparto sigillato per pochi
secondi, poi forzarne il raffreddamento a temperatura ambiente. Il processo di
riscaldamento utilizzato viene chiamato "Sistema a temperatura ultra-elevata"
(Ultra-High Temperature =
UHT). Tale elevata temperatura uccide tutti i microorganismi; la sua breve
durata provoca un danno minimo alle sostanze nutritive e al sapore rispetto ai
tradizionali trattamenti di
pastorizzazione e inscatolamento, che utilizzano temperature più basse ma
per un tempo significativamente più lungo.
Il confezionamento asettico prevede il trasferimento del prodotto trattato
UHT all’interno di un imballaggio precedentemente sterilizzato in ambiente
sterile. Una delle principali differenze tra i prodotti trattati con
pastorizzazione e quelli con UHT, è che questi ultimi possono essere
conservati per mesi senza richiedere refrigerazione.
Nel luglio del
2004 Tetra Pak ha lanciato Tetra Recart negli USA. Applicando la
tecnologia "retorting", ovvero la sterilizzazione interna al pacchetto,
l’azienda è in grado di fornire un contenitore alternativo per una varietà di
prodotti alimentari che tradizionalmente vengono confezionati in lattine o
vasetti di vetro, come frutta, verdura, piatti pronti e cibo per animali.
Acquisizioni
e scissioni
Alfa Laval è stata parte del gruppo Tetra Pak tra il 1991 e il 2000. Nel
1991 Alfa Laval Agri, azienda produttrice di attrezzature per le centrali del
latte e per l’agricoltura, si è scissa da Alfa Laval. Quando Alfa Laval fu
venduta, Alfa Laval Agri è rimasta parte del gruppo Tetra Pak ed è stata
rinominata DeLaval, dal nome del fondatore, Gustaf De Laval.
Tetra
Pak e l'ambiente
A partire dalla sua nascita
Tetra Pak ha prodotto imballaggi a base di carta e sin dal
1977 si è dotata
di una politica ambientale dedicata a favorire uno sviluppo sostenibile.
Per questo da diversi anni Tetra Pak è impegnata su diversi fronti:
- nell'approvvigionamento della carta, materia prima rinnovabile e
prevalente nei contenitori Tetra Pak, da parte di fornitori principalmente
scandinavi dove la provenienza della materia prima è certificata e deriva da
una gestione sostenibile delle foreste, cresciute del 60%;
- nell'ottimizzazione dei sistemi di confezionamento in modo da ridurre
consumi energetici e materiale di scarto;
- nel minimizzare le emissioni di gas climalteranti, in particolare
CO2 partecipando
al programma
Climate Savers;
- nella riduzione dell'impatto dei trasporti grazie anche alla tecnologia
di confezionamento che fornisce i contenitori da riempire su bobine dalle
quali, una volta montate su macchine confezionatrici, derivano le confezioni
finite;
- nel sostenere lo sviluppo della
raccolta differenziata e del riciclo dei contenitori immessi al consumo.
Raccolta
differenziata confezioni Tetra Pak
In Italia, grazie ad un accordo con
Comieco[1],
consorzio nazionale per lo sviluppo della raccolta e riciclo degli imballaggi
a base cellulosica, è in atto un programma per ampliare anche ai contenitori
prodotti da Tetra Pak (imballaggi a base carta per il 74%) la raccolta
differenziata di carta e cartoni.
Secondo la legge italiana, i Comuni (8.108) hanno in carico lo sviluppo e
la gestione della raccolta differenziata secondo le modalità ritenute più
opportune per il territorio, ma solo 1906 comuni sono già attrezzati per
farlo. Grazie al sopracitato accordo, è stato possibile intervenire
gradualmente sulle diverse realtà locali in modo da non modificare le modalità
di raccolta ed inserire i cartoni per bevande, principalmente insieme alla
carta. In questo modo, attraverso la raccolta differenziata, è possibile
aumentare le quote di cartoni per bevande avviati a riciclo nelle diverse
cartiere italiane.
Nel 2008, ed in costante aumento, i cittadini serviti dalla
raccolta differenziata dei cartoni per bevande erano oltre 24 milioni pari
a circa il 42% della popolazione, comprendendo le maggiori città italiane (Roma,
Milano,
Torino,
Firenze,
Venezia,
Taranto,
…).[2]
In alcune realtà territoriali la raccolta di questi contenitori
avviene insieme alla "multimateriale"
(plastica,
alluminio,
vetro,
…) oppure in modo dedicato. In questi casi i cartoni per bevande
vengono selezionati e avviati a riciclo in una cartiera dove, grazie
all'uniformità di materiale in ingresso, viene prodotta nuova carta
principalmente per uso grafico, riciclata da contenitori per bevande. Può
essere di due tipi:
Cartalatte, di colore bianco-crema e
Cartafrutta, di colore avana. In questa cartiera, a differenza delle altre
cartiere che riciclano i contenitori Tetra Pak provenienti dalla raccolta
differenziata, è possibile anche il recupero della frazione
polietilene e alluminio attraverso la produzione di un nuovo materiale
plastico, utilizzabile nel campo dello stampaggio plastico, denominato
Ecoallene[3].
Cause
e ricorsi
A Marzo del 2009 un giudice di pace di
Giarre
(Catania), ha condannato Tetra Pak International e
Nestlé
Italiana al risarcimento dei danni psicologici conseguenti alla preoccupazione
di una famiglia per aver fatto ingerire alle proprie figlie una possibile
sostanza "inquinante" dovuta agli inchiostri di stampa della confezione (ITX).[4].
In sette altri casi in Italia, identici a quello di Giarre, è stato deciso di
rigettare i reclami sollevati dai consumatori, in quanto privi di fondamento.
Questo perché non si rileva alcuna responsabilità per danni alla salute a
seguito della migrazione dell’ITX nell’alimento. Tutto ciò è in linea con la
posizione sia dell’Agenzia per la Sicurezza Alimentare Europea (EFSA) sia
dell’Istituto Superiore di Sanità che attesta la inesistenza di rischi per la
salute collegati agli eventi del 2005. Avverso alla sentenza del giudice di
pace è stato presentato ricorso.
L'azienda
in cifre
- Anno 2005:
- Fatturato: 8107 Mln Euro
- Dipendenti: 20261
Proprietà
Tetra Laval SA: 100%
Note
- ^
Comieco
- ^
Lista aggiornata dei comuni in cui è attivo il servizio di raccolta
- ^
Ecoallene
- ^
«Latte 'inquinato', giudice condanna Nestle' e Tetra Pack a risarcimento».
ANSA. URL consultato in data 2009-03-02.
Collegamenti
esterni
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