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Tetra Pack un materiale utilizzato per lo più come imballaggio dei prodotti alimentari composto da tre strati strati sovrapposti a caldo (Wikipedia, l'enciclopedia libera)

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Il tetrapak è un materiale dalle eccellenti proprietà tecniche utilizzato per lo più come imballaggio dei prodotti alimentari. Esso è composto da tre strati strati sovrapposti a caldo: carta (75%), polietilene (20%) e alluminio (5%). Per lo strato più esterno viene utilizzato il cartone che ben resiste agli urti a cui sono sottoposte le confezioni durante le operazioni di carico e trasporto; più internamente si trova uno strato di alluminio che garantisce la conservazione delle proprietà organolettiche del prodotto; infine lo strato più interno è costituito da un film di polietilene che garantisce l'impermeabilità della confezione. Sono imballaggi in tetrapak quelli utilizzati per le confezioni di latte a lunga conservazione, panna, besciamella, conserve di pomodoro e salse in genere, succhi di frutta, vino e bevande in genere

Tetra Pak
Nazione bandiera Svezia
Tipologia Società anonima
Fondazione 1951 a Lund
Sede principale Bandiera della Svizzera Losanna
Persone chiave Ruben Rausing (fondatore)
Dennis Jönsson (presidente)
Settore alimentare
Prodotti imballaggi
Utile netto Green Arrow Up.svg 80,25 mln di € (2008)
Dipendenti 21.684 (2008)
Slogan Protegge la bontà
Sito web tetrapak.com
 

 Storia

La confezione originale

Il primo prodotto di Tetra Pak è stato un contenitore di cartoncino usato per conservare e trasportare il latte. Fu chiamato Tetra Classic. Ruben Rausing aveva lavorato sul progetto fin dal 1943 e nel 1950 aveva perfezionato la tecnica per rendere questo tipo di contenitore assolutamente impenetrabile all’aria, utilizzando un sistema di rivestimento plastico della carta. Questi primi contenitori avevano la forma di tetraedri (solidi a quattro facce) e da essi è nato il nome dell’azienda. Nel 1952 fu lanciato il primo contenitore Tetra Classic e, più tardi, nel 1963 l’azienda introdusse il Tetra Brik, un contenitore di forma rettangolare.

Il figlio di Ruben Rausing, Hans, ha condotto l’azienda dal 1954 fino al 1985, portandola da una realtà di sette persone ad una delle più grandi aziende svedesi.

Tetra Pak è stata fondata sul concetto che un imballaggio deve far risparmiare più di quanto costa, garantendo, grazie al confezionamento asettico, la possibilità di "spostare un bene alimentare nello spazio e nel tempo".

 Attività

Tetra Pak è il principale fornitore mondiale di contenitori per latte, zuppe, succhi di frutta ed altri prodotti liquidi, e produce anche macchinari per il trattamento ed il confezionamento degli alimenti. Essa offre un'ampia gamma di alternative di imballaggio, progetta e produce macchinari come omogenizzatori, miscelatori e standardizzatori, scambiatori di calore, componenti di sistemi e di impianti. Si focalizza su cinque categorie di alimenti: caseari liquidi, formaggi, bevande, alimenti pronti e gelati.

Questi alimenti possono essere confezionati, a seconda delle esigenze, in diverse confezioni come il Tetra Classic, Tetra Brik, Tetra Prisma, Tetra Top.

Secondo quanto affermato dalla stessa, Tetra Pak è "l’unica azienda internazionale al mondo in grado di fornire processi integrati, linee di confezionamento e di distribuzione, soluzioni di impiantistica per alimenti liquidi".

Tetra Pak produce materiale da imballaggio in 59 stabilimenti, ha 77 uffici commerciali (Market Company) ed impiega oltre 20.000 dipendenti in tutto il mondo. Ogni anno, più di 100 miliardi di confezioni Tetra Pak vengono distribuite in oltre 150 mercati.

In alcuni casi, la denominazione Tetra Pak viene associata al contenitore in poliaccoppiato. Per questo motivo, Tetra Pak ha lanciato una campagna di sensibilizzazione volta a sottolineare che "Tetra Pak è un’azienda, non un contenitore". Infatti tutti i prodotti di Tetra Pak hanno denominazioni specifiche come Tetra Classic, Tetra Wedge, Tetra Rex, Tetra Top, Tetra Brik, etc. ma nessuno si chiama "Tetra", "Tetra Pak" o "Tetrapack".


 

 Tecnologia

Dopo che l'azienda fu costituita, la dirigenza di Tetra Pak cercò il modo di allargare il proprio business a mercati e tecnologie che superassero i limiti del prodotto latte fresco. Nella metà degli anni cinquanta, Tetra Pak si lanciò in una attività congiunta di ricerca e sviluppo con Ursina, un’azienda svizzera che aveva sviluppato una nuova tecnica di sterilizzazione del latte. Utilizzando un’iniezione di vapore, Ursina era in grado di produrre latte sterilizzato che aveva effettivamente lo stesso sapore e valore nutrizionale del latte fresco.

La sfida, per Ursina, era di trovare un sistema economico per confezionare il latte. Nel settembre del 1961, durante una conferenza stampa a Thun, in Svizzera, fu presentata la prima macchina per il confezionamento asettico di latte sterilizzato. Questa tecnologia è nata per consentire lo stoccaggio a temperatura ambiente, proteggere le proprietà nutrizionali dei prodotti ed evitare l’uso di conservanti. Ciò si riflette nel motto aziendale "Tetra Pak protegge la bontà", che di recente si è concretizzato in una campagna di promozione ad alto profilo, che comunica ai consumatori i benefici dei contenitori in cartoncino.

Il trattamento asettico prevede il riscaldamento del prodotto alimentare ad elevata temperatura (135-150 °C nel caso del latte) in un comparto sigillato per pochi secondi, poi forzarne il raffreddamento a temperatura ambiente. Il processo di riscaldamento utilizzato viene chiamato "Sistema a temperatura ultra-elevata" (Ultra-High Temperature = UHT). Tale elevata temperatura uccide tutti i microorganismi; la sua breve durata provoca un danno minimo alle sostanze nutritive e al sapore rispetto ai tradizionali trattamenti di pastorizzazione e inscatolamento, che utilizzano temperature più basse ma per un tempo significativamente più lungo.

Il confezionamento asettico prevede il trasferimento del prodotto trattato UHT all’interno di un imballaggio precedentemente sterilizzato in ambiente sterile. Una delle principali differenze tra i prodotti trattati con pastorizzazione e quelli con UHT, è che questi ultimi possono essere conservati per mesi senza richiedere refrigerazione.

Nel luglio del 2004 Tetra Pak ha lanciato Tetra Recart negli USA. Applicando la tecnologia "retorting", ovvero la sterilizzazione interna al pacchetto, l’azienda è in grado di fornire un contenitore alternativo per una varietà di prodotti alimentari che tradizionalmente vengono confezionati in lattine o vasetti di vetro, come frutta, verdura, piatti pronti e cibo per animali.


 

 Acquisizioni e scissioni

Alfa Laval è stata parte del gruppo Tetra Pak tra il 1991 e il 2000. Nel 1991 Alfa Laval Agri, azienda produttrice di attrezzature per le centrali del latte e per l’agricoltura, si è scissa da Alfa Laval. Quando Alfa Laval fu venduta, Alfa Laval Agri è rimasta parte del gruppo Tetra Pak ed è stata rinominata DeLaval, dal nome del fondatore, Gustaf De Laval.


 

 Tetra Pak e l'ambiente

A partire dalla sua nascita Tetra Pak ha prodotto imballaggi a base di carta e sin dal 1977 si è dotata di una politica ambientale dedicata a favorire uno sviluppo sostenibile.

Per questo da diversi anni Tetra Pak è impegnata su diversi fronti:

  • nell'approvvigionamento della carta, materia prima rinnovabile e prevalente nei contenitori Tetra Pak, da parte di fornitori principalmente scandinavi dove la provenienza della materia prima è certificata e deriva da una gestione sostenibile delle foreste, cresciute del 60%;
  • nell'ottimizzazione dei sistemi di confezionamento in modo da ridurre consumi energetici e materiale di scarto;
  • nel minimizzare le emissioni di gas climalteranti, in particolare CO2 partecipando al programma Climate Savers;
  • nella riduzione dell'impatto dei trasporti grazie anche alla tecnologia di confezionamento che fornisce i contenitori da riempire su bobine dalle quali, una volta montate su macchine confezionatrici, derivano le confezioni finite;
  • nel sostenere lo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclo dei contenitori immessi al consumo.


 

 Raccolta differenziata confezioni Tetra Pak

In Italia, grazie ad un accordo con Comieco[1], consorzio nazionale per lo sviluppo della raccolta e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, è in atto un programma per ampliare anche ai contenitori prodotti da Tetra Pak (imballaggi a base carta per il 74%) la raccolta differenziata di carta e cartoni.

Secondo la legge italiana, i Comuni (8.108) hanno in carico lo sviluppo e la gestione della raccolta differenziata secondo le modalità ritenute più opportune per il territorio, ma solo 1906 comuni sono già attrezzati per farlo. Grazie al sopracitato accordo, è stato possibile intervenire gradualmente sulle diverse realtà locali in modo da non modificare le modalità di raccolta ed inserire i cartoni per bevande, principalmente insieme alla carta. In questo modo, attraverso la raccolta differenziata, è possibile aumentare le quote di cartoni per bevande avviati a riciclo nelle diverse cartiere italiane.

Nel 2008, ed in costante aumento, i cittadini serviti dalla raccolta differenziata dei cartoni per bevande erano oltre 24 milioni pari a circa il 42% della popolazione, comprendendo le maggiori città italiane (Roma, Milano, Torino, Firenze, Venezia, Taranto, …).[2]

In alcune realtà territoriali la raccolta di questi contenitori avviene insieme alla "multimateriale" (plastica, alluminio, vetro, …) oppure in modo dedicato. In questi casi i cartoni per bevande vengono selezionati e avviati a riciclo in una cartiera dove, grazie all'uniformità di materiale in ingresso, viene prodotta nuova carta principalmente per uso grafico, riciclata da contenitori per bevande. Può essere di due tipi: Cartalatte, di colore bianco-crema e Cartafrutta, di colore avana. In questa cartiera, a differenza delle altre cartiere che riciclano i contenitori Tetra Pak provenienti dalla raccolta differenziata, è possibile anche il recupero della frazione polietilene e alluminio attraverso la produzione di un nuovo materiale plastico, utilizzabile nel campo dello stampaggio plastico, denominato Ecoallene[3].

 Cause e ricorsi

A Marzo del 2009 un giudice di pace di Giarre (Catania), ha condannato Tetra Pak International e Nestlé Italiana al risarcimento dei danni psicologici conseguenti alla preoccupazione di una famiglia per aver fatto ingerire alle proprie figlie una possibile sostanza "inquinante" dovuta agli inchiostri di stampa della confezione (ITX).[4]. In sette altri casi in Italia, identici a quello di Giarre, è stato deciso di rigettare i reclami sollevati dai consumatori, in quanto privi di fondamento. Questo perché non si rileva alcuna responsabilità per danni alla salute a seguito della migrazione dell’ITX nell’alimento. Tutto ciò è in linea con la posizione sia dell’Agenzia per la Sicurezza Alimentare Europea (EFSA) sia dell’Istituto Superiore di Sanità che attesta la inesistenza di rischi per la salute collegati agli eventi del 2005. Avverso alla sentenza del giudice di pace è stato presentato ricorso.

 L'azienda in cifre

  • Anno 2005:
    • Fatturato: 8107 Mln Euro
    • Dipendenti: 20261

 Proprietà

Tetra Laval SA: 100%

 Note

  1. ^ Comieco
  2. ^ Lista aggiornata dei comuni in cui è attivo il servizio di raccolta
  3. ^ Ecoallene
  4. ^ «Latte 'inquinato', giudice condanna Nestle' e Tetra Pack a risarcimento». ANSA. URL consultato in data 2009-03-02.

 Collegamenti esterni

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