I grandi elettori per Stato nel 2008
Le elezioni presidenziali statunitensi del 2008 si sono svolte il
4
novembre 2008
e, come di consueto, sono state anticipate da quasi due anni di campagna
elettorale e dalle primarie per la scelta dei candidati. La sfida ha
contrapposto il candidato
repubblicano
John
McCain e quello
democratico
Barack Obama. Si è trattata della cinquantaseisima elezione e Obama è
divenuto il quarantaquattresimo della storia.
Le elezioni sono state a lungo considerate di esito incerto poiché entrambi
i maggiori partiti avevano dovuto scegliere i loro candidati ex-novo, non
essendoci né un Presidente che si ripresentava per il secondo mandato né un
Vice Presidente uscente in competizione per la nomination. Infatti
il Presidente
George W. Bush, dopo otto anni alla
Casa
Bianca, non era rieleggibile e il Vice Presidente
Dick
Cheney aveva comunicato di non volersi candidare sin dall'inizio del suo
mandato.
Era dal 1928
che non si assisteva ad una elezione in cui nessun candidato godesse del
vantaggio dell'incumbency, cioè del fatto di essere Presidente o Vice
Presidente uscente. Si è trattato di un fatto raro ed eccezionale che ha reso
la corsa per la
Casa
Bianca molto aperta sin dalla fase delle primarie perché entrambi i
partiti hanno dovuto scegliere il loro candidato in un broad field,
cioè a campo aperto, senza che nessuno partisse da una posizione di vantaggio
data dalla carica ricoperta al vertice del Paese.
Le primarie dei due maggiori partiti si sono concluse con la vittoria di
due outsider, John McCain e Barack Obama, che hanno battuto a sorpresa
i due grandi favoriti della vigilia, rispettivamente
Rudy Giuliani e
Hillary Clinton. McCain e Obama si sono contesi la guida del Paese in una
gara decisamente aperta, dato che molti erano gli swing states, Stati
in bilico, rispetto al
2004. In particolare Obama è risultato molto competitivo in alcuni Stati
con un'alta percentuale di neri e ispanici, nonché nel Mid West.
Il 4
novembre Obama ha vinto l'elezione generale, ricevendo anche le
congratulazioni del suo avversario
John
McCain[1],
grazie alla conquista di diversi Stati che nel 2004 si erano schierati con
Bush: Florida,
Carolina del Nord,
Virginia,
Ohio,
Indiana,
Iowa,
Colorado,
Nuovo Messico e
Nevada.
Elezioni primarie
Tra gennaio
e giugno
2008 si sono
svolte in tutti gli stati dell'Unione le elezioni primarie, o in alcuni stati,
i caucus
per la selezione dei candidati alla presidenza, all'interno dei maggiori
partiti.
Partiti e candidati
Molti sono i politici che si sono candidati per ottenere la nomination
di un partito politico. In questa sezione si trova una lista dei candidati dei
maggiori cinque partiti:
Partito Repubblicano,
Partito Democratico,
Partito Libertario,
Partito Verde e
Partito della Costituzione. In grassetto è indicato il candidato prescelto
da ciascun partito.
Le primarie repubblicane nei 50 Stati
Partito Repubblicano
-
Sam Brownback, senatore,
Kansas (Sito
web)
- John
Cox,
Illinois (sito
web)
-
Jim Gilmore, ex governatore,
Virginia
-
Rudy Giuliani, ex-sindaco di
New York
(Sito
web)
-
Mike Huckabee, ex governatore,
Arkansas
(Sito
web)
-
Duncan Hunter, Rappresentante,
California (Sito
web)
-
Alan Keyes, ex ambasciatore,
Illinois
(Sito
web)
-
John
McCain, senatore,
Arizona (Sito
web)
- Ron
Paul, Rappresentante,
Texas (Sito
web)
-
Mitt Romney, ex governatore,
Massachusetts (Sito
web)
-
Tom
Tancredo, Rappresentante,
Colorado
(Sito
web)
-
Fred Thompson, ex-senatore,
Tennessee
(Sito
web)
-
Tommy Thompson, ex governatore,
Wisconsin
Le primarie democratiche nei 50 Stati
Partito Democratico
- Joe
Biden, senatore,
Delaware
(sito
web)
-
Hillary Clinton, senatore,
New York (sito
web)
-
Chris Dodd, senatore,
Connecticut (sito
web)
-
John Edwards, ex senatore,
Carolina del Nord (sito
web)
-
Mike Gravel, ex senatore,
Alaska (sito
web)
-
Dennis Kucinich, rappresentante,
Ohio (sito
web)
-
Barack Obama, senatore,
Illinois
(sito
web)
-
Bill Richardson, governatore,
Nuovo Messico (sito
web)
-
Tom Vilsack, ex governatore,
Iowa (sito
web)
Partito Libertario
-
Bob Barr, ex rappresentante,
Georgia (Sito
web)
-
James Burns,
Nevada (Sito
web)
-
Mike Gravel, ex-senatore,
Alaska (Sito
web)
-
Daniel Imperato,
Florida (Sito
web)
-
Mike Jingozian,
Oregon (Sito
web)
-
Bob Jackson,
Michigan
(sito
web)
-
Steve Kubby,
California (sito
web)
-
Alden Link,
New York
(sito
web)
-
George Phillies,
Massachusetts (sito
web)
-
Mary Ruwart,
Texas (sito
web)
-
Wayne Allyn Root,
Nevada (sito
web)
-
Christine Smith,
Colorado
(sito
web)
-
Doug Stanhope,
Massachusetts
Partito Verde
Partito della Costituzione
La lunga campagna
Primi verdetti
La lunga marcia verso la nomination è cominciata il
3 gennaio
con i primi caucus in
Iowa, dove hanno vinto
Mike Huckabee per i
Repubblicani e
Barack Obama per i
Democratici. La prima primaria si è invece svolta l'8
gennaio in
New
Hampshire, rispettivamente con la vittoria di
John
McCain e di
Hillary Clinton.
Nel corso del mese di gennaio, con le vittorie di
Mitt
Romney in
Michigan,
Wyoming (caucus),
Nevada (caucus)
e Maine (caucus)
e di John McCain in
South Carolina e
Florida, la
corsa tra i Repubblicani si è trasformata in un testa a testa tra i due, con
Mike Huckabee, beniamino dei conservatori e del Sud, terzo incomodo.
Rudy Giuliani, a lungo dato per favorito, si è ritirato in seguito al
deludente risultato ottenuto in Florida, dove si è classificato solo quarto.
In campo democratico, dopo l'uscita di scena di
John
Edwards, la corsa per la nomination è divenuta una partita a due
tra Hillary Clinton, vincitrice in Michigan, Nevada (caucus) e Florida, e
Barack Obama, forte del successo in South Carolina. Le vittorie della Clinton
in Michigan e Florida peraltro non hanno prodotto delegati perché i due Stati
erano stati spogliati della loro rappresentanza alla convention
democratica per aver anticipato eccessivamente le loro primarie.
Il Super Tuesday
Il 5
febbraio,
Super Tuesday, i cittadini di oltre 20 Stati si sono espressi in
primarie e caucus.
Tra i Repubblicani ha avuto la meglio John McCain, il quale ha prevalso in
9 Stati, tra i quali quelli più ricchi di delegati (California,
New York
e New
Jersey). Mike Huckabee ha vinto in 5 Stati, tutti del Sud (Arkansas,
Alabama,
Georgia,
Tennessee
e
West Virginia), mentre Mitt Romney ha vinto in 9 Stati, prevalentemente
piccoli, e ha deciso di ritirarsi dalla corsa. John McCain si è così
consacrato front-runner tra i Repubblicani e al termine del Super
Tuesday guidava la corsa con 714 delegati (gliene servono 1.191 per
ottenere la maggioranza nella convention), seguito da Mitt Romney (286
delegati), Mike Huckabee (181 delegati) e
Ron Paul
(16 delegati).
Tra i Democratici si è avuto un sostanziale pareggio tra Barack Obama e
Hillary Clinton in termini di delegati: il primo ha prevalso in 13 Stati
(prevalentemente nel Sud, nel Medio-Ovest e nella regione delle Montagne
Rocciose), mentre la Clinton ha vinto in 9 Stati (prevalentemente nel
Nord-Est, nel Sud-Ovest e nella popolosa California). Il conto dei delegati
raffigurava una gara molto più aperta tra i Democratici e vedeva Hillary
Clinton con un esiguo vantaggio su Barack Obama: 1.163 delegati contro 962 (ne
servono 2.025 per vincere).
La corsa continua
Dopo il Super Tuesdays, la corsa è continuata l'8
e il 9
febbraio in
Louisiana,
Kansas e
Washington per i Repubblicani e in Louisiana,
Nebraska,
Washington e Maine per i Democratici. Mike Huckabbe ha vinto sonoramente in
Kansas, guadagnando 36 delegati, e in Lousiana, mentre nello Stato di
Washington John McCain ha vinto di un soffio. Tra i Democratici, Barack Obama
ha guadagnato terreno su Hillary Clinton, vincendo in tutti e quattro gli
Stati nei quali si votava, e il conto dei delegati è ora ancor più
equilibrato: 1.148 contro 1.121.
La campagna elettorale si è poi spostata nell'area del
Potomac:
Virginia,
Maryland
e
Washington, DC. John McCain e Barack Obama hanno fatto il pieno di voti e
di delegati. Quest'ultimo ha superato Hillary Clinton nel conteggio dei
delegati: 1.253 contro 1.211.
Il
19 febbraio la marcia dei due frontrunners, John McCain e Barack
Obama è continuata con le vittorie del primo nello Stato di Washington e nel
Wisconsin
e del secondo nelle
Hawaii e nel
Wisconsin.
Entrambi hanno allungato sui loro rivali per la nomination: McCain
guidava la corsa repubblicana con 918 delegati contro i 217 vinti Huckabee,
mentre Obama superava la Clinton 1.315 a 1.245.
Il 4 marzo
le primarie in
Texas, Ohio,
Rhode
Island e
Vermont hanno avuto un'importanza cruciale. Tra i Repubblicani, le
vittorie di McCain gli hanno permesso di superare la quota di delegati
necessaria per avere matematicamente la nomination in tasca (1.191),
tanto da indurre Huckabee a ritirarsi. In campo democratico, le vittorie della
Clinton (159 delegati vinti contro i 144 di Obama) l'hanno di fatto rimessa in
gioco. Da questo punto, avendo McCain vinto la nomination, l'attenzione
degli osservatori si è concentrata sul Partito Democratico.
Nel corso del successivo mese, in attesa dell'importante primaria in
Pennsylvania, Obama ha vinto i caucus del
Wyoming (8
marzo) e la primaria del
Mississippi (11
marzo). L'incertezza della corsa e il rischio di una convention
senza un chiaro vincitore, a fronte di un Partito Repubblicano compatto dietro
a McCain, hanno cominciato a preoccupare seriamente i leader del Partito
Democratico, tanto da spingere
Howard
Dean, presidente del Comitato Nazionale Democratico, a fare un appello ai
cosiddetti superdelegati (senatori, rappresentati, altri detentori di cariche
elettive e leader locali del partito) affinché annuncino la loro preferenza
tra i due candidati entro il
1º luglio.[2]
Va detto che i superdelegati alla convention del 2008 sono circa 800 e,
tra quelli che si sono già espressi a favore dell'uno o dell'altro candidato a
metà aprile,
254 appoggiavano la Clinton e 230 Obama.
Battute finali
Il 22
aprile Hillary Clinton ha vinto con un margine di 10 punti percentuali la
primaria in
Pennsylvania, guadagnando però solo 12 delegati in più del rivale. Dopo
questi due appuntamenti, la corsa rimaneva dunque molto indecisa con Obama che
guida nel computo generale dei delegati: 1.719 contro 1.586.
Il 6
maggio Barack Obama ha vinto agevolmente in
North Carolina, mentre Hillary Clinton ha visto per un soffio in
Indiana. Il
vantaggio di Obama è dunque cresciuto (1.865 delegati contro 1.697) e il
senatore nero ha sopravanzato la rivale anche nel sostegno espresso dai
superdelegati, ma la Clinton ha deciso di continuare la sua corsa fino a
quando non sarà matematicamente sconfitta nel conto dei delegati.
Il 13
maggio Hillary Clinton ha trionfato nel
West Virginia, Stato operaio e conservatore, con il 67% dei voti circa.
Trattandosi però di un piccolo Stato, la Clinton ha recuperato solo pochi
delegati in più nella corsa che vedeva Obama, rafforzato dal sostegno di una
nuova decina di superdelegati, in testa con 1.881 contro 1.713 delegati. Dopo
questa primaria, smentendo le voci che la davano vicina al ritiro, la Clinton
ha annunciato di essere "più determinata che mai".[3]
Il 20
maggio il copione di altre giornate si è ripetuto in
Kentucky
e Oregon: nel
primo Stato ha vinto ampiamente la Clinton, mentre Obama ha vinto nel secondo.
Il conteggio dei delegati dopo questo appuntamento era 1.965 (di cui 307
super) per Obama e 1.777 (279) per la Clinton, un divario quasi
incolmabile.
Il 30
maggio il Comitato Nazionale Democratico ha deciso di riassegnare solo la
metà dei delegati a
Michigan
e Florida,
Stati ampiamente vinti dalla Clinton, che sperava di ottenere tutti i delegati
vinti.[4]
Il
1° giugno la Clinton ha vinto la primaria in
Porto
Rico, il territorio più grande degli Stati Uniti, mentre il
3 giugno
Obama e Clinton hanno vinto rispettivamente
Montana e
South Dakota. A conclusione di questa "tre giorni", Obama aveva la
maggioranza dei delegati alla convention (2.156 delegati contro 1,923)
e si è dichiarato vincitore, anche se la Clinton ha deciso di rimanere ancora
in corsa.[5]
Nello stesso giorno in cui si sono concluse le primarie democratiche, si
sono concluse anche quelle repubblicane. Al termine del viaggio durato cinque
mesi i candidati dei due maggiori partiti, che verranno proclamati nelle
rispettive convenzioni nazionali, sono Barack Obama e John McCain. Pochi
giorni prima delle rispettive convenzioni, i due candidati hanno annunciato i
loro running-mates:
Joe Biden
per Obama e
Sarah
Palin per McCain.
Le convenzioni nazionali
La Convenzione Nazionale Repubblicana si è tenuta presso il
Xcel Energy Center di
Saint Paul nel
Minnesota
dal
1º al
4
settembre 2008.
La Convenzione Nazionale Democratica si è tenuta presso il
Pepsi
Center di
Denver,
Colorado dal
25 al
28 agosto
2008.
L'elezione generale
Partiti e candidati
Questa è una lista dei principali candidati alle elezioni generali di
novembre 2008.
La campagna elettorale
I dibattiti televisivi
Risultati
Note
- ^
McCain pledges to help Obama lead. URL consultato il
5
novembre 2008.
- ^
http://www.cbsnews.com/stories/2008/03/28/politics/main3976837.shtml
- ^
http://edition.cnn.com/video/#/video/politics/2008/05/13/sot.wv.clinton.determined.cnn
- ^
http://www.corriere.it/Esteri/2008/Primarie_USA/florida_michigan_delegati_abb4f9fe-2fac-11dd-a286-00144f02aabc.shtml
- ^
http://www.corriere.it/Esteri/2008/Primarie_USA/obama_nomination_411e66a4-31f8-11dd-a39e-00144f02aabc.shtml
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