L'olio vegetale di scarto è l'olio
recuperato dagli oli alimentari esausti (comunemente abbreviati in OAE) o da
altri processi affini di recupero di
olio vegetale.
In Italia
In Italia
il
Decreto Ministeriale del
27
novembre 2003
istituiva un contributo a carico dei produttori di oli vegetali, emanato
sulla base del così detto Decreto Ronchi (articolo 47, comma 9, lettera d
del Dlgs 22/97), legge-quadro sui rifiuti, in base al principio di porre il
costo dello smaltimento a carico dei produttori delle fonti di
inquinamento.
Con i proventi del contributo veniva finanziato il
CONOE (Consorzio Obbligatorio Nazionale raccolta e trattamento Oli e
grassi vegetali ed animali Esausti).
Tuttavia con ordinanza del
TAR del Lazio, confermata poi anche dal
Consiglio di Stato, tale contributo veniva dichiarato non dovuto. È
stato calcolato che la produzione di oli esausti in Italia è dell'ammontare
di 200.000 tonnellate
[senza fonte].
L'olio vegetale, pur essendo degradabile, se finisce negli impianti fognari
è di grave ostacolo agli impianti di depurazione, mentre se raccolto ed
opportunamente trattato diventa un ottimo componente per il
biodiesel.
Le organizzazioni dei produttori agricoli si erano lamentati non tanto
dell'ammontare dei contributi, quanto della farraginosità del meccanismo di
esazione. Per contro le associazioni ambientaliste sono preoccupate perché,
senza l'introito dei contributi, il Consorzio obbligatorio non riuscirà a
decollare, con gravi conseguenze sull'ambiente.
Voci correlate
Collegamenti esterni
Normativa
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