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Le informazioni qui riportate hanno solo un fine
illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici –
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Bilancio energetico umano
Per fabbisogno energetico umano (o fabbisogno
calorico)
si intende la quantità di calorie che un essere umano dovrebbe assumere per
svolgere le sue tipiche funzioni:
Il fabbisogno per le attività fisse tende a diminuire con l'avanzare degli
anni, ed è in genere minore per le donne.
Secondo degli studi effettuati esistono innumerevoli indicazioni, basate
per di più su formule empiriche, che cercano di approssimare il fabbisogno
energetico. Tuttavia questi sono spesso contestati in quanto i dati concreti
riguardanti il fabbisogno individuale non sono rilevabili per i seguenti
motivi:
- Il fabbisogno energetico
metabolico di base individuale non è determinabile; esso dipende da
troppi fattori (connessi al metabolismo individuale) per essere misurato in
modo sufficientemente affidabile.
- Il fabbisogno energetico, durante uno sforzo, non è quantificabile. Non
solo perché in una giornata si susseguono fasi di sforzi diversificate fra
di loro, ma anche per il semplice fatto che ognuno usa il proprio organismo
con una economia variabile.
Anche i dati apparentemente "scientifici", concernenti il contenuto
energetico di
alimenti per il metabolismo umano non sono né affidabili né applicabili
all'individuo per i seguenti motivi:
- Il contenuto energetico rilevante di
alimenti
che serve al metabolismo umano è difficilmente misurabile. Inoltre la
composizione di alimenti composti da diverse sostanze più o meno digeribili,
è talmente variabile, che è impensabile determinare valori per una normale
alimentazione (anche di pochi giorni).
- Non si sa bene quanto, dell'alimento, viene metabolizzato
energeticamente e quanta
energia
lascia il corpo con le
feci. Esistono
poche verifiche in merito.
Bilancio energetico
Rate metabolica basilare (Basic metabolic rate BMR) in funzione di
sesso,
peso ed età (kcal/d)
La prima immagine raggruppa i fattori rilevanti riguardo il bilancio
energetico umano. Si nota l'implicazione di molti fattori:
- il metabolismo, con tutte le sue variabili individuali, compresi gli
stati straordinari e
patologici.
- l'attività e la resa fisica con tutte le sue variabili individuali e
giornaliere.
- la quantità e la composizione di alimenti.
- l'attività e la resa digestiva.
Le formule approssimanti
Essa dipende in primo luogo da moltissimi fattori metabolici, di spesa energetica e di alimentazione. Una grossolana approssimazione per il fabbisogno metabolico basale è data con la formula del Harris-Benedict che tiene in considerazione (almeno) il sesso, la statura, il peso corporeo e l'età:
- Per donne: BMR = 655,095 + ( 9,5634 * Peso in kg) + (1,8496 * Statura in
cm) - (4,6756 * Età in anni)
- Per uomini: BMR = 66,473 + (13,7516 * Peso in kg) + (5,0033 * Statura in
cm) - (6,775 * Età in anni)
- Per bambini: BMR = 22,10 + (31,05 * Peso in kg) + (1,16 * Statura in cm)
Spesa energetica in movimento
L'immagine, come esempio, da un'idea sulle variazioni della rata metabolica
basale BMR, differenziata per sesso ed età: Si nota che la differenza delle
medie statistiche tra uomini e donne è del 10... 15% e con la differenza
di età (tra 20 e 70 anni) ancora del 15%. Poi la statistica stessa indica che
la metà delle persone è al di sopra e l'altra metà al di sotto di questa
percentuale. Questo solo per i dati del
metabolismo basale, quindi assolutamente rilevato in un ambiente di ca. 20º
C.
Ovviamente sarà ancora più difficile proporre una approssimazione
attendibile per lo sforzo fisico, il contenuto di alimenti e il rendimento
digestivo (energia nelle
feci).
Il fabbisogno per lo sforzo fisico è normalmente molto minore.
Esistono delle tabelle (di istituti sportivi), che danno un'approssimazione
abbastanza fedele. Il problema individuale è dato dal determinare la somma di
diversi sforzi in 24 ore e la stima della resa degli sforzi che evidentemente
è diversa in persone allenate o meno. E tenendo in considerazione
l'abbigliamento e le variabili temperature ambientali, qualsiasi stima risulta
aleatoria.
- Esempi
- Donna statura 1.76, 80 kg, 60 anni, casalinga, dorme ca. 8
ore; calcoli basilari:
- Fabbisogno basilare ca. 1'480
kcal/dì;
- Fabbisogno di movimento ca. 85 kcal/ora * 16 ore ca. = 1'360 kcal/dì;
- Totale fabbisogno giornaliero ca. 2'800 kcal.
- Uomo statura 1.76, 80 kg, 60 anni, lavoro sedentario in locale
climatizzato, dorme 8 ore; calcoli basilari:
- Fabbisogno basilare ca. 1'650 kcal/dì;
- Fabbisogno di movimento ca. 65 kcal/ora * 16 ore ca. = 1'000 kcal/dì;
- Totale fabbisogno energetico giornaliero ca. 2'700 kcal.
La stima stessa dimostra, quante imponderabili ci sono, e le rese
digestive e di movimento non sono ancora incluse. Meglio risparmiarsi il
lavoro, perché il risultato non vale il calcolo.
La terza grande sconosciuta è la resa digestiva. Esistono pochissime
misure che rilevano l'energia degli alimenti che non viene sfruttata e che
lascia il corpo attraverso le feci. Ma pare che le differenze individuali
siano notevoli.
Valutazione di dati calorici alimentari
Determinanti dell'appetito
- Tabelle alimentari danno un'idea statistica approssimativa riguardo il
contenuto energetico (calorico) degli alimenti. Come detto prima, essendo
esse approssimative, non hanno una affidabilità sufficiente.
- Anche i consigli dietetici sul fabbisogno energetico individuale non
sono affidabili; oggigiorno è impossibile infatti determinare il fabbisogno
individuale concreto con strumenti accessibili, al massimo è fattibile un'
approssimazione statistica aleatoria della rata metabolica basilare,
considerando sesso, peso corporeo ed età. La stima della rate metabolica di
sforzo non è fattibile con strumenti accessibili e la resa digestiva non è
nota per singole persone.
- Per quanto detto prima i consigli di personale non adeguatamente
preparato concernenti il consumo calorico sono solo delle indicazioni di
massima e a volte hanno lo stesso valore di un oroscopo in un giornale.
L'appetito: funzione e disturbi
La regolazione energetica, cioè l'equilibrio tra spesa e fabbisogno
energetico umano non viene gestita scientificamente, ma dall'appetito.
In questa primitiva sensazione sono integrate tantissimi elementi, non solo
biologici, ma anche economici e socioculturali, come lo illustra l'immagine
accanto.
L'appetito è una delle pulsioni primitive previste a garantire l'autoconservazione.
Come tutte le pulsioni può essere compromessa da fatti
biologici,
pretesti socioculturali / economici ed esperienze personali. Disturbi di
appetito si manifestano clinicamente in casi di enorme
obesità
oppure in casi di eccessivo rilevante sottopeso (anoressia).
Ambedue portano a un notevole rischio letale.
Sbalzi di peso "normali" e patologici (esempio)
Per scoprire se la regolazione energetica (tramite l'appetito) funziona
bene, basta osservare il
peso corporeo: in adulti, sbalzi oltre ca. il 5% annuo (in su o in giù)
sono patologicamente sospetti e vanno analizzati. Sbalzi in su sono un
indicatore per un'alimentazione iperenergetica (ipercalorica), sbalzi in giù
per alimentazione ipocalorica.
Voci correlate
Bibliografia
- (DE)
Pschyrembel, Klinisches Wörterbuch, Gruyter, Walter de GmbH,
(2004)
- (EN)
M. Wabitsch, J. Hebebrand, W. Kiess, K. Zwiauer (Hsgb.), Child and
Adolescent Obesity: Causes and Consequences, Prevention and Management
(2004)
- (DE)
Udo Pollmer, Esst endlich normal, Piper (2005)
Collegamenti esterni
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