Emergency è una
ONG
italiana, fondata nel
1994 a
Milano da
Gino Strada e dalla moglie
Teresa Sarti.
Emergency si dichiara neutrale rispetto alle parti in causa di
qualsiasi conflitto: secondo la sua filosofia tutti hanno diritto a cure
qualificate e gratuite.
Emergency è presente in
Iraq,
Repubblica Centroafricana,
Sri
Lanka,
Cambogia[1],
Afghanistan[2],
Sierra Leone[3]
costruendo e gestendo
ospedali
per i feriti di guerra e per emergenze chirurgiche, centri per la
riabilitazione fisica e sociale delle vittime di mine antiuomo e altri
traumi di guerra, un centro per la
maternità, posti di primo soccorso per il trattamento immediato dei
feriti, centri sanitari per l'assistenza medica di base. Tra questi vi è
il Centro Salam di
cardiochirurgia in
Sudan: un
centro regionale che fornisce assistenza specializzata a pazienti affetti
da malformazioni e patologie cardiache ai pazienti del Sudan e dei 9 paesi
confinanti[4]
In Italia,
a Palermo, dall'aprile 2006 Emergency ha reso operativo e gestisce un
poliambulatorio, che fornisce assistenza sanitaria gratuita ai migranti.
Emergency ha portato a termine i suoi programmi in
Ruanda,
in Eritrea,
a Jenin in
Palestina e a
Medea, in
Algeria,
in Kosovo,
in Iraq, in
Angola e
in Sri
Lanka.
Attuale presidente della ONG è Cecilia Strada[5],
chiamata a ricoprire la carica che fu della madre, Teresa Sarti, fino alla
morte di quest'ultima[6].
Divulgazione di una cultura di pace, solidarietà e diritti umani
Parallelamente agli interventi umanitari all'estero, l'attività di
Emergency in Italia è finalizzata alla creazione e diffusione di una
cultura di pace, solidarietà e diritti umani. Questo lavoro è possibile
grazie all'impegno sul territorio italiano di circa 200 gruppi (nel 2008)
con un numero di circa 4000
volontari; ogni gruppo territoriale promuove nella propria zona
incontri rivolti a sensibilizzare ed informare l'opinione pubblica sui
temi della pace e della solidarietà: interventi nelle scuole di ogni
ordine e grado, presenza con banchetti informativi e di raccolta fondi a
mostre, concerti, spettacoli, partecipazione ad incontri e dibattiti con
la propria testimonianza.
Dalla sua fondazione, Emergency ha preso parte a molte campagne di
sensibilizzazione a livello nazionale:
- nel 1994
Emergency partecipa al bando delle mine anti-uomo promosso dal
Trattato di Ottawa;
- nel 2001
Emergency propone l'iniziativa Uno straccio di pace,
contro la guerra in
Afghanistan;
- nel 2002
Emergency promuove l'iniziativa Fuori l'Italia dalla guerra,
una raccolta di firme online contro la guerra in
Iraq;
- nel 2003
Emergency aderisce all'iniziativa Fermiamo la guerra, firmiamo la
pace, una raccolta di firme per proporre una legge per
l'attuazione dell'art. 11 della Costituzione Italiana (che ripudia la
guerra). La legge è stata portata nel parlamento italiano e, dopo una
breve discussione, è stata bocciata;
- nel 2008
Emergency elabora il "Manifesto per una medicina basata sui diritti
umani": il documento è stato sottoscritto da alcuni paesi africani (Sierra
Leone,
Sudan,
Repubblica Centrafricana), che riconoscono la necessità di una
sanità equa, di qualità e improntata alla responsabilità sociale.
- nel 2009
Emergency promuove la campagna Io non ti denuncio in
difesa del diritto all'accesso alle cure per chiunque, in dissenso ad
una proposta di legge depennante la norma che non permette al medico di
denunciare un immigrato senza documenti bisognoso di assistenza medica
in una struttura pubblica.
Sintesi degli interventi di Emergency
Mappa dei paesi in cui Emergency è intervenuta
Emergency è intervenuta in 13 paesi dal 1994 a oggi:
- 7 centri medici
- Anabah, Kabul, Lashkar-gah (Afghanistan), Battambang (Cambogia),
Sulaimaniya, Erbil (Iraq), Goderich (Sierra Leone)
- 1 centro cardio-chirurgia a Karthoum (Sudan)
- 3 centri pediatrici
- Goderich (Sierra Leone), Karthoum (Sudan), Bangui (Rep.Centrafricana)
- 1 centro di riabilitazione e produzione protesi a Sulaimaniya (Iraq)
- 1 centro maternità ad Anabah (Afghanistan)
- 55 FAP (First Aid Post)
- re-integrazione sociale di vittime di guerra
- laboratorio di tappeti per vedove (Anabah), formazione
professionale (Sulaimaniya)
- assistenza ai prigionieri (Afghanistan)
- 1 poliambulatorio a Palermo (Italia) per assistere gli immigrati
- interventi una tantum in altri paesi
- Ruanda (1994), Serbia (1999), Eritrea (2000), Algeria (2003),
Angola (2003), Palestina (2004), Sri-Lanka (2005)
Dal 1994 al 2008 Emergency ha aiutato 3.177.825 persone
[senza fonte]
Iniziative
- Nel 1999
in occasione dei primi 5 anni dell'associazione
Jovanotti,
Piero Pelù e
Luciano Ligabue hanno prodotto un album singolo dal titolo
Il mio nome è mai più, devolvendone i proventi commerciali ad
Emergency ed in particolare ai progetti umanitari in Afghanistan,
Cambogia, nei paesi della ex Jugoslavia e in Sierra Leone.
- Il 28 ottobre
2006 si è
svolta la prima Giornata Nazionale di Emergency; l'associazione è stata
presente in oltre 290 piazze italiane con banchetti e varie iniziative
locali.
- Dal 2002,
ogni anno, oltre mille volontari dell'associazione si ritrovano in una
città italiana che ospita l'"Incontro Nazionale di Emergency". Tre
giorni in cui si tengono corsi formativi per i nuovi volontari e
aggiornamenti per chi invece è già "pratico".
- Dall'8 al 13 settembre
2009 si è
tenuto a
Firenze l'incontro nazionale dei 15 anni di Emergency, per la prima
volta l'incontro nazionale dei volontari è stato aperto al pubblico.
Nelle serate di venerdì e sabato artisti e intellettuali tra cui
Patti Smith,
Jovanotti,
Gianni Mura,
Marco Paolini,
Piero Pelù e
Fiorella Mannoia hanno festeggiato al Mandela Forum con almeno 20
mila persone e volontari questo compleanno.
Controversie
Il modello di sviluppo sanitario proposto e applicato da Emergency è
stato criticato a causa del suo approccio, considerato privo di
sostenibilità a lungo termine, poiché non collegato ai servizi
sanitari di base locali, e in grado di fornire solo risultati marginali a
fronte di alte spese di mantenimento[7].
Il Centro Salam di
cardiochirurgia in Sudan ha ricevuto particolari critiche. Il progetto
è stato criticato perché costituirebbe un intervento scarsamente integrato
in una realtà in cui mancano prima di tutto le strutture sanitarie di più
elementare livello, e dove la cardiologia non costituirebbe la prima delle
priorità. Creare un ospedale di questo tipo costituirebbe, oltre che uno
spreco di investimenti, una fonte di ingenti spese di mantenimento future
a fronte di risultati marginali nel livello generale di benessere
sanitario di questi paesi, dove anche i benefici di cure cardiache di buon
livello rischiano di essere vanificati in gran parte da altri tipi di
emergenza sanitaria non attualmente affrontati[7].
Emergency dichiara
d'impegnarsi già diffusamente nella medicina di base - dalla cura della
diarrea
infantile alla dilatazione dell'esofago
passando per la cura del
piede torto e le campagne di
vaccinazione; accanto a ciò, una struttura cardiochirurgica di alto
livello, secondo Emergency, può aiutare ad innalzare gli standard di tutta
l'area: la scienza medica ha sempre fatto progressi dall'alto, impiantando
e sviluppando centri di eccellenza in grado di innalzare gli standard
generali della sanità, formare personale, sviluppare la ricerca e tutti i
servizi connessi.[senza fonte]
Per il fatto, poi, che la ricostruzione e la sostituzione di valvole
cardiache non sarebbe un'urgenza in contesti di tale povertà, Emergency
annota che dal 2005 è la stessa
OMS a definire
le patologie cardiache come la prima causa di morte infantile in Asia e
Africa per malattie non trasmissibili, la seconda in assoluto dopo l'AIDS[8].Questo
accade perché circa il 50% delle persone colpite da
febbri reumatiche e simili, un tipo di malattia diffusamente
riscontrabile in tutto il mondo, può sviluppare a causa di questa
un’infiammazione al muscolo cardiaco in grado di provocare insufficienza
cardiaca anche a lungo periodo. La febbre reumatica è un’infezione
organica, avviata da un processo infettivo prevalente delle prime vie
aeree, che colpisce prevalentemente giovani tra i quattro e i diciotto
anni; potrebbe essere facilmente curabile con
antibiotici elementari, ma la maggior parte della popolazione di
Africa e Asia non ha la possibilità di curarsi a causa dei costi
insostenibili delle cure e dell'inaccessibilità delle strutture,
difficilmente raggiungibili.
Note
Bibliografia
- Gino Strada,
Pappagalli verdi: cronache di un chirurgo di guerra, Feltrinelli,
1999,
ISBN 8807170329
- Gino Strada,
Buskashì. Viaggio dentro la guerra, Feltrinelli, 2002,
ISBN 8807170698
-
Giulietto Chiesa,
Vauro, Afghanistan anno zero, Guerini e Associati, 2001,
ISBN 8883352424
- Emergency, Medici di guerra - Inviati di pace, Guerini e
Associati, 2002,
ISBN 8883353196
- Vauro, Principessa di Baghdad, Guerini e Associati, 2003,
ISBN 888335432X
- Emergency, "E (Emergency)", Mondadori, 2005,
ISBN 8804547952
- Favaro, Carrer, "L'albero incantato", Carthusia, 2005,
ISBN 8887212503
- Favaro, La Porta, "Chi è il più forte?", Carthusia, 2005,
ISBN 888721249X
- Favaro, Mulazzani, "Il ragno e il gallo", Carthusia, 2005,
ISBN 8887212546
- Favaro, Cerri, "Gurnatalla e il gigante senza nome", Carthusia,
2005,
ISBN 8887212538
- Giuseppe Villarusso, "Incontro all'Afghanistan" , Arca, 2006,
ISBN 888820332X
- Michele Costanzo, "Architetture di pace, ospedali di guerra - Le
strutture sanitarie di Emergency", Mancosu Editore, 2007,
ISBN 8887017468
- Raul Pantaleo, "Attenti all'uomo bianco", Eleuthera, 2007,
ISBN 888949039X
- Beta, Junakovic, "Se vede una stella Ninetta curiosa..." , Carthusia,
2008
ISBN 9788895443119
Filmografia
Collegamenti
esterni
Link originale
Il testo è disponibile secondo la
licenza
Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono
applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le
condizioni d'uso per i dettagli.
Glossario di TuttoTrading
|